BetaGlue Therapeutics, società di radioterapia chimica che sviluppa nuovi prodotti per il trattamento personalizzato dei tumori solidi, ha chiuso un round di finanziamento di 8 milioni di euro guidato da Neva sgr, braccio di venture capital di Intesa Sanpaolo, e da Liftt spa (vc fondato da Stefano Buono), con la partecipazione di FinPosillipo (Gruppo Petrone), Romed e Giovanni Cerutti (si veda qui il comunicato stampa).
Si tratta di investitori che erano già entrati nel capitale nell’ambito del secondo round di finanziamento (10 milioni di euro) della società fondata da Francesco Izzo (istituto Pascale di Napoli) a luglio 2022 (si veda altro articolo di BeBeez). A quel round avevano partecipato anche Kairos Partners sgr, Profequycapital, cui si erano affiancati anche i precedenti investitori Innogest Capital e Panakès Partners, che erano entrati ne capitale nel settembre 2016, sottoscrivendo il round da 4,2 milioni di euro (si veda qui il comunicato di Innogest di allora).
Nell’ambito di quest’ultimo round, Neva sgr ha agito con il team legale della funzione Group General Counsel di Intesa Sanpaolo mentre Liftt è stata assistita da Sani Zangrando.
“Apprezziamo il sostegno di investitori nuovi ed esistenti che condividono la nostra passione e la nostra visione di portare nuove radioterapie, di cui c’è grande bisogno, a gruppi di pazienti oncologici con opzioni terapeutiche limitate”, ha detto Colin Story, CEO di BetaGlue. “Questo finanziamento ci permetterà di far progredire la nostra pipeline multi-indicazione attraverso il raggiungimento di importanti traguardi di sviluppo e regolatori.”
“Siamo lieti di aver guidato questo round di investimento in BetaGlue Therapeutics, un’azienda italiana con un team internazionale e una comprovata esperienza nella scalabilità delle tecnologie dei dispositivi medici”, ha dichiarato Mario Costantini, amministratore delegato e direttore generale di Neva sgr. “Neva sostiene ancora una volta le aziende che affrontano le principali sfide globali, in particolare nel settore delle scienze della vita. Finanziando un’azienda in fase clinica come Betaglue, vogliamo contribuire alla battaglia cruciale contro alcuni tipi di tumori solidi“.
“L’investimento di Liftt conferma la nostra fiducia nell’innovativa soluzione radioterapica di BetaGlue, che offre un nuovo trattamento per i pazienti affetti da tumori solidi con opzioni limitate”, ha aggiunto Francesca Mongardi, project manager di Liftt. “Riconosciamo i progressi significativi e le innovazioni raggiunte e riconosciamo il sostanziale potenziale di mercato che risponde a esigenze cliniche non soddisfatte. Siamo entusiasti di contribuire allo sviluppo di una pipeline di indicazioni diverse e di sostenere il loro percorso normativo. Questo è perfettamente in linea con il nostro impegno a investire in soluzioni d’impatto che fanno progredire la scienza medica e ridefiniscono lo standard di cura in oncologia”.
BetaGlue è stata fondata con il nome di Seventeen da Izzo, come accennato, che dirige l’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Epatobiliare dedicata al trattamento integrato delle patologie maligne e benigne del fegato di interesse chirurgico dell’Istituto Nazionale Tumori Pascale di Napoli ed è principal investigator di una nuova metodologia di terapia dei tumori definita BAT-90, Beta Ablation Therapy with Yttrium-90, nata proprio in seno alla Fondazione Pascale. Inoltre, BetaGlue ha sviluppato una tecnologia proprietaria che, grazie all’utilizzo della sola matrice biocompatibile, consente di effettuare biopsie sicure in oncologia, prevenendo complicanze anche severe dopo procedure polmonari o epatiche.
I fondi rivenienti da questo round saranno utilizzati per accellerare lo sviluppo di YntraDose, piattaforma radioterapica messa a punto per affrontare i diversi tipi di tumore solido, insieme ai 10 milioni di euro ottenuti da BetaGLue vincendo la domanda per un premio erogato nell’ambito del programma di accellerazione del Consiglio Europeo per l’Innovazione (EIC) – si veda qui il comunicato stampa).
Il premio consiste in una componente di sovvenzione di 2,5 milioni di euro e in una componente di capitale proprio di 7,5 milioni di euro. Il capitale sarà inoltre utilizzato per far progredire lo sviluppo clinico della piattaforma BAT-90.