A meno di due mesi dal finanziamento di 8 milioni di euro incassato da UniCredit (si veda altro articolo di BeBeez), il Gruppo Poggipolini, società attiva nella progettazione e produzione di viteria e componentistica critica in titanio e materiali speciali per l’industria aerospace, automotive e motorsport, che fa capo all’omonima famiglia, partecipata dal giugno 2020 da un club deal di investitori organizzato da Cherry Bay Capital (si veda altro articolo di BeBeez), ha ottenuto altri 5 milioni a titolo di equity da SIMEST, la società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese italiane, e che ha contribuito anche attraverso il suo Fondo di Venture Capital, strumento agevolativo che SIMEST gestisce in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (si veda qui il comunicato stampa).
Come nel caso del finanziamento ottenuto da Unciredit, anche in questo caso le risorse andranno a finanziare l’acquisizione di HPF, Houston Precision Fasteners, azienda texana specializzata nella progettazione e produzione di fissaggi critici nei settori aerospaziale e difesa, da 15 milioni di fatturato, annunciata lo scorso novembre (si veda altro articolo di BeBeez) e da poche settimane giunta al closing. Il finanziamento verrà poi utilizzato per l’acquisizione del relativo portafoglio clienti di HPF, costituito da primarie aziende del settore aerospazio e difesa come Boeing, Gulfstream Aerospace, Lockheed Martin, Bell Helicopter e Axiom. Poggipolini potrà così consolidare la propria posizione competitiva in Nord America, mercato strategico per il settore di riferimento.
Houston Precision Fasteners è stata la seconda acquisizione per Poggipolini che, nel 2022, aveva integrato Aviomec srl (si veda altro articolo di BeBeez), azienda italiana focalizzata su lavorazioni meccaniche di precisione e sistemi verticalizzati di grande complessità per elicotteri e trasmissioni.
Ricordiamo che l’azienda oggi guidata da Michele Poggipolini è stata fondata nel 1950 come officina meccanica da Callisto Poggipolini a San Lazzaro di Savena (Bologna), dove ha sede tuttora. Dopo questa acquisizione la società prevede di consolidare un fatturato di oltre 40 milioni nel 2023, con un ebitda superiore a 10 milioni. Nel 2022, invece, i ricavi erano stati pari a 18,2 milioni, l’ebitda a 2 milioni e il debito netto a 12,3 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Quanto agli investimenti in Ricerca e Sviluppo, il picco è avvenuto nel 2019, con ben 6 di milioni di euro, pari al 40% del fatturato.
La società, detenuta dalla famiglia fondatrice attraverso Emilia Holding srl (71,43%) e Titanium Holding spa (28,57%), oggi è all’avanguardia nella progettazione e produzione di organi di fissaggio critici stampati a caldo e sistemi meccanici ad altissima precisione in titanio e leghe speciali, e ha clienti come Leonardo, Boeing, Safran, Ferrari (F1 più auto), Mercedes GP (F1), McLaren, Ducati, Bugatti.
Quanto a SIMEST, quest’ultimo investimento si aggiunge all’attuale portafoglio equity del gruppo che conta oltre 230 progetti in tutto il mondo, per più di 800 milioni di euro. Nel solo 2023, attraverso l’attività di ingresso nel capitale delle imprese, SIMEST ha registrato operazioni per 168 milioni di euro, di cui 94 milioni di euro a valere su risorse proprie e 74 milioni di euro a valere su risorse del Fondo di Venture Capital.
Tra i suoi più recenti investimenti, ricordiamo quello da 7 milioni di euro nel gruppo Abet, una tra le più importanti realtà in Italia produttrici di laminati decorativi, presente in oltre 90 paesi del mondo, finalizzato all’acquisizione di un ramo d’azienda produttivo e commerciale di Fiberesin Industries Ltd (si veda altro articolo di BeBeez), con sede a Oconomowoc in Wisconsin, che produce pannelli fenolici solidi e ad alte prestazioni, utilizzati in prodotti come mobili per uffici e scuole, accessori per scrivanie ergonomiche, armadietti, carrelli e mobili medici, tavoli per raggi X, finestre e porte. L’acquisizione era stata annunciata a giugno 2022 e la società americana è stata poi ribattezzata Abet Usa Inc.
A proposito di supporto alle imprese, proprio ieri SIMEST ha annunciato un accordo di collaborazione con Banco BPM per affiancare le aziende clienti, soprattutto le pmi, nei loro investimenti sull’espansione iinternazionale e l’innovazione digitale e sostenibile (si veda qui il comunicato stampa). Si tratta di 6 linee di finanziamento con una durata massima di 6 anni, di cui 2 di preammortamento, con la possibilità di accedere, per alcune tipologie di impresa, a un contributo a fondo perduto fino al 10%.