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La startup livornese 3DNextech, specializzata nello sviluppo di soluzioni connesse al mondo della manifattura additiva e della stampa 3D, che grazie alle proprie tecnologie innovative promette di rivoluzionare la filiera produttiva della plastica, ha annunciato ieri la chiusura di un round di investimento da 1,5 milioni di euro (si veda qui il qui il comunicato stampa).
L’operazione vede l’ingresso nella compagine societaria di Eureka! Venture sgr, attraverso il fondo Eureka! Fund I – Technology Transfer, lead investor del round, affiancato da RoboIT (il Polo di Trasferimento Tecnologico per la Robotica costituito da CDP Venture Capital sgr); e dal fondo di co-investimento regionale Toscana Next, istituito e gestito sempre da CDP Venture Capital sgr e sottoscritto dalle principali fondazioni di origine bancaria della Regione Toscana (Fondazione CR Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione Caript, Fondazione Monte dei Paschi di Siena). L’operazione, a cui ha partecipato anche un gruppo di business angels, è stata portata a termine grazie al coordinamento dello studio legale Alpeggiani Avvocati Associati.
3DNextech è una startup innovativa con sede a Livorno, fondata nel 2014 da Andrea Arienti, attuale ceo. È nata come spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, specializzato nello sviluppo di prodotti e tecnologie connesse alla manifattura digitale e alla stampa 3D, e nell’aprile 2020 aveva incassato un primo round seed guidato dalla società di venture capital lucchese A11 Venture (si veda altro articolo di BeBeez). Successivamente, nell’ottobre 2021, 3DNextech aveva incassato un round da 750 mila euro sottoscritto dal fondo Rilancio Startup sempre gestito da CDP Venture Capital sgr (si veda altro articolo di BeBeez).
Questo ultimo round di finanziamento è finalizzato a consolidare la posizione di 3DNextech sul mercato, sviluppando ulteriormente la strategia di crescita dell’azienda nata con l’obiettivo di sostituire il concetto di “produzione di massa” con quello di “personalizzazione di massa” grazie alla manifattura digitale, che consente di produrre a Km 0 e quindi di ridurre utilizzo di energia e impatto ambientale. Con un focus specifico sul 2024 e 2025, la roadmap futura si basa sull’ampliamento delle soluzioni tecnologiche, supportato dal consolidamento del team e dal rafforzamento del network di partner in Italia e all’estero. In quest’ottica si inserisce anche la recente partecipazione della startup all’edizione 2024 del CES di Las Vegas, il più importante evento tech del mondo.
“È motivo di orgoglio avere al nostro fianco partner di valore che dimostrano di credere nella nostra missione e nella solidità del nostro progetto”, racconta Arienti, che aggiunge: “Grazie alla collaborazione strategica con Eureka!, e all’ingresso di nuovi investitori, possiamo proseguire lungo il nostro percorso di sviluppo. Il 2024 è l’anno in cui la strategia di crescita prende forma concretamente, con investimenti significativi e collaborazioni con aziende pronte a sfruttare le nostre soluzioni innovative. Puntiamo a triplicare l’attuale team, raddoppiare il fatturato e a proiettarci verso un nuovo round di serie A da concludere nel primo trimestre del 2025″.
3DNextech “ci ha convinto per le solide basi di conoscenza scientifica possedute dal team e per la capacità di valorizzare tale know-how attraverso lo sviluppo di una tecnologia ed un processo brevettato in grado di rispondere, in termini di maggiore sostenibilità, scalabilità e versatilità delle soluzioni di post processing proposte, ai bisogni di un mercato vasto composto da aziende di varie dimensioni e in diversi settori”, spiega Anna Amati, partner di Eureka! Fund che ha seguito l’investimento.
“La tecnologia sviluppata da 3DNextech evolve il panorama della manifattura additiva equiparando o addirittura superando i prodotti plastici ottenuti attraverso i processi industriali tradizionali. Questo non solo offre nuove opportunità di design e personalizzazione, ma contribuisce anche in modo significativo alla sostenibilità ambientale, riducendo la dipendenza da processi di produzione più inquinanti”, conclude Claudia Pingue, responsabile fondo Technology Transfer di CDP Venture Capital. “Con il Polo RoboIT continueremo a monitorare da vicino i progressi di 3DNextech e a offrire il nostro supporto al percorso di questa tecnologia”.
E la tecnologia è questa. 3DNextech ha sviluppato una tecnologia basata su un innovativo processo chimico-fisico e un ampio portafoglio di brevetti, alcuni già concessi a livello internazionale (USA, Cina, Giappone, Russia). Gli oggetti vengono lavorati in modo tale da renderli malleabili: le catene di polimeri della plastica si riallineano e, nelle operazioni di finitura, gli oggetti diventano lucidi e resistenti, impermeabili e pronti per essere verniciati o metallizzati. Tutto questo è stato fatto proprio per risolvere il problema che si presenta nell’utilizzo dei polimeri termoplastici come ABS (Acrilonitrile butadiene stirene) o derivati della cellulosa, le cui creazioni tridimensionali presentano spesso piccole imperfezioni e increspature che rendono la superficie rugosa e poco piacevole al tatto e all’occhio. E soprattutto, rendono il prodotto privo delle caratteristiche fisiche e meccaniche indispensabili per gli utilizzi industriali e non solo paragonabili a quelli dei prodotti realizzati con metodi tradizionali.
Oltre a dare vantaggi meccanici ai singoli prodotti la tecnologia 3DNextech abilita una nuova filiera per la produzione degli oggetti in plastica, perché si possono ottenere prodotti di qualità paragonabile a quelli a iniezione ma producendone solo nella quantità necessaria e direttamente “in loco”. Il primo dispositivo a integrare questa tecnologia è 3DFinisher, la stazione di finitura da utilizzare come complemento di una stampante 3D che è in grado di “smussare” le imperfezioni dell’oggetto e restituire un prodotto rifinito in ogni singolo aspetto. I campi di applicazione di questa tecnologia sono i più vari, dall’automotive al design, dalla nautica al settore medicale.