Semaforo verde per la fusione inversa di Tyche spa in Banca di Credito del Peloritano (BCP) (si veda qui il comunicato stampa), l’istituto bancario con sede a Messina, uscito da un commissariamento da parte di Banca d’Italia durato un paio d’anni, di cui nel luglio 2023 la stessa Tyche, società con sede a Bologna, specializzata in valutazione e acquisto di crediti deteriorati, aveva acquisito una prima partecipazione del 9,99% con l’impegno di acquisire poi la maggioranza, proprio con l’obiettivo di arrivare poi alla fusione (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel dettaglio, durante le rispettive assemblee straordinarie, il 96,85% del capitale sociale di Tyche e il 93,625% del capitale sociale di Banca di Credito del Peloritano hanno espresso voto favorevole alla fusione. Tyche si fonderà quindi per incorporazione in BCP, la quale emetterà nuove azioni che verranno assegnate ai soci di Tyche secondo il rapporto di cambio stabilito nel progetto di fusione. L’ok delle assemblee è arrivato dopo la ricezione del nulla osta da parte della Banca Centrale Europea e di Banca d’Italia, nonché l’autorizzazione da parte della Regione Sicilia (giunta a maggio 2024) all’acquisizione di una partecipazione qualificata di Tyche in BCP e alla successiva fusione inversa con Banca di Credito Peloritano. Tutto è pronto, quindi, per concludere l’operazione, indicativamente entro la fine del prossimo luglio.
Enrico Rossetti, presidente di Tyche ha sottolineato che l’obiettivo dell’operazione è “continuare l’attività bancaria attualmente svolta da BCP a supporto di famiglie e imprese del territorio siciliano, ampliandone l’operatività a livello nazionale grazie alle competenze specialistiche di Tyche, da sempre rivolta al mondo delle imprese in crisi”.
Come spiegato nel Progetto di fusione, l’operazione si inserisce nel più ampio contesto di “un’integrazione tra Tyche e la banca volta alla rivisitazione del modello di business della banca, attraverso l’ulteriore sviluppo dei prodotti attualmente offerti da Tyche, il lancio di nuovi prodotti per rispondere ai fabbisogni delle imprese in procedura concorsuale e delle pmi distressed, nonché l’ampliamento, dal punto di vista della client base, dei servizi già offerti sul territorio messinese oltre a una modifica sostanziale delle fonti di raccolta del denaro attualmente utilizzate dalla banca”.
Nel 2023 BCP ha conseguito un utile netto pari a poco più di 227 mila euro, un margine di intermediazione di 6,5 milioni (+47,3%), un risultato netto della gestione finanziaria di 5,5, milioni (+55,5%) e CET 1 capital ratio pari a 27,078% (si veda qui il comunicato stampa).
Quanto a Tyche, ha chiuso il 2023 con un utile netto di 5,1 milioni di euro, un margine di intermediazione a 14,7 milioni, impieghi totali pari a 71 milioni (di cui il 67,4% rappresentato da crediti verso la clientela) e CET 1 capital ratio pari al 33,7% (si veda altro articolo di BeBeez).
Prima di puntare su BCP, Tyche aveva tentato di acquisire Banca Popolare Valconca, posta in amministrazione straordinaria dalla Banca d’Italia il 3 dicembre 2022. Per la banca, che è poi stata acquisita nel 2022 da Cherry Bank (si veda altro articolo di BeBeez), si diceva nel febbraio 2023 che fossero state presentate offerte non vincolanti anche da Banca Sella, Banca Popolare Puglia e Basilicata, Banco Desio, Blu Banca (gruppo Banca Popolare del Lazio), oltre che appunto da Cherry Bank, Tyche, una banca di credito cooperativo e un fondo straniero (si veda altro articolo di BeBeez).