E’ salito a 5,4 miliardi di euro il valore lordo degli NPL in portafoglio a Cherry Bank, banca specializzata nei servizi di supporto alle imprese, nella gestione di portafogli NPL e nell’acquisto di crediti fiscali, controllata da Giovanni Bossi. Lo ha annunciato la banca lo scorso venerdì 5 aprile, presentando i dati di bilancio 2023, che hanno evidenziato acquisti NPL nel corso dell’anno per un prezzo netto di 64 milioni di euro rispetto a 61,2 milioni del 2022 (+4,9%) (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che il 4 gennaio scorso Cherry Bank aveva comunicato di aver chiuso il 2023 con l’acquisto di un portafoglio di crediti deteriorati di valore lordo superiore a 864 milioni di euro sul mercato secondario, ceduto da un primario operatore del mercato europeo (si veda altro articolo di BeBeez). Il portafoglio, corrispondente a oltre 2 mila esposizioni debitorie e 6 mila linee, è principalmente composto da NPL unsecured, tra cui finanziamenti e scoperti di conto corrente, e circa il 70% di questi è rivolto a società di capitali.
Ricordiamo che Cherry Bank, nata a ottobre 2021 dalla fusione del servicer Cherry 106 spa con l’istituto padovano Banco delle Tre Venezie (si veda altro articolo di BeBeez), lo scorso dicembre 2023 ha stipulato l’atto di fusione per incorporazione di Banca Popolare Valconca (si veda qui il comunicato stampa di allora), dopo il via libera delle rispettive assemblee lo scorso novembre (si veda altro articolo di BeBeez) e come annunciato lo scorso giugno (si veda altro articolo di BeBeez). L’istituto, che ha sede a Morciano di Romagna, era stato posto in amministrazione straordinaria dalla Banca d’Italia il 3 dicembre 2022 (si veda qui il comunicato stampa), dopo che i soci avevano bocciato la proposta di fusione per incorporazione in Blu Banca del gruppo Banca Popolare del Lazio (si veda qui il comunicato stampa di allora), ritenuta indispensabile dagli stessi ex vertici dell’istituto riminese per il salvataggio della banca.
Cherry Bank ha chiuso l’anno con un utile netto pari a 79,5 milioni di euro (rispetto a 10,9 milioni dell’esercizio precedente) e una raccolta di 3 miliardi di euro, in aumento del 203,5% rispetto ai 987,3 milioni di euro del 2022, che si compone di raccolta diretta da clientela per 2,504,7 mld di euro (+276,8%), e di raccolta istituzionale per 491,7 milioni di euro. Alla data attuale la raccolta ha raggiunto i 3,1 miliardi. Quanto alla liquidità disponibile, il dato al 2 aprile 2024 è pari a 1,2 miliardi di euro.
Quanto agli impieghi netti verso imprese, questi sono passati da 478,8 milioni di euro al 31 dicembre 2022 a 1,02 miliardi al 31 dicembre 2023 (+113,9%) di cui 527,4 milioni apportati da Banca Popolare di Valconca che per circa un terzo è riferito a rapporti retail.
La banca anche nel 2023 ha sostenuto le famiglie finanziando il rinnovamento e il miglioramento dell’efficienza energetica delle rispettive abitazioni, e ha intermediato crediti fiscali per un valore superiore a 1,6 miliardi di euro. Questo consolidamento è stato rafforzato anche dal lancio della piattaforma digitale Cherry Credit, riservata alle imprese clienti.
Giovanni Bossi, amministratore delegato e azionista di maggioranza di Cherry Bank, ha dichiarato: “Il 2023 è stato un anno di crescita eccezionale sia organica, sia spinta dalle operazioni di M&A che abbiamo gestito e concluso con successo. Banca Valconca, integrata in Cherry Bank da dicembre 2023, ha rappresentato un innesto rilevante in termini di business e di dimensione. Un’operazione di successo che si aggiunge al positivo esito della precedente integrazione di Banco delle Tre Venezie. avvenuta a marzo del 2022. Al netto delle operazioni di acquisizione, questi risultati testimoniano il nostro solido percorso di crescita. Nel 2020 eravamo un piccolo intermediario finanziario; Cherry Bank oggi è una realtà solida e già competitiva nel primario panorama bancario italiano”. Ha aggiunto: “Continueremo a perseguire la valorizzazione della banca sia per linee interne sia per linee esterne, facendo leva su due elementi differenzianti principali. Ovvero un modello di business profittevole e capace di anticipare le esigenze del mercato, sfruttandone le opportunità e le persone, con forti competenze verticali nei business nei quali la banca opera e unite da uno spirito di squadra. La rilevante disponibilità di liquidità ci consente, inoltre, di valutare nuovi progetti a valore aggiunto, orientandoci a raggiungere ottimi e stabili livelli di redditività”.
Quanto al margine di intermediazione riclassificato, si è attestato a 98 milioni di euro rispetto ai 54,2 milioni di euro dell’esercizio precedente (+80,9%). L’incremento è prevalentemente trainato dal margine di interesse grazie all’apertura della forbice bancaria, nonché all’apporto derivante dal risultato netto dell’attività di negoziazione afferente prevalentemente all’operatività sui crediti fiscali. Il risultato netto della gestione finanziaria dell’esercizio 2023 è risultato pari a 91,3 milioni di euro, in aumento del 81,8% rispetto al precedente esercizio. Le rettifiche di valore nette per rischio di credito sono arrivate nel 2023 a 6,7 milioni rispetto ai 3,9 milioni di euro dell’esercizio precedente (+70,3%). L’incremento è sostanzialmente riferito alla rilevazione per 3,4 milioni dell’impairment sui crediti in bonis iscritti in bilancio a seguito della fusione con Banca Popolare Valconca. Al netto di tale posta, le rettifiche nette di valore per rischio di credito sarebbero pari a 3,3 milioni di euro, in diminuzione del 17,1% rispetto al precedente esercizio
Dando uno sguardo ai costi operativi, questi si sono attestati alla fine del 2023 a 17,1 milioni di euro rispetto a 37,6 milioni di euro dell’esercizio precedente. “Il dato del 2023 è tuttavia influenzato dalla rilevazione di alcune poste straordinarie conseguenti alla business combination con Banca Popolare Valconca, per un valore netto di +45 milioni di euro, tra i quali la voce più rilevante è rappresentata dal gain on bargain purchase”, si legge nella nota.
Nel dettaglio, le spese per il personale sono passate da 17 milioni di euro del 2022 ai 26,2 milioni del 2023 (+53,4%) a seguito dell’importante crescita dei dipendenti, 315 – del solo perimetro Cherry Bank – al 31 dicembre 2023 rispetto a 237 al 31 dicembre 2022, +32,9%. Il numero di risorse complessivo anche del perimetro Banca Popolare Valconca è pari a 466.
Le altre spese amministrative sono passate da 20,1 milioni di euro al 31 dicembre 2022 a 35,8 milioni di euro al 31 dicembre 2023 (+77,9%) incremento ascrivibile principalmente all’aumento dei costi relativi ai controlli effettuati sui crediti fiscali, ai costi di due-diligence e onboarding relativi a crediti NPL e ai costi sostenuti per l’acquisizione di Banca Popolare Valconca.
Al netto delle poste straordinarie derivanti dalla business combination con la popolare romagnolo-marchigiana (che ha portato anche proventi netti per 47,2 milioni di euro legati appunto alle plusvalenze da fusione), l’utile infine si attesterebbe a 34,9 milioni di euro. Il patrimonio netto ha raggiunto i 165,1 milioni di euro rispetto ai 54,3 milioni della fine del 2022 (+204,1%). Il Cet1 ratio si colloca al 15,03% e il TCR al 16,15% contro i requisiti SREP richiesti pari rispettivamente a 9,5% e 14,2%.