Slittano ancora i termini dell’opa sulle azioni del gruppo petrolifero Saras, lanciata lo scorso 12 luglio (si veda qui il comunicato stampa di allora e qui il prospetto di offerta) dal gruppo olandese Vitol tramite Varas spa, controllata al 100%. A ridosso della scadenza dell’offerta, prevista per oggi, ieri è stato prorogato sino al prossimo 16 agosto il periodo di adesione ed è stato precisato che la riapertura dei termini, originariamente prevista per le sedute del 20, 21, 22, 23 e 26 agosto 2024 (si veda altro articolo di BeBeez), avrà luogo per le sedute del 26, 27, 28, 29 e 30 agosto 2024 (si veda qui il comunicato stampa).
La proroga è volta a consentire agli azionisti di beneficiare di un più ampio periodo di tempo per poter aderire
all’offerta, visto che a ieri erano state portate in adesione all’offerta soltanto azioni Saras pari al 15,709% del capitale sociale, che sommate a quelle già detenute da Vitol, pari al 49,908%, portano Vitol al 65,617% di Saras.
In gioco non c’è il successo dell’opa, dato che, essendo obbligatoria e totalitaria, non prevede soglie minime e altre condizioni di efficacia, come espressamente riportato nel prospetto di offerta. Tuttavia l’obiettivo di Vitol è il raggiungimento del controllo totale e il delisting del gruppo petrolifero, da qui il prolungamento dei termini.
Ricordiamo che al momento del deposito dell’offerta, lo scorso 19 giugno (si veda qui il comunicato stampa di allora), Vitol deteneva il 45,4% di Saras, ottenuto a seguito dell’acquisto del 35% dalla famiglia Moratti cui si è aggiunto un altro 5% oggetto di un’opzione di vendita (si veda altro articolo di BeBeez), al quale il governo ha dato l’ok alla fine dello scorso aprile (si veda altro articolo di BeBeez) più un 4,5% riveniente da acquisti sul mercato. Successivamente Varas ha condotto una serie di acquisti sul mercato, di cui l’ultimo ieri, che ha appunto portato il totale delle azioni già in mano a Varas al 49,08% (si veda qui il comunicato stampa).
Già lo scorso febbraio, il prezzo offerto alla famiglia Moratti, 1,75 euro per azione, aveva deluso i mercati che prevedevano un ben più elevato 2,2 euro (si veda altro articolo di BeBeez). Ma il prezzo pagato agli storici azionisti di controllo del gruppo era comprensivo di un dividendo di 15 centesimi per azione, deliberato dall’Assemblea dello scorso 20 aprile e corrisposto lo scorso 22 maggio (si veda il comunicato stampa di allora). A oggi quindi il prezzo offerto è di 1,6 euro per azione, pari a 2,56 volte l’ebitda 2023, che era stato di 670 milioni, a fronte di 11,4 miliardi di ricavi (si veda altro articolo di BeBeez).
Il primo semestre 2024 si è chiuso invece con 5,9 miliardi di euro di ricavi (da 5,42 miliardi del primo semestre 2023), un ebitda di 275,2 milioni (da 282 milioni) e posizione finanziaria netta positiva (ante IFRS 16) per 10,7 milioni (da 202,7 milioni) (si vedano qui il comunicato stampa e qui la presentazione agli analisti).
Quanto a Vitol, è il primo trader di petrolio e altri prodotti energetici al mondo. Vitol è posseduta dai suoi circa 400 manager e dipendenti. Nessuno dei dipendenti senior, compreso il ceo Russell Hardy, detiene più del 5% del gruppo, che ha chiuso il bilancio 2023 con 400 miliardi di dollari di ricavi, in calo di oltre il 20% dal 2022, a causa della discesa dei prezzi del petrolio e del gas dopo le impennate del 2022, dovute alle sanzioni alla Russia per l’invasione dell’Ucraina. L’utile netto è di conseguenza sceso a 13 miliardi dal record di 15 miliardi segnato l’anno prima (si veda qui Reuters).
Vitol sta muovendo sull’Italia su più fronti, compreso quello del gas. Infatti lo scorso aprile il consorzio VTTI, che vede Vitol al 45% (tramite Vitol Investment Partnership II) assieme al fondo australiano IFM Investors (anch’esso con il 45% attraverso IFM Global Infrastructure Fund) e la emiratina ADNOC-Abu Dhabi National Oil Company (con il 10%) ha acquisito da ExxonMobil il 70% di Terminale GNL Adriatico srl, società di gesitone dell’Adriatic LNG Terminal, a VTTI, con il gruppo SNAM al 30% (si veda altro articolo di BeBeez).