L’Urban Garden Hotel di Roma, situato in via Rebibbia, a pochi passi dagli uffici di Mediaset e dalla fermata Rebibbia della Metro, ha ottenuto un finanziamento di circa un milione di euro da Banca del Fucino, nell’ambito della convenzione ABI, CDP, Ministero del Turismo per le imprese del settore (si veda qui il comunicato stampa). Si tratta del primo prestito di questo tipo erogato in Italia.
La nuova misura agevolativa, denominata FRI Tur (Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti di sviluppo nel turismo), è un incentivo previsto dal PNRR e mette complessivamente a disposizione risorse per 180 milioni di euro a fondo perduto concesse dal Ministero del Turismo e 1,2 miliardi di finanziamento di cui 600 milioni a tasso agevolato concesse da CDP a favore delle aziende turistiche italiane. Banca del Fucino è una delle banche finanziatrici aderente alla misura. La Banca del Fucino ha già valutato nell’ambito di tale iniziativa progetti per circa 30 milioni di euro in favore di pmi su tutto il territorio nazionale. La stipula con Urban Garden Hotel è la prima in assoluto finanziata a valere su questa misura in Italia.
L’albergo, un tre stelle, utilizzerà le risorse per l’eliminazione delle barriere architettoniche e la riqualificazione energetica della struttura, che fa capo a Urban Garden srl, controllata all’80% da Antonella De Gregorio. De Gregorio aveva fondato l’albergo nel 2017 e aveva rischiato di doverlo chiudere quando si era scontrata con il calo del turismo determinato dall’emergenza Covid-19. “Ci siamo ritrovati con la battuta d’arresto dell’attività che poteva essere una catastrofe visto che siamo in locazione e non proprietari della struttura. Per fortuna la Federalberghi ci ha chiesto se potevamo metterci a disposizione dell’emergenza Covid e abbiamo accettato senza indugio”, aveva raccontato all’edizione romana del Corriere della Sera, spiegando come la riconversione in Covid hotel le abbia consentito di ottenere i fondi per gli alberghi in grado di ospitare le persone positive non gravi messi a disposizione dalla Regione Lazio per evitare di intasare gli ospedali. Successivamente la struttura è stata utilizzata anche per ospitare le persone che avevano abbandonato l’Afghanistan, fino a poter ritornare alla “normale” gestione turistica.
Nel 2022 Urban Garden srl ha generato 1,09 milioni di euro di ricavi, 142 mila euro circa di ebitda e 400 mila euro di debiti netti (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Commentando quest’operazione, che vede l’istituto fondato il 4 Luglio 1923 da Giovanni e Carlo Torlonia capofila in Italia, Giacomo Vitale, vicedirettore generale vicario della banca, ha detto: “Si tratta di un ulteriore importante risultato che colloca Banca Fucino tra i maggiori player bancari che hanno aderito all’iniziativa promossa dal Ministero del Turismo. È con grande soddisfazione che possiamo affermare di essere stati il primo operatore bancario a realizzare l’operazione”.
Oggi, dopo l’operazione di ricapitalizzazione e di rilancio conclusasi a giugno 2020, e la conseguente integrazione in un gruppo unico della banca romana con la siciliana Igea Banca (specializzata in cartolarizzazioni, CQS/TFS e forte di un innovativo distretto digitale), Banca del Fucino è divenuta la capogruppo del nuovo Gruppo Bancario Igea Banca cui fanno capo, al 100%, Igea Digital Bank spa (lending e servizi CBI alle PMI e alle professioni) e Fucino Finance (credito al consumo), e al 51% Fucino Green, società non finanziaria specializzata in investimenti nel settore delle energie rinnovabili. Un po’ più di un anno fa, quest’ultima società si era assicurata il controllo del più grande portafoglio italiano di progetti di sviluppo di impianti di energia rinnovabile, incrementando al 55% la sua quota in E-Way Finance spa, primaria società di sviluppo, realizzazione e gestione di impianti di energie rinnovabili in Italia (si veda qui altro articolo di BeBeez).
Proprio ieri l’istituto romano ha reso pubblici i dati di bilancio relativi al 2023, che hanno evidenziato una cresicta del 14% degli impieghi alla clientela a circa 2,1 miliardi di euro (si veda qui il comunicato stampa), a fronte di una crescita del 29% della raccolta diretta a 3,6 miliardi di euro, mentre il prodotto bancario complessivo ha superato i 6,5 miliardi di euro (+22%). Tra le fonti del funding ricordiamo anche la cartolarizzazione da quasi 500 milioni di euro condotta a fine febbraio di un portafoglio di crediti corporate in bonis a pmi, la cui tranche senior da 360 milioni è stata sottoscritta da JP Morgan (si veda altro articolo di BeBeez). In crescita anche margine di interesse (+54,12%, a 78 milioni di euro), margine di intermediazione (+53,64%, a 132 milioni circa), utile lordo a 20,27 milioni di euro e utile netto a 17,13 milioni. A livello consolidato l’utile prima delle imposte è stato pari a 17 milioni di euro e l’utile netto a 12,44 milioni, evidenziando un significativo incremento rispetto al 2022.
A fine dicembre 2023 è entrata nella compagine azionaria Enpam, la più importante cassa privata italiana, sottoscrivendo una quota di partecipazione pari all’8,17%, per un controvalore di 23,8 milioni di euro, nell’ambito di un aumento di capitale deliberato dal cda della Banca il 28 dicembre 2023 (si veda qui il comunicato stampa). Tra i principali azionisti ci sono UPZ (Umberto Petricca), Sri Global Limited (Giulio Galeazzi), TXT e Solutions, Fondazione Banca del Monte di Lombardia.
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