A poco più di un mese di distanza dall’acquisizione del 20% della distilleria artigianale Albedo srl nota come Strada Ferrata (si veda altro articolo di BeBeez), Illva Saronno Holding spa ha acquisito il 75% di Engine srl (si veda qui il comunicato stampa), ideatrice dell’omonimo gin, di cui Ilva Saronno aveva già rilevato il 25% a maggio 2021. Nell’occasione, il gruppo diversificato i cui business vanno dagli aromi alle bevande alcoliche, dai vini e gelati ai prodotti da forno, ha aveva anche sottoscritto un accordo di esclusiva per la distribuzione all’estero, mentre quella in Italia era appannaggio di Velier. Quest’organizzazione continuerà con la medesima suddivisione anche dopo quest’accordo.
A vendere le quote è stata Dalla Mora & Partners (DM&P) di Paolo Dalla Mora, imprenditore nella moda e negli alcolici, che, prima di intraprendere quest’avventura, aveva già avuto diverse esperienze nel mondo della comunicazione e del marketing, ruolo ricoperto come capo in Moschino, e anche avviato e lanciato delle attività nel food, fra cui l’Osteria Campamac di Barbaresco, nelle Langhe, dove ha sede l’azienda.
Per la consulenza legale e per quella fiscale e tributaria hanno agito come advisor di Illva Saronno, rispettivamente, Bonelli Erede e lo Studio Pirola Pennuto Zei. per la consulenza fiscale e tributaria. Dalla Mora & Partners si è avvalsa di Tosetti Value Corporate Finance in qualità di advisor finanziario esclusivo, di Pavesio e Associati with Negri-Clementi per gli aspetti legali e dello Studio Montinari per i profili fiscali e tributari dell’operazione.
“Le produzioni piccole sono realizzate in Alta Langa, quelle in larga scala a Torino, mentre gli uffici marketing sono a Milano”, spiegavaDalla Mora su Wineattitude a settembre 2022, rivelando come a partire dal periodo pandemico iniziale, nel 2020, si fossero avvicinati sia fondi di private equity sia investitori privati per rilevare il marchio, prima che Enginse stringese la collaborazione con Illva Saronno, durante la quale sono state messe le basi che hanno portato all’accordo attuale.
Il produttore, che si distingue per la composizione biologica al 100% del gin oltre che per il packaging, con l’originale latta che richiama il mondo automobilistico, nel 2022 ha generato 5,6 milioni di euro di ricavi, un ebitda negativo per 1,9 milioni, con un patrimonio netto pari a 940 mila euro (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
“Per me è un sogno che si è realizzato, sono partito come startupper a quarant’anni, dopo una carriera come manager in grandi aziende, da un’idea in un garage. Ho lanciato la prima lattina in Italia nel maggio 2019, nell’ aprile 2021 è diventata una piccola multinazionale di successo, presente oggi in oltre 30 mercati”, ha detto Dalla Mora. “È il sogno di ogni uomo marketing vedere le proprie strategie consolidarsi a livello mondiale ed è il sogno di ogni imprenditore di startup arrivare a un exit di successo. Engine è fatta da una squadra che ci ha messo passione, visione e benzina, sono convinto che gli amici di Illva siano la scelta migliore per proseguire il consolidamento mondiale di questo lavoro eccezionale, con un piano che lo vedrà presente in 160 paesi in pochi anni. E sono altresì orgoglioso che tra diverse manifestazioni d’interesse ricevute, ENGINE continui il suo percorso in mani Italiane. Io farò il marito e il papà, devo restituire alla famiglia il tempo, la pazienza e l’amore che mi hanno dato in questi anni, e da oggi mi occuperò di venture capital nel mondo del food & beverage. Mai payoff fu più calzante: ENGINE #fuelthedream”.
Prima di Engine e Albedo, fra lo scorso settembre e ottobre Illva Saronno aveva messo a segno due acquisizioni in serie, rilevando prima la maggioranza di Sagamore Spirit, produttore statunitense di whisky di proprietà di Sagamore Ventures, la società di investimento privata di Kevin Plank proprietaria anche del brand Under Armor (si veda altro articolo di BeBeez), e poi la maggioranza di G&P center, punto di riferimento per il mondo della pasticceria e gelateria artigianale, e del marchio Alvena, azienda specializzata in sviluppo e produzione di ingredienti e semi lavorati per gelateria e pasticceria (si veda altro articolo di BeBeez).
La maggioranza di Illva Saronno Holding è ancora saldamente in mano alla famiglia fondatrice, mediante la partecipazione autodetenuta (27,14%) e, inoltre, con Costanza (20,82%) e Riccardo Reina (16,61%), rispettivamente figlia e nipote di Augusto, il fondatore, deceduto nel febbraio 2020. Le altre quote sono in mano a Benedetta e Paolo Ambrogio Poretti (10,41% ciascuno), Tiziana Lafavia (6,34%), Fausta Caldera (4,21%) e Maria Lodovica Monica Reina (4,07%).
Illlva Saronno è come detto leader nel mondo degli alcolici e, grazie a Disaronno, il liquore italiano più bevuto nel mondo e distribuito in oltre 160 paesi e con cinque secoli di storia alle spalle ed altri prodotti di grande prestigio quali Tia Maria, Rabarbaro Zucca, Rump@blic, Artic Vodka, Isolabella Sambuca e Aurum. Il gruppo produce e commercializza inoltre vini di qualità quali Duca di Salaparuta, Corvo e Florio. Fanno inoltre parte del gruppo, Disaronno Ingredients, azienda con presenza in Italia e nel mondo nel settore dei semilavorati per gelato, dei preparati per la pasticceria, dei prodotti bakery e dei prodotti per la gelateria, e la distilleria Royal Oak attiva nella produzione e commercializzazione di The Busker, Whiskey Irlandese.
Il gruppo lombardo ha chiuso il bilancio 2022 con ricavi a 321,9 milioni di euro, un ebitda di 56,9 milioni e liquidità netta di 81,9 milioni (si veda qui il report di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente).