Nessun comunicato ufficiale è ancora arrivato a proposito del closing, ma intanto c’è il via libera dell’Antitrust italiano e dell’Antitrust tedesco alla cessione da parte dei fondi Infravia Capital e Infracapital di GIP (Gruppo Investimenti Portuali), gestore dei terminal container di tre porti italiani (Genova, Venezia e Livorno). A comprare saranno il Gruppo Grimaldi di Napoli e AXA Investment Managers.
Infracapital e Infravia avevano acquisito il 95% di GIP nel 2017, si diceva allora per 200 milioni di euro, dalle famiglie Negri, Cerruti, Magillo e da Giulio Schenone, con quest’ultimo che era rimasto poi azionista con un 5% e assumendo la carica di amministratore delegato di GIP (si veda altro articolo di BeBeez).
Il disinvestimento ora si concretizzerà attraverso una doppia operazione, così come anticipato da Shipping Italy e così come emerge appunto dai siti delle due Antitrust. Da un lato, infatti, a metà dicembre l’AGCM italiano (si veda qui l’Avviso) ha dato il via libera alla cessione da parte di GIP al Gruppo Grimaldi di Napoli del 100% della società Terminal Darsena Toscana (TDT) nel porto di Livorno. “L’operazione si sostanzierà nell’acquisizione da parte di Grimaldi Euromed spa e di Grimaldi Deep Sea spa del controllo esclusivo su Terminal Darsena Toscana srl. In particolare, Grimaldi Euromed spa acquisirà l’80% e Grimaldi Deep Sea il 20% della target”, ha fatto sapere l’authority.
Ricordiamo che il terminal di Livorno fino a qualche mese fa pareva invece destinato a MSC. Ricordiamo infatti che MSC, tramite CSM Italy, ha rinunciato all’acquisto di TDT, già concordato, dopo che l’AGCM aveva richiesto, nell’aprile 2023, alcuni chiarimenti visto che l’operazione presentava rischi di monopolio terminalistico (si veda qui il comunicato dell’AGCM del 31 luglio 2023). Ricordiamo, peraltro, che nel marzo del 2023 il gruppo controllato dalla famiglia Aponte era salito al controllo (all’80%) del Trieste Marine Terminal, che gestisce il traffico container al Molo VII del porto del capoluogo giuliano, rilevandone sempre tramite la sub-holding CSM Italy una quota del 30% dalla famiglia Maneschi (si veda altro articolo di BeBeez). CSM Italy inoltre già deteneva partecipazioni azionarie nelle società di gestione dei terminal portuali di Genova e Gioia Tauro.
Tornando alla cessione di GIP, l’altra parte dell’operazione è stata segnalata invece a inizio dicembre dall’Antitrust tedesco (procedimento B9-89/23). Si tratta dell’acquisto da parte di Pervinca srl, società veicolo interamente controllata da Axa Pie Lux 7 sarl, che a sua volta fa capo ad AXA IM, sia della stessa GIP e quindi anche delle quote del 34,67% di Vecon spa (cioé del terminal PSA Venice – Vecon di Marghera) e del 29,67% di Gemac (Gestioni Marittime Campane); sia del co-controllo di Terminal Contenitori Porto di Genova (PSA Sech) e di PSA Genova Prà, entrambe oggi interamente di proprietà di PSA Genoa Investments nv, con quest’ultima che dal 2020 era controllata al 62% da PSA Investments e al 38% da GIP. Viene ceduta anche Prà Distripark Europa spa, dosicetà interamente controllata da PSA Genova Prà, che gestisce un’area di 45.000 mq adiacente al porto di Prà e offre servizi di logistica, lavorazioni delle merci, svuotamento e riempimento dei container.
L’area interessata all’intera operazione occupa circa 390 mila metri quadrati, tutti organizzati per deposito e movimentazione contenitori e la cifra della vendita, secondo quanto risulta a BeBeez, si aggira intorno ai 150 milioni di euro, compresa la concessione dell’AdSP.
GIP ha chiuso il bilancio 2022 con 55,5 milioni di ricavi, un ebitda di 15,6 milioni e liquidità netta di 8 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Per Grimaldi l’acquisizione del Terminal Darsena Toscana significa guadagnare spazi redditizi in Alto Tirreno e in uno scalo strategico come Marghera sia per le proprie autostrade del mare sia per i collegamenti marittimi con la Sardegna. Nel porto toscano l’azienda opera già da anni ma su diverse banchine e con spazi di piazzali e banchine d’ormeggio meno ampie rispetto agli spazi garantiti da Terminal Darsena Toscana.
Tuttavia, ora ci si chiede come e se questo terminal continuerà a servire anche le navi e i traffici container che fino a oggi sono stati il core business. Il Gruppo Grimaldi sia in Europa sia in Africa da tempo gestisce terminal multipurpose, per cui avrebbe le competenze per poter servire anche le navi degli armatori che oggi fanno scalo al TDT di Livorno, ma il gruppo partenopeo tradizionalmente preferisce privilegiare i propri traffici nella movimentazione dei carichi.
Secondo quanto pubblicato dal Centro Studi Fedespedi sui bilanci dei terminal container italiani, il Psa Sech di Genova nel 2022 ha chiuso con 41 milioni di euro di ricavi, 8,8 milioni di ebitda, 3,9 milioni di ebit e 2,4 milioni di utile netto, Psa Genova Pra’ ha invece raggiunto 219 milioni di entrate, 85 milioni di ebitda, quasi 65 milioni di ebit e e 45,9 milioni di profitto netto e infine Psa Venice – Vecon può vantare per il 2022 36,8 milioni di fatturato, 17,5 milioni di ebitda, 13,8 milioni di ebit e 10,1 milioni di risultato netto positivo. Il Terminal Darsena Toscana l’anno scorso aveva chiuso con 57 milioni di ricavi, 17,2 milioni di ebitda, 14,1 milioni di ebit e 10,6 milioni di utile. Anche per il 2023 i risultati finanziari rimarranno ampiamente positivi, hanno fatto sapere.
Nel frattempo ricordiamo che Infravia Capital è tra i soci di controllo di Save spa, società che gestisce l’aeroporto Marco Polo di Venezia, la quale lo scorso ottobre ha presentato alla Fondazione Cariverona una proposta di acquisto della sua partecipazione (3,01%) valutata 2,8 milioni di euro, nell’Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca spa,di cui Save è già azionista di riferimento (si veda altro articolo di BeBeez)