(Claude Monet, L’église à Vétheuil (1881). Immagine gentilmente concessa da Christie’s)
Decenni dopo che l’ex dittatore filippino Ferdinand Marcos e sua moglie, Imelda, hanno assemblato una collezione di importanti dipinti impressionisti usando denaro sottratto ai contribuenti filippini, finalmente coloro che erano stati defraudati dalla coppia sono stati rimborsati a seguito della vendita di tre opere da Christies a New York. Si veda artnet. Complessivamente il ricavato ammonta a 4,3 milioni di dollari, anche se ci sono voluti circa tre decenni e molte dispute legali per vederseli riconoscere. Il dipinto di Claude Monet L’église à Vétheuil (1881) era stato acquistato dai Marcos presso Marlborough Fine Art nel 1975 per 138.000 dollari e venduto all’asta per 3,1 milioni di dollari. Il secondo lavoro, Langland Bay di Alfred Sisley (1897), fu acquistato da Marlborough nello stesso periodo per 82.000 dollari per poi ricavare nella vendigta citata 1,1 milioni di dollari. Un terzo dipinto, Le cyprès de Djenan Sidi Saïd (1946) del minorista fauvista francese Albert Marquet, è stato venduto per 87.500 dollari. Secondo Christie’s, nel 1985 Imelda Marcos aveva dato tutte e tre le opere alla sua ex segretaria personale, Vilma Bautista, per sicurezza mentre la presa sul potere filippino iniziava a vacillare. Mesi dopo, i Marcos furono rimossi da una rivolta popolare nel 1986. La Bautista successivamente portò le opere a New York. Nel 2010, i tre dipinti sono stati scoperti in due case a New York come parte di un’indagine sulle proprietà della Bautista lanciata dalle autorità statunitensi dopo aver omesso di denunciare la vendita di 32 milioni di dollari di un Monet del 1899 sulle sue dichiarazioni dei redditi. Secondo il Telegraph, il dipinto è stato infine acquistato dal manager degli hedge fund inglesi Alan Howard, che ha raggiunto un accordo da 10 milioni di dollari con un gruppo di vittime per tenersi il dipinto. I tre rimanenti lavori impressionisti furono oggetto di una controversia legale prolungata, con un gruppo che difendeva i filippini colpiti dalla dittatura, l’attuale governo delle Filippine e Bautista, che facevano entrambe una richiesta di proprietà. Un ordine emesso da un tribunale distrettuale di New York alla fine ha stabilito che i proventi della vendita delle opere dovrebbero andare a beneficio della Repubblica delle Filippine. Bautista ha iniziato nel frattempo a scontare una condanna a sei anni di prigione a New York l’anno scorso dopo essere stata dichiarata colpevole di aver venduto in modo fraudolento l’arte appartenente alle Filippine e di non aver pagato 3,5 milioni di dollari di tasse sul reddito a New York e nello Stato di New York.
(Alfred Sisley, Langland Bay (1897). Immagine gentilmente concessa da Christie’s)
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KEITH SONNIER
Light Works, 1968 to 2017
Fino al 19 dicembre 2018 alla Galleria Fumagalli a Milano.
Ultime quattro settimane per visitare la prima mostra personale dell’artista americano Keith Sonnier, che la galleria Fumagalli rappresenta in esclusiva in Italia da febbraio 2018.
L’esposizione documenta l’evoluzione e il processo creativo dell’artista dalle prime opere storiche del 1968 ai lavori più recenti. Keith Sonnier è tra i primi e più significativi rappresentati di una generazione di artisti che ha dato avvio a un percorso di ricerca radicale in scultura. Dalla fine degli anni ’60, sperimenta con materiali industriali ed effimeri che vanno dal lattice al raso, dagli objets trouvés ai trasmettitori e ai video. Nel 1968, realizza le prime sculture a parete utilizzando la luce a incandescenza, neon e trasformatori, sperimentando col neon configurazioni geometriche e organiche con lo scopo di dare nuova forma alla luce e nuovo significato ai materiali. Keith Sonnier lavora spesso in serie, alcune delle quali ha continuato a sviluppare lungo il corso della sua carriera. Elementi delle prime opere scultoree sperimentali sono spesso riconoscibili in successive installazioni, anche in interventi architettonici su scala monumentale.
La mostra presenta una selezione di sculture iconiche dell’artista realizzate in vari periodi della sua carriera, dalle prime serie di fine anni ’60 come Lit Circle Series (1968), Neon Wrapping Incandescent Series (1970) e Sel Series (1978-2003), fino a quelle più recenti, tra le quali Chandelier Series (2006-), Portal Series (2015) e Floating Grid Series (2017). Keith Sonnier utilizza tubi di vetro al neon per creare dimensioni spaziali intrecciando linee, archi e curve di luce e colore che interagiscono con l’architettura circostante.
Seguirà la pubblicazione di un volume esaustivo dedicato all’opera di Keith Sonnier.
GALLERIA FUMAGALLI
Via Bonaventura Cavalieri 6, 20121 Milano
Dal martedì al sabato dalle 11 alle 19
Info: +39 02 36799285 | info@galleriafumagalli.com | galleriafumagalli.com
Ufficio stampa PCM Studio | +39 02 36769480 | Clara Cervia clara@paolamanfredi.com