C’è una novità nell’ambito del riassetto societario del gruppo Dedalus, uno dei primi operatori al mondo nei sistemi informativi clinico-sanitari, annunciato lo scorso ottobre (si veda altro articolo di BeBeez) e finalizzato a inizio giugno, che ha visto il fondatore Giorgio Moretti vendere un ulteriore 19% del gruppo al socio di controllo Ardian e ai suoi coinvestitori, saliti così al 92,67%.
Nei giorni scorsi, infatti, Dedalus Italia spa ha ceduto il suo 50,78% del capitale di Millennium srl a Health Holding Company srl (HHC srl), la holding con la quale Giorgio Moretti detiene la sua quota residua di DHSG spa ossia del Gruppo Dedalus. Il socio storico di Millennium, Cegedim sa, per il tramite di Smart RX, continua invece a mantenere il restante 49,22 % (si veda qui il comunicato stampa).
Lo Studio Legale Cappelli RCCD ha assistito Giorgio Moretti e Millennium per tutti i profili legali dell’operazione. Dedalus Italia è stata invece assistita da Giovannelli e Associati per tutti gli aspetti legali relativi agli accordi con Giorgio Moretti e Millennium e da Clifford Chance negli aspetti legali relativi ai profili golden power dell’operazione. Infine Gitti and Partners ha affiancato Dedalus Italia per gli aspetti fiscali e di struttura del deal.
Giorgio Moretti riduce così il suo impegno sia azionario sia operativo nel gruppo Dedalus, rimanendo come consigliere di amministrazione della holding, per concentrarsi nella gestione operativa della Millennium ossia del software per la medicina generale che era stato il primo prodotto realizzato da Dedalus nel 1982.
La distinzione di Millennium dal perimetro Dedalus, si legge nella nota diffusa nei giorni scorsi, si motiva sul piano industriale per la profonda differenza del mercato di riferimento e del modello di funzionamento di due segmenti molto importanti per il sistema sanitario: da un lato pochi grandi clienti come aziende sanitarie regionali e grandi gruppi privati con complessità progettuali elevate, dall’altro molti piccoli clienti come i medici di medicina generale, pediatri e specialisti privati, con bisogni di supporto e reattività immediate. Due tipologie di mercato e attività molto diverse fra loro, che mantengono un legame fondamentale su progettualità condivise di integrazione ospedale- territorio.
Giorgio Moretti ha commentato: “Per Millennium questa operazione rappresenta una grande opportunità di incremento di investimenti in un contesto specifico tecnico e funzionale investito da un grande cambiamento per l’introduzione della normativa che dal 25 maggio 2024 ha portato tutti i software, compresi quelli della medicina generale, a diventare dei dispostivi medici CE MDR con un enorme impatto organizzativo, metodologico, tecnologico e di costi correlati ed i cui effetti sul mercato si vedranno profondamente nei prossimi anni”.
E Alberto Calcagno, amministratore delegato del gruppo Dedalus, ha aggiunto: “La collaborazione fra la medicina del territorio e gli altri ambiti di prevenzione e cura rimangono centrali nella nostra strategia, fortemente centrata sul tema della continuità delle cure. La collaborazione fra Dedalus e Millennium rimane un elemento fondamentale e distintivo per garantire ai cittadini servizi sanitari efficaci, efficienti, etici e sostenibili”.
Calcagno, già ad di Fastweb, è stato nominato ad lo scorso ottobre, contestualmente all’annuncio del riassetto azionario, mentre presidente è stato nominato Andrea Fiumicelli, che ha guidato Dedalus negli ultimi anni.
Ricordiamo che Dedalus è controllato dal 2016 da Ardian (si veda altro articolo di BeBeez) e partecipato dal maggio 2021 dall’Abu Dhabi Investment Authority (ADIA), uno dei fondi sovrani di Abu Dhabi (si veda altro articolo di BeBeez), oltre che dal partner di lunga data Three Hills Capital Partners. Più nel dettaglio, nel 2016 Ardian aveva acquisito il 60% di Dedalus Holding, rilevandolo da Hutton Collins Partners, The Three Hills Capital Partners, Mandarin Capital Partners e dalla HHC di Giorgio Moretti, che aveva mantenuto il 40% e le sue cariche manageriali, con Three Hills che a sua volta aveva mantenuto una minoranza (si veda altro articolo di BeBeez). Ardian nel 2020 era poi salita al 75% di Dedalus per contribuire a finanziare l’acquisizione di parte del business IT nel settore sanitario di Agfa Gevaert (si veda altro articolo di BeBeez). E poi nel 2021, come detto, ADIA aveva investito per una minoranza nel gruppo (si veda altro articolo di BeBeez).
Dedalus è cresciuto in questi anni grazie a una serie di importnati acquisizioni. Oltre a quella del business IT nel settore sanitario di Agfa Gevaert, nel luglio 2020 il gruppo ha infatti rilevato per 525 milioni di dollari anche il business dei software per il settore healthcare dell’americana DXC Technology, quotata al NYSE (si veda altro articolo di BeBeez). Infine, nel marzo 2021 Dedalus ha acquisito il 100% della danese Amphi Systems A/S, società dedicata alla digitalizzazione dei processi di assistenza d’emergenza, dall’ambulanza al pronto soccorso (si veda altro articolo di BeBeez).
Poi nel corso del 2022 il gruppo ha condotto 5 acquisizioni e in particolare quella della divisione di healthcare software del Gruppo Lutech (si veda altro articolo di BeBeez), azienda leader in Italia e player europeo nei servizi e soluzioni ICT, dal marzo 2021 controllato da Apax Partners (si veda altro articolo di BeBeez). Le altre operazioni hanno riguardato: il 100% della tedesca GSG GmbH, società che ha sviluppato un software di right coding, ovvero un software in grado di creare un motore idoneo a supportare la gestione automatizzata dei codici clinici associata a prescrizioni mediche; il 75% della tedesca Care-Bridge GmbH, che ha sviluppato un software per la gestione del paziente al di fuori della struttura ospedaliera, con il 25% che è rimasto di proprietà di Poly Med GmbH; il 100% dell’olandese ExpertDoc, che ha sviluppato un software di clinical decision support per i medici di base in Olanda; e il 100% dell’italiana Mitek srl, un partner storico di Dedalus nell’area Nord-Ovest dell’Italia, che offre managed services a clienti. Inoltre, Dedalus ha acquistato il rimanente 40% di Softech, società già parte del Gruppo Dedalus.
Il gruppo ha chiuso il bilancio 2022 (disponibile qui agli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data) con 809,3 milioni di euro di ricavi (da 680 milioni nel 2021), che diventano 814,7 milioni pro-forma (da 765,8 milioni), considerando le acquisizioni del 2022. L’ebitda è stato di 125,6 milioni (da 152 milioni) o di 126,3 milioni pro-forma (da 170 milioni), dopo 140,8 milioni di ammortamenti e svalutazioni. L’ebitda pro-forma normalizzato, al netto dei costi non ricorrenti, è invece di 190,5 milioni. Il debito finanziario netto, infine, è salito a 1,47 miliardi (da 1,29 miliardi).