In attesa che un investitore metta sul piatto prima o poi almeno 1,2 miliardi di euro per rilevare l’Inter-FC Internazionale Milano (si veda altro articolo di BeBeez), il proprietario cinese Steven Zhang starebbe lavorando tramite la holding di famiglia Suning per restare in sella al club nerazzurro per i prossimi tre anni, cambiando però cavallo, ovvero finanziatore: dal fondo californiano Oaktree, che fa capo a Brookfield Asset Management, a un veicolo inglese dal nome ancora ignoto, come anticipato dalla Gazzetta dello Sport.
Secondo le indiscrezioni, l’imprenditore di Nanchino sarebbe a un passo dal replicare con il fondo britannico lo stesso modello adottato tre anni fa con Oaktree (si veda altro articolo di BeBeez), che all’epoca ha prestato 275 milioni a tre anni al tasso del 12%. Così, in vista della scadenza del prossimo 20 maggio, quando il club dovrà restituire al fondo statunitense una cifra intorno ai 375 milioni, interessi compresi, Zhang sarebbe vicino a ottenere un prestito di 400 milioni con la stessa durata e a un tasso simile a quello di tre anni fa. “I colloqui sono definiti avanzati, vicini alla chiusura”, si legge sul quotidiano sportivo. Con questi soldi Zhang rimborserebbe Oaktree “dei 375 milioni, in modo tale da annullare il pegno sulle azioni del club, e contemporaneamente farebbe la stessa operazione con il nuovo fondo” inglese, si legge ancora.
Il cambio di cavallo sarebbe diventato necessario dopo il naufragio delle trattative per il rifinanziamento da parte del fondo americano, disponibile sì a concederlo, ma solo a patto di ridurre la durata a 12-24 mesi e di aumentare il tasso d’interesse.
La notizia è arrivata all’indomani di un’ipotetica offerta d’acquisto saudita per il club milanese, come riportato dal Corriere della Sera. Un membro della famiglia reale di Riad, che ha il suo perno nel principe ereditario Mohammed bin Salman Al-Saud, avrebbe infatti manifestato l’intenzione di rilevare la società a Zhang e alle sue banche d’affari advisor, Goldman Sachs e Raine, a cui da tempo è stato affidato l’incarico di lavorare al riassetto finanziario del club nerazzurro (si veda altro articolo di BeBeez). In realtà, lo stesso quotidiano ha poi ricordato che negli ultimi tre-quattro anni molti fondi e istituzioni mediorientali hanno richiesto informazioni finanziarie sull’Inter, senza poi dare concreto seguito all’interesse, come il fondo sovrano saudita PIF (si veda altro articolo di BeBeez), quello emiratino Mubadala (si veda altro articolo di BeBeez), la società di investimenti del Bahrein Investcorp (si veda altro articolo di BeBeez) e Qatar Islamic Bank, che la scorsa estate ha tentato, senza successo, di comprare il Manchester United. Senza dimenticare l’interesse dell’imprenditore finlandese Thomas Zilliacus, forte di una raccolta da 2,5 miliardi di dollari per il nuovo fondo dedicato al calcio europeo, lanciato dalla sua XXI Century Capital lo scorso maggio (si veda altro articolo di BeBeez).
Occhi puntati, dunque, sul fondo inglese, che garantirebbe a Suning “un periodo lungo di permanenza, lasciandosi dunque aperto qualsiasi scenario in ottica futura. Perché un arco temporale di tre anni darebbe al presidente dell’Inter la tranquillità di capire l’evoluzione societaria, anche in vista di una stagione che vedrà certamente aumentare i ricavi con il Mondiale per club, magari aspettando anche qualche novità sul fronte stadio, tra il progetto del nuovo impianto a Rozzano e la possibilità di un restyling del vecchio San Siro col Milan”, club, ricordiamo, acquistato nel 2022 dalla cordata guidata da RedBird Capital per 1,2 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Il club nerazzurro, a un passo dalla conquista dello scudetto e della sua seconda stella, nel frattempo ha chiuso il primo semestre della stagione in corso con un utile di 22,3 milioni di euro e ricavi in crescita del 34,6% a 265,4 milioni (si veda qui il comunicato stampa di fine marzo). Zhang è diventato il terzo presidente più vincente nella storia dell’Inter, con sei trofei in bacheca e una finale di Champions League.
L’azionista di controllo diretto dell’Inter è Grand Tower, una holding lussemburghese che detiene il 68,55% della società. Grand Tower è interamente posseduta da un’entità sempre di diritto lussemburghese, Grand Sunshine sarl, che a sua volta è interamente controllata da Great Horizon sarl, parte di Suning Holdings Group, la conglomerata cinese che nel 2016 ha acquistato il 68,55% dell’Inter. Great Horizon, prima del finanziamento di Oaktree di tre anni fa, era l’azionista di maggioranza diretto dell’Inter, come spiegato all’epoca da Reuters.