HNH Hospitality, uno dei principali operatori alberghieri indipendenti italiani, che fa capo alla famiglia Boccato ed è partecipato dal Fondo Italiano d’Investimento e da Eulero Capital dal febbraio 2023 (si veda altro articolo di BeBeez), punta sul real estate e apre la porta alla quotazione in Borsa.
Lo scrive il Corriere della Sera nell’edizione di ieri, in cui Luca Boccato, rappresentante della terza generazione della famiglia fondatrice della catena e ceo dal 2003 ha detto che “la borsa è un’opportunità che vogliamo tenere aperta”. Nel frattempo, ha spiegato il manager, la società guarda avanti e punta sul settore immobiliare: “investiremo nel real estate, cerchiamo alleati per riqualificare edifici ad alto valore aggiunto. Vogliamo fare alberghi anche come parte attiva. Abbiamo cominciato la selezione dei coinvestitori, istituzionali e privati come i family office».
L’idea del gruppo, scrive il quotidiano di via Solferino, è quella di riqualificare insieme a marchi internazionali edifici che si trovino a Venezia, Roma, Milano e Firenze, e anche Bologna, Napoli e Torino. “Abbiamo due dossier allo studio, uno nel Nord Italia, su destinazioni secondarie, e uno a Roma”, ha spiegato il manager, che ha preannunciato per l’anno prossimo due aperture, per un investimento di dieci milioni circa.
Il Gruppo affonda le sue radici nell’apertura dell’Hotel Brasilia a Jesolo, nel 1966, da parte di Angelo e Jolanda Boccato, cui seguì 33 ani dopo quella dell’Hotel Tritone di Venezia-Mestre da parte di Loris Boccato (il figlio) e della moglie Marina Drighetto, insieme alla quale fondò il Gruppo. Da allora il percorso di sviluppo è stato guidato dal figlio Luca, l’attuale amministrato delegato, che ha orientato la crescita dell’azienda fino ad arrivare all’attuale modello di business della società, che è franchisee di quattro catene internazionali (Accor, BWH Hotel Group, IHG Hotels & Resorts, Hilton) e offre quattro tipi diversi di esperienze\strutture: business hotel, city hotel, resort e luxury.
HNH gestisce direttamente i resort tramite il marchio Almar, con l’affitto degli immobili, mentre nel caso degli alberghi in città lo fa in accordo con le grandi catene internazionali, “che in genere ormai si occupano di altro: marketing, comunicazione, tecnologie per le prenotazioni, soprattutto attraverso le app”, scrive Il Corriere.
“Noi assumiamo persone, gestiamo il personale e i clienti, provvediamo a che siano rispettati gli standard”, continua il ceo del gruppo, che oggi gestisce 16 strutture, di cui 13 in franchising.
Fra i momenti esemplificativi del percorso di sviluppo e della direzione intrapresa per crescere, l’apertura di Almar Giardino di Costanza (2022), a Mazara del Vallo, e l’anno successivo di Almar Jesolo Resort e Spa a Jesolo, primo hotel a 5 stelle di HNH.
Come accennato, dell’anno scorso è anche l’ingresso dei due fondi di private equity, che hanno acquistato la partecipazione di minoranza detenuta dal loro omologo francese Siparex, che a febbraio 2017 era entrato nel capitale investendo otto milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
“Dall’ingresso del Fondo italiano abbiamo molte più opportunità di crescita e siamo strutturati meglio. Il Fondo ci ha dato la possibilità di aggregarci nell’ospitalità, ha continuato Boccato.
Siparex aveva investito con l’obiettivo di raddoppiare il fatturato in cinque anni, con ricavi che erano pari (nel 2016) a 34 milioni (+15,6% rispetto al 2015). Il bilancio chiuso ad ottobre 2023 ha evidenzato ricavi pari a 105,7 milioni, con 16,6 milioni di ebitda e 4,6 milioni di liquidità netta (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). E’ la prima volta che l’azienda ha superato la soglia dei 100 milioni di fatturato.
“Ricorderemo il 2023 come l’anno del record del fatturato sopra ai 100 milioni, ma non solo. Un anno segnato dal consolidamento delle vendite con tassi di occupazione tornati ai livelli del 2019, ma con un livello medio dei prezzi, rispetto allo stesso anno, in aumento quasi del 40%”, aveva commentato il ceo quando erano stati resi noti i risultati 2023, a metà marzo scorso (si veda qui il comunicato stampa).
“A tutto ciò si aggiunge una forte spinta per la crescita grazie all’ingresso dei soci Fondo Italiano d’Investimento ed Eulero Capital. Se nell’anno passato abbiamo potenziato alcuni nostri punti di forza, nell’anno corrente vorremmo esplorare nuove rotte sull’onda di un’ulteriore crescita del fatturato, intraprendendo un cammino diversificato per il nostro sviluppo commerciale sempre in logica multibrand, sul quale contiamo di poter annunciare presto nuove aperture che abbiamo già individuato” aveva concluso Boccato che sul Corriere si è sbilanciato in merito ai risultati stimati per il 2024: “l’obiettivo è toccare i 150 milioni di giro d’affari nel 2027, mentre per quest’anno, contiamo di fatturare 113-155 milioni mantenendo stabile l’ebitda“.
Boccato detiene il 17,48% di HNH srl, il veicolo mediante il quale la famiglia possiede la maggioranza (62,03%) di HNH Hospitality. Cristiana, la sorella, ne possiede la medesima quota, mentre il padre Loris ha il 40,08% e la madre Marina il 24,96%. Le quote rimanenti del veicolo sono detenute tramite White srl da Fondo Italiano d’Investimento sgr, che possiede il 65% del veicolo, ed Eulero Capital, che detiene il 35% attraverso Hilbert srl.