Gelato d’Italia – Indian srl, fra i leader in Italia nella produzione di gelati e ghiaccioli per la grande distribuzione e per i grandi marchi del settore, di proprietà di fondi gestiti da Davidson Kempner e Afendis dal 2022 (si veda altro articolo di BeBeez), ha acquisito dalla liquidazione giudiziale, tramite asta, marchio, impianti e asset produttivi di Giuntoli, produttore toscano di gelati e ghiaccioli (si veda qui il comunicato stampa), in procedura fallimentare dal 2023.
La storica impresa di via Garbuio a Montignoso, in provincia di Massa-Carrara, nata nel 1955, era stata messa in grave difficoltà dalla pandemia, tanto da dover chiedere il concordato preventivo, poi trasformato in autoliquidazione giudiziale. L’esercizio provvisorio aveva poi aperto la strada al fallimento, scriveva La Nazione dando notizia della conclusione, con successo, dell’asta, che si è tenuta il 19 gennaio 2024 alle 12. Il prezzo base era stato determinato in 2,98 milioni di euro, con un’offerta minima di 2,23 milioni, valore in aumento in caso di gara di 10.000 euro. Il tutto nell’ambito di una procedura di vendita senza incanto che ha previsto offerte irrevocabili di acquisto esclusivamente in via telematica.
Ad aggiudicarsi gli asset di Giuntoli è stata come detto Gelato d’Italia – Indian srl, azienda fondata dalla famiglia Olivi, con un’offerta minima di 2,23 milioni che ha fatto suoi lo storico marchio oltre ai macchinari e a metà dello stabilimento nella zona industriale di Montignoso, a due passi dal lago di Porta, suddivisi in due società, Alba srl e Giuntoli, appunto. La prima era proprietaria dell’immobile aziendale, mentre alla seconda facevano capo i macchinari e l’impresa.
Entrambe sono fallite e, come ha scritto Il Tirreno prima dell’estate scorsa, il collegio dell’ufficio procedure concorsuali e crisi d’impresa (Domenico Provenzano presidente, Alessandro Pellegri giudice relatore, Elisa Pinna giudice) avevano autorizzato l’esercizio provvisorio fino al 31 agosto, consentendo così di mantenere in vita il marchio e di tenere al lavoro non solo i 15 dipendenti ma anche degli stagionali, generando buoni incassi.
“Siamo felici di annunciare che gli ex dipendenti di Giuntoli renderanno il sito al 100% operativo per l’inizio della prossima stagione estiva” ha detto Marco Pellegrino, ceo di Gelato d’Italia dal 2016, spiegando, in merito all’acquisizione, che “questo primo step rafforza la nostra posizione nel mercato italiano, grazie ad una capacità produttiva maggiore che ci consentirà un’ulteriore crescita”.
“E’ il primo importante passo di una nuova fase di sviluppo che prevede l’acquisizione di altre aziende del settore in Europa e Nordamerica per creare un operatore in grado di fornire ai propri clienti maggiore capacità produttiva e una presenza internazionale più vicina ai mercati di riferimento”, diceva Pellegrino su Il Resto del Carlino di ieri, spiegando come ora si punti a far ripartire le “attività produttive della Giuntoli al più presto per poter essere operativi al 100% in vista della stagione estiva”.
Gelato d’Italia–Indian è un’azienda storica, che è nata come laboratorio artigianale negli anni ‘40 per poi trasformarsi in una solida realtà industriale che ha realizzato due importanti fasi di espansione dello stabilimento di Cavriago con investimenti di oltre 30 milioni di euro in 6 anni.
Nel 2016 la società aveva intrapreso una nuova fase del suo percorso di crescita con l’ingresso del fondo di private equity Idea Taste of Italy (DeA Capital Alternative Funds), che ha accompagnato l’azienda nell’evoluzione da fornitore locale di marca privata a partner internazionale per le principali marche di gelati e per le maggiori insegne della gdo in Europa e in Nord America. Idea Taste of Italy aveva comprato il 70% del capitale di Indian dalla famiglia Olivi nel maggio 2016 sulla base di una valutazione di 41,5 milioni di euro, compreso il debito senior di 15 milioni e un vendor loan di 5 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Come accennato, risale poi a novembre 2022 l’ingresso di Davidson Kempner – Afendis, che oggi detengono il 100% delle quote mediante Glacier Acquisitions Designated Activity Company.
Nel 2022 l’azienda ha generato 74,6 milioni di ricavi, 3 milioni di ebitda e debiti netti pari a 11,9 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).