Svelato il progetto dell’installazione per il Cortile di Palazzo Strozzi a Firenze che ospiterà dal 22 febbraio al 19 luglio 2020 la più importante mostra italiana di Tomás Saraceno, artista argentino, classe 1973, che lavora su tre filoni, arte e cultura; scienza; e socialità, riunite nella mostra Aria, curata da Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, per superare il modello dell’homo oeconomicus e accedere all’homo flotantis.
L’installazione promossa e realizzata da Fondazione CR Firenze è parte di un ampio progetto sulle tematiche ambientali, costituito da numerose attività rivolte alle scuole e ai giovani e, come ha raccontato Donatella Carmi, Vice presidente della Fondazione CR Firenze, nonché Consigliere della Fondazione Strozzi, è un’opera di alto valore simbolico che potendosi sollevare nell’aria, esprime la possibilità di andare oltre le barriere.
L’artista visionario invaderà Palazzo Strozzi con opere immersive ed esperienze partecipative che invitano a cambiare punto di vista sulla realtà e a entrare in connessione con fenomeni ed elementi non umani che diventano protagonisti delle sue installazioni e metafore della nostra percezione del Cosmo.
L’installazione, presentata in anteprima, Thermodynamic Constellation (Constellazione termodinamica) diviene metafora di una nuova era di solidarietà tra uomo e ambiente espressa da Aerocene, comunità artistica interdisciplinare avviata dall’artista stesso. A tal proposito Arturo Galansino, Direttore della Fondazione Strozzi, ha ringraziato CR Firenze per la collaborazione e ha sottolineato come la realtà di Palazzo Strozzi rappresenti un modello di eccellenza di gestione pubblico-privato dove l’80% dei fondi sono privati e in particolare la sinergia con CR al terzo appuntamento per le grandi installazione dopo i gommoni di Weiwei (2016-2017), artista cinese dissidente, sul tema delle migrazioni in un momento in cui il problema non era così presente nelle agende pubbliche; e il grande scivolo di Carsten Höller (2018-2019), sul tema della tutela del verde e dell’interazione tra piante e esseri umani sul pianeta la scorsa stagione per “The Florence Experiment” realizzato insieme allo scienziato Stefano Mancuso.
Nel segno della continuità l’installazione di Saraceno mette in relazione il tema della compatibilità ambientale e sociale, all’interno di un percorso, nel quale le diverse mostre di Palazzo Strozzi di inseriscono, come ha sottolineato Monica Barni, Assessore alla cultura della Regione Toscana (già Rettore dell’Università per Stranieri di Siena), evidenziando la crisi di un modello che teorizza una crescita infinita a fronte di risorse finite.
Il ruolo dell’arte, d’altronde, ha sottolineato Andrea Vannucci -Assessore al Comune di Firenze per Welfare e Sanità, accoglienza, integrazione e volontariato – non è quello di dare risposte quanto di offrire, attraverso le emozioni, stimoli di riflessione.
L’installazione è composta da tre grandi sfere sospese costituite da lamine trasparenti e a specchio, in dialogo con l’architettura circostante di un Palazzo modello rinascimentale realizzato con la regola aurea e nasce dalla sperimentazione di Saraceno con reali mongolfiere capaci di volare grazie alla sola energia solare. Esse sono infatti prototipi di palloni aerosolari in grado di compiere voli su lunghe distanze ad altezze tra i 20 e i 40 chilometri, fluttuando intorno al mondo libere da frontiere e da combustibili fossili.
L’artista infatti tra il 2014 e il 2015 è stato in residenza al Centre National d’Études Spatiales (CNES) in Francia e il progetto di queste sculture si ispira agli esperimenti scientifici che l’agenzia ha avviato nei tardi anni Settanta lanciando palloni a raggi infrarossi nei livelli superiori dell’atmosfera.
Nel percorso della mostra anche l’obiettivo di un forte coinvolgimento dei giovani e delle scuole, priorità delle due istituzioni coinvolte che hanno pensato una serie di attività gratuite per i ragazzi delle scuole superiori toscane, che prevedono laboratori sul rapporto tra arte e sostenibilità realizzati direttamente negli istituti scolastici e incontri a Palazzo Strozzi con esperti di tematiche ambientali su temi come il cambiamento climatico, l’alimentazione e l’utilizzo dell’acqua; un ciclo di conferenze sullo sviluppo sostenibile a cura del Professor Marco Bindi dell’Università di Firenze; la Strozzi Night, la speciale serata dedicata ai giovani, il 28 maggio, che si occuperanno direttamente dell’organizzazione e della comunicazione dell’evento; infine un ciclo di tre i concerti “Costellazione suono” in collaborazione con Tempo Reale, a cominciare dal 14 maggio che vedrà protagonista Francesco Giomi con Silence Jukebox, sul tema del silenzio e dell’ascolto anche in termini metaforici che diventa il simbolo di questo percorso per la città.
Tra le curiosità su Saraceno la sua passione per i ragni e le ragnatele che lo ha portato alla creazione, all’interno del suo studio, della squadra di Arachnophilia, e ha dato vita alla piattaforma omonima e a un’Application, strumenti attraverso i quali invita le persone di tutto il mondo a sviluppare nuovi sistemi di percezione e a partecipare all’iniziativa collettiva Mapping Against Extinction, con un forte interesse per la collaborazione partecipativa.
a cura di Ilaria Guidantoni