Three Hills, società di investimenti con sede a Londra fondata da Mauro Moretti e attiva nel mid-market europeo, che pochi giorni fa aveva annunciato l’apertura a Milano (prevista per il prossimo autunno) del private club The Wilde (si veda altro articolo di BeBeez), ha annunciato il completamento di tre exit nella prima metà dell’anno. Di queste, due hanno riguardato aziende nel portafoglio del fondo THCS II (MA Group e WPI Group) che hanno generato rendimenti medi lordi superiori a 2x MoM (multiple of money).
La terza exit, invece, è stata quella parziale da Dedalus (nel portafoglio del Fondo THCS III) che ha generato liquidità per partner limitati, con una riduzione del rischio e ulteriore potenziale di rialzo (si veda qui il comunicato stampa).
Quest’ultima operazione, in particolare, è avvenuta in concomitanza del riassetto societario del gruppo Dedalus, uno dei primi operatori al mondo nei sistemi informativi clinico-sanitari, annunciato ad ottobre 2023 (si veda altro articolo di BeBeez) e finalizzato a inizio giugno di quest’anno, che ha visto il fondatore Giorgio Moretti vendere un ulteriore 19% del gruppo al socio di controllo Ardian e ai suoi co-investitori, saliti così al 92,67% (si veda altro articolo di BeBeez).
Dedalus Italia ha infatti ceduto il suo 50,78% del capitale di Millennium srl a Health Holding Company srl (HHC srl), la holding con la quale Giorgio Moretti deteneva la sua quota residua di DHSG spa, ossia del Gruppo Dedalus. Il socio storico di Millennium, Cegedim sa, per il tramite di Smart RX, ha invece continuato invece a mantenere il restante 49,22 % (si veda qui il comunicato stampa).
Dedalus ha chiuso il bilancio 2022 (disponibile qui agli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data) con 809,3 milioni di euro di ricavi (da 680 milioni nel 2021), che diventano 814,7 milioni pro-forma (da 765,8 milioni), considerando le acquisizioni del 2022. L’ebitda è stato di 125,6 milioni (da 152 milioni) o di 126,3 milioni pro-forma (da 170 milioni), dopo 140,8 milioni di ammortamenti e svalutazioni. L’ebitda pro-forma normalizzato, al netto dei costi non ricorrenti, è invece stato di 190,5 milioni. Il debito finanziario netto, infine, è salito a 1,47 miliardi (da 1,29 miliardi).
Ricordiamo che Dedalus è controllato dal 2016 da Ardian (si veda altro articolo di BeBeez) e partecipato dal maggio 2021 dall’Abu Dhabi Investment Authority (ADIA), uno dei fondi sovrani di Abu Dhabi (si veda altro articolo di BeBeez), oltre che dal partner di lunga data Three Hills Capital Partners. Più nel dettaglio, nel 2016 Ardian aveva acquisito il 60% di Dedalus Holding, rilevandolo da Hutton Collins Partners, The Three Hills Capital Partners, Mandarin Capital Partners e dalla HHC di Giorgio Moretti, che aveva mantenuto il 40% e le sue cariche manageriali, con Three Hills che a sua volta aveva mantenuto una minoranza (si veda altro articolo di BeBeez). Ardian nel 2020 era poi salita al 75% di Dedalus per contribuire a finanziare l’acquisizione di parte del business IT nel settore sanitario di Agfa Gevaert (si veda altro articolo di BeBeez). E poi nel 2021, come detto, ADIA aveva investito per una minoranza nel gruppo (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto invece a MA Group, lo scorso aprile Three Hills Capital Partners (THCP) aveva siglato l’accordo di rivendita all’imprenditore-manager Paolo Graziano della sua quota in MA Group (si veda altro articolo di BeBeez), gruppo con sede a Napoli specializzato in sistemi di atterraggio e attuazione idraulica ed elettro-meccanica per velivoli ad ala fissa e rotante, per l’aviazione civile e per la difesa, nel quale Three Hills aveva puntato nel 2018 attraverso un investimento in Magnaghi Aeronautica (la più antica società del gruppo MA) per supportare la holding nell’acquisizione di Blair-HSM, fornitore di sistemi di atterraggio per l’industria aerospaziale e leader in nord America, consentendo al gruppo di crescere significativamente nel mercato oltre oceano (si veda altro articolo di BeBeez). Allora il fondo, fondato da Mauro Moretti aveva acquisito in aumento di capitale il 25% della holding del gruppo, sottoscrivendo anche strumenti di debito, che con quest’ultima operazione sono stati rimborsati.
L’exit da MA Group ha seguito di un anno e mezzo i primi rumor che indicavano l’intenzione di Three Hills di uscire dall’investimento. Ma, allora, si parlava di una possibile staffetta con un altro fondo di private equity (si veda altro articolo di BeBeez).
L’operazione è stata resa possibile da un finanziamento cross-border concesso da un pool di banche composto da UniCredit (che ha agito anche in qualità di banca agente), Banca Nazionale del Lavoro e Deutsche Bank, che è servito anche a finanziare le ultime due acquisizioni in Canada annunciate dal gruppo lo scorso ottobre e cioéTecnickrome Aeronautique Inc e CFN Precision Ltd, con sede rispettivamente a Montreal e Toronto, entrambe interamente controllate da Sumitomo Precision Products Co. Ltd, che operano nel settore delle tecnologie per i carrelli di atterraggio degli aerei.
Nata negli anni ’30, producendo carrelli di atterraggio e altre parti di aerei per l’aviazione, MA Group è presente oggi in cinque continenti, conta su 7 siti industriali tra Italia tra Napoli, Caserta e Brindisi. Il gruppo è il risultato di una serie di acquisizioni. Graziano, infatti, tra il 1999 e il 2001 aveva acquisito il controllo sia di Magnaghi sia di Salver, con sede a Brindisi e specializzata nel settore dei materiali compositi, che aveva poi unito a Metal Sud, con sede a Caserta, che aveva acquistato un decennio prima. Il gruppo oggi include, oltre alle italiane Magnaghi Aeronautica, Salver, Metal Sud e Sky Arrow (acquisita nel 2012, si veda qui il comunicato stampa di allora), anche le società in Regno Unito (Magnaghi UK), USA Brasile (Magnaghi do Brasil).
La sola Magnaghi Aeronautica ha chiuso il 2022 con 61,2 milioni di euro di ricavi netti, un ebitda di 4,6 milioni e un debito finanziario netto di 39,3 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). L’intero MA Group, con un backlog inerziale di oltre 1,7 miliardi, nel 2023 ha generato invece un fatturato di circa 150 milioni di euro e un ebitda di 23 milioni.
Quanto invece all’altra exit ha riguardato WPI Group (Three Hills II), un importante fornitore di servizi di ingegneria civile, lavori di terra e pavimentazione per i costruttori di case nell’Inghilterra nord-occidentale.
Durante il periodo di circa 5 anni e mezzo in cui la società è stata detenuta da THCS II, il fondo ha lavorato a stretto contatto con il management per ottenere una crescita organica diversificando la base di clienti, assicurandosi diversi clienti di alta qualità a lungo termine e migliorando l’infrastruttura operativa, contribuendo a ridurre le spese generali.
Sulle tre exit di questi ultimi mesi, Moretti ha commentato: “Le collaborazioni con MA Group, WPI Group e Dedalus incarnano la nostra filosofia di successo condiviso, riflettendo l’approccio caratteristico di Three Hills che combina un finanziamento flessibile con un supporto operativo attivo. In questi casi, abbiamo lavorato fianco a fianco con il management per realizzare iniziative di crescita mirate: m&a, diversificazione dei ricavi, potenziamento delle infrastrutture e miglioramento delle credenziali di sostenibilità. Continuiamo a sostenere attivamente ciascuno dei tre team e auguriamo loro un continuo successo nelle loro prossime fasi di crescita”.
Ricordiamo che la prima metà del 2024 è stata particolarmente attiva per Three Hills, con l’investimento nello specialista di software e tecnologie agroalimentari Hispatec (si veda qui il comunicato stampa) e il lancio di una nuova strategia d’impatto dedicata, oltre alla serie di exit. Poche settimane fa Three Hills aveva annunciato l’intenzione di investire 115 milioni di euro, tra equity privilegiato ed equity ordinario, ne La Bottega spa (si veda altro articolo di BeBeez), società specializzata nel settore della produzione e distribuzione di cosmetici per il mercato dell’hotellerie di lusso e licenziataria di luxury brand italiani ed internazionali.
Più nel dettaglio, Three Hills acquisirà una quota del capitale della società da The Equity Club, il veicolo di club deal promosso da Mediobanca Private banking, che nel 2019 aveva acquisito il 48,91% della società (si veda altro articolo di BeBeez) e che ora uscirà dal capitale. Accanto a Three Hills co-investirà anche uno dei principali fondi sovrani a livello globale, già investitore nella piattaforma Three Hills.