Dopo aver annunciato lo scorporo di parte della rete dei consulenti finanziari per creare una banca fintech che dovrebbe essere quotata entro 6-9 mesi (si veda altro articolo di BeBeez) Azimut, gruppo indipendente leader nella gestione del risparmio, ottiene una ricca plusvalenza, grazie a una cessione negli Stati Uniti.
Attraverso la controllata Azimut Alternative Capital Partners, il gruppo presieduto da Pietro Giuliani ha infatti annunciato la firma dell’accordo vincolante con Petershill at Goldman Sachs Asset Management per la vendita dell’intera partecipazione di Azimut in Kennedy Lewis Investment Management (KLIM), gestore americano attivo nelle event-driven credit situation, per 225 milioni di dollari in contanti. L’investimento iniziale di Azimut per la quota in KLIM, nel luglio 2020, era stato di 60 milioni di dollari (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che Azimut Alternative Capital Partners appunto nel luglio 2020 aveva acquisito il 20% di Kennedy Lewis Investment Management (si veda qui il comunicato stampa di allora e altro articolo di BeBeez).
KLIM è stato il primo investimento quando la società aveva circa 2 miliardi di dollari di asset in gestione rispetto ai circa 14 miliardi gestiti attualmente. KLIM è un gestore di asset alternativi focalizzato nel private debt fondato nel 2017 da David Kennedy Chene e Darren Lewis Richman. La società gestisce fondi chiusi, una Business Development Company e collateralized loan obligations, investendo in vari settori.
Secondo Giorgio Medda, ceo del gruppo Azimut, “nonostante questa exit, siamo impegnati a continuare a crescere nel panorama del GP Staking con una focalizzazione sul segmento del Lower / Middle-Market così come nel più ampio spazio dei mercati privati, sia negli Stati Uniti sia a livello globale. Questa transazione dimostra di poter realizzare exit di successo verso acquirenti consolidati nel settore dei GP Stakes“.
Ricordiamo che AACP è stata costituita a novembre 2019 proprio con l’obiettivo di creare partnership con società di gestione specializzate negli investimenti alternativi, fornendo loro capitale permanente per crescere e raggiungere il loro massimo potenziale (si veda altro articolo di BeBeez). Più nel dettaglio, Azimut, attraverso AACP, opera nel settore del GP Staking, acquisendo quote di minoranza in gestori di private markets nel segmento mid-market, attivi nel private equity, private debt, infrastructure e real estate, soprattutto negli Usa.
A questo proposito, ricordiamo che AACP a ottobre 2023 è salito al 15% della società di private equity statunitense HighPost Capital, fondata nel 2019 da David Moross e Mark Bezos, fratello di Jeff, il miliardario a stelle e strisce fondatore di Amazon, dopo aver firmato un’intesa per aumentare del 2,5% la partecipazione (si veda altro articolo di BeBeez), dopo aver già acquisito nel marzo 2021 il 12,5% attraverso un aumento di capitale (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza, alla fine del 2022, AACP aveva annunciato l’acquisizione in aumento di capitale del 12,5% di Sanctum Altriarch Investment Management, gestore specializzato nell’innovativa asset class del venture debt con sede nella Silicon Valley, tra Palo Alto (California) e Charleston (Carolina del Sud), impegnandosi inoltre a investire nel primo fondo che verrà lanciato dalla società (si veda altro articolo di BeBeez). Nel mese di luglio del 2022 aveva rilevato il 20% circa di RoundShield Partners, una delle principali società di private markets europee indipendenti e primo investimento strategico di Azimut Alternative Capital Partners al di fuori degli Stati Uniti (si veda altro articolo di BeBeez). Ad aprile del 2022 era invece stato acquisito il 10% di BroadLight Holdings, società di private equity specializzata in investimenti in società ad alta crescita e innovazione nei settori technology e consumer (si veda altro articolo di BeBeez). Nel luglio del 2021, invece, Azimut Alternative Capital Partners ha rilevato tramite aumento di capitale il 20% di Pathlight Capital, gestore di private credit con sede a Boston e specializzato in asset-based lending, ossia prestiti garantiti da beni materiali o immateriali (si veda altro articolo di BeBeez). Nel marzo dello stesso anno, come detto, la controllata di Azimut aveva invece rilevato il 12,5% di HighPost Capital. E a luglio 2020, era stata appunto la volta di KLIM.
A proposito della cessione della quota in KLIM, Pietro Giuliani ha commentato: “Questa seconda, significativa operazione speciale, dopo quella annunciata il 28 marzo scorso (come detto, lo spin-off di una banca fintech, ndr), dimostra la qualità delle nostre partnership all’estero, in particolare nel mercato Usa, il più grande e sofisticato al mondo per quello che riguarda i private markets. Questa transazione significa creare reale valore per i nostri azionisti e conferma la validità del percorso intrapreso molti anni fa volto all’espansione internazionale e alla crescita negli investimenti alternativi, che costituiscono un’opportunità unica per i nostri clienti in termini di ampiezza di gamma prodotti e soprattutto risultati”. E ha continuato Giuliani: “La strategia di far emergere il valore dell’azione Azimut Holding si sta concretizzando e con questa rimaniamo ancora più convinti che la parte in azioni del dividendo dovrebbe esprimere un valore superiore a 0,40 euro per azione proposto all’assemblea”, riferendosi al fatto che Azimut Holding ha proposto la distribuzione di un dividendo 2024 (relativo all’esercizio 2023) di 1,4 euro per azione, pagato per cassa per un ammontare di un euro, mentre i restanti 0,4 euro saranno corrisposti in azioni. E ha concluso Giuliani: “Ricordo che noi abbiamo fuori dall’Italia circa 35 società operative, che sono parte delle 130 partecipate e 19 affiliate all’estero, con asset in gestione e clienti il cui valore non è attualmente riflesso in quello dell’azione Azimut”.