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In anteprima una panoramica di quanto vedremo in scena nei teatri milanesi all’inizio della prossima stagione: dal Barone rampante di Calvino al Freud riletto da Stefano Massini, sino al Testori ripreso da Andrée Ruth Shammah al Piccolo, Silvio Orlando al Parenti, al Carcano la Carmen rivisitata da Serena Sinigaglia e Lella Costa che incontra Giovanna D’Arco, il Re Lear nella versione di Bruni-De Capitani all’Elfo Puccini e infine il debutto teatrale di Nanni Moretti con un dittico di Natalia Ginzburg.
Siamo ancora alle prese con anticicloni e bufere che surriscaldano le nostre città o ne danneggiano irreparabilmente i polmoni verdi che c’è già chi guarda avanti di qualche settimana e pensa alle prime avvisaglie dell’autunno con il conseguente cambio dei colori della vegetazione, le nebbie (torneranno?) e le caldarroste: sono alcuni tra i principali teatri milanesi che in anteprima hanno presentato i cartelloni della prossima stagione e dei quali intendiamo dare un breve estratto. Iniziamo dalla sala più istituzionale, il Piccolo Teatro. Il sipario si alza il 6 settembre con Immersioni, laboratorio di linguaggi performativi nei quartieri diretto da Andrea Capaldi, il cui fulcro è Indagine Milano, una mappatura artistica della città con focus specifico su cinque quartieri meno centrali, ciascuno dei quali è affidato ad altrettanti artisti o compagnie. La seconda edizione del festival si aprirà con El nost Milan – Una festa di comunità, lezione aperta performativa tenuta dalla regista Serena Sinigaglia per raccontare il lungo percorso di costruzione di comunità che l’ensemble di ATIR svolge da più di 20 anni sul territorio cittadino. Altro appuntamento significativo è quello con lo spettacolo Un’ultima cosa. Cinque invettive, sette donne e un funerale di e con Concita De Gregorio per la regia di Teresa Ludovico. Conclusione il 10 settembre con Endless, camminata coreografata in prossimità del teatro Studio Melato, ideata da Chiara Taviani e seguita da una festa sul sagrato del teatro Strehler.
La nuova stagione di prosa si apre con la ripresa di Il barone rampante nell’adattamento che Riccardo Frati (anche regista) ha realizzato dal romanzo di Italo Calvino. A metà del settecento prossimo alla Rivoluzione francese, veniamo informati della decisione del nobile adolescente Cosimo di vivere sugli alberi senza mai più scendere a terra, quasi un antesignano dei giovani attivisti per l’ambiente dei giorni nostri. Rispetto alla scorsa edizione, il cast è parzialmente rinnovato e vede impegnati Mauro Avogadro, Nicola Bortolotti, Matteo Cecchi, Matilde Dell’Utri, Diana Manea e Marina Occhionero. La scena realizzata da Guia Buzzi consiste in un sistema di pedane e passerelle aeree in grado di evocare la Liguria immaginaria del romanzo. Alla sala Grassi dal 27/9 all’8/10. Dopo che lo scorso anno il suo testo The Lehman Trilogy, in Italia diretto da Luca Ronconi e a Londra e Broadway da Sam Mendes, ha vinto ben 5 premi Tony (l’Oscar per il teatro) Stefano Massini ripropone L’interpretazione dei sogni, da lui scritto e interpretato,
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liberamente ispirato e tratto dall’opera di Sigmund Freud in cui l’autore mette anche il suo estro di narratore per dar vita a un variopinto mosaico di personaggi che, narrando i propri sogni, compongono una sinfonia d’immagini e di possibili interpretazioni, supportate dal sottofondo musicale di Enrico Fink. Al teatro Studio Melato dal 10 al 22 ottobre. Approda per la prima volta al Piccolo lo spettacolo cult di Andrée Ruth Shammah I promessi sposi alla prova, rilettura critica del romanzo del Manzoni di Giovanni Testori che debuttò nel 1984 all’allora Salone Pier Lombardo, oggi Franco Parenti. Secondo la regista “Testori ha accolto, tradito o tradotto le parole di Manzoni in una nuova forma che rende contemporanee e facilmente comunicabili verità antiche di cui abbiamo nuovamente bisogno.” Nel cast, tra gli altri, Giovanni Crippa, Federica Fracassi e Carlina Torta, scena di Gianmaurizio Fercioni. Alla sala Grassi dal 12 al 22/10. Altro atteso ritorno è quello di Marco Paolini che con Boomers propone l’ultimo dei suoi Album, qui anche in forma di concerto, visto il prezioso apporto della cantautrice Patrizia Laquidara che dà corpo e voce alla Jole, proprietaria di un bar di periferia dove si gioca, s’impara il mondo, si spara e si canta. Uno spettacolo che abbraccia 50 anni di storia italiana dove i boomers sono la generazione più vecchia e anche un luogo comune dell’immaginario. Al teatro Strehler dall’11 al 22/10.
Un altro ritorno dopo il successo registrato la scorsa stagione al teatro Franco Parenti è quello di Silvio Orlando con La vita davanti a sé (dal 10/10 al 4/11), pièce di Roman Gary tratta dall’omonimo romanzo a cui si è ispirato anche Edoardo Ponti per il film con Sophia Loren. Solo in scena ma accompagnato dall’orchestra Terra Madre, l’attore narra la storia di Momò, un bambino arabo senza famiglia che vive a Parigi nel quartiere di Belleville a casa di Madame Rosa, anziana signora ebrea sopravvissuta al lager, ex prostituta che si prende cura
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dei figli indesiderati delle colleghe, disposte a pagarle le spese di mantenimento pur di rimanere libere da vincoli materni. Gary ha anticipato, senza facili ideologie, il tema della convivenza tra culture e religioni diverse. Rimaniamo nel campo della drammaturgia contemporanea con Pizzeria Kamikaze (dal 17/10 al 5/11) di e con Francesco Brandi, cresciuto artisticamente al Parenti dove ha già presentato sia Per strada che Buon anno, ragazzi. Qui adatta un racconto dello scrittore israeliano Etgar Keret dove si raccontano le peripezie del giovane Haim per ritrovare Desideria, l’amore della sua vita, che lo ha lasciato poco prima del matrimonio, inducendolo a un tentativo, poi sventato, di suicidio. Inizia così un surreale viaggio le cui tappe ci portano a scoprire luoghi e situazioni paradossali, oltre a personaggi assai singolari come Ari, disilluso dall’amore e dipendente dal sesso, Lily, recuperata sul ciglio della strada in cerca di un passaggio, saggi arabi kamikaze e ingrati cani parlanti. Con Brandi in scena ci sono Alessandro Gioia e Giulia Pica, diretti da Mario De Masi. Il giovane regista Andrea Piazza ha unito sotto al titolo Parlami come la pioggia (dal 18/10 al 5/11) cinque brevi atti unici di Tennessee Williams, quattro dei quali inediti in Italia, tradotti da Masolino D’Amico. I temi sono quelli consueti della poetica del tormentato autore di Un tram chiamato desiderio e Improvvisamente l’estate scorsa: la difficoltà a sentirsi felici, le paludi in cui spesso ci sentiamo invischiati, il non voler chiedere aiuto pur essendo vulnerabili, il riconoscimento e la pacificazione con la propria identità sessuale. A interpretare tutti i personaggi troviamo Valentina Picello e Francesco Sferrazza Papa.
All’Elfo Puccini la stagione si apre con Hystrio Festival (13-18 settembre), appuntamento ideato da Claudia Cannella, direttrice dell’omonima rivista, e dedicato interamente alla scena under 35: il programma prevede 8 spettacoli, 5 letture sceniche, la mise-en-espace del testo
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vincitore del Premio Hystrio Scritture di Scena 2023 e la serata finale con i vincitori del premio di questa seconda edizione, tra i quali Lino Musella per l’interpretazione, Lisa Ferlazzo Natoli per la regia e Emanuele Aldovrandi per la drammaturgia. Tra gli spettacoli una menzione per Argonauti e Xanax della compagnia Caterpillar, Mia mamma fa il notaio ma anche il risotto di e con Filippo Capobianco e la performance di Giulia Odetto Il mio corpo è come un monte. A seguire (28/9-15/10) l’ormai irrinunciabile Milano Oltre, prestigiosa rassegna di danza contemporanea giunta alla 37° edizione, diretta da Rino De
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Pace, che quest’anno è titolata Back to the Future. Ricco cartellone con presenze illustri come le star internazionali Emio Greco e Piter C. Scholten, immancabili al festival di Edimburgo, con un focus che comprende We, the Breath, rituale collettivo alla riscoperta del corpo e del respiro, Rocco, ispirato al film di Visconti Rocco e i suoi fratelli e la conferenza danzata The Body in Revolt. A seguire la compagnia della canadese Marie Chouinard con la sua coreografia cult M e Radical Vitality e dalla Francia Maud Lepladec con Silent Legacy. Tra i molti altri, gli italiani Cristina Kristal Rizzo e Diana Anselmo, Fabrizio Favale e la compagnia Ballone/Montalti. Sempre avvincente è Muri-Prima e dopo Basaglia, scritto e diretto da Renato Sarti per l’indomita Giulia Lazzarini (17 e 18/10).
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E’ la testimonianza dello stesso Sarti allorché nel 1972, agli inizi della carriera di attore, venne offerto alla sua compagnia il teatrino all’interno dell’Ospedale Psichiatrico Provinciale di Trieste a patto che alle prove e agli spettacoli potessero partecipare anche i degenti. Conoscendoli, ci si poteva render conto dei disastri causati dalla gestione repressiva dell’istituzione manicomiale che, oltre a letti di contenzione, prevedeva anche la lobotomia. Questo prima dell’arrivo dell’illuminato psichiatra Franco Basaglia che mise fine a queste pratiche disumane e aprì il manicomio all’esterno, mettendo il seme della riforma che porta il suo nome. La grande prosa torna con il Re Lear di Shakespeare per la regia di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani, anche protagonista (25/10-19/11). Ci aspettiamo una versione innovativa della tragedia che assembla il tema del potere con quello della follia, l’ingratitudine e la sincerità d’animo che talvolta può costare cara a chi la pratica. Nel cast, tra gli altri, Elena Ghiaurov, Mauro Lamantia, Elena Russo Arman e Nicola Stravalaci.
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Insolita apertura al teatro Carcano: si alza il sipario sulla lirica con l’inedita versione di La Tragédie de Carmen a cura di Serena Sinigaglia (11-18/10) che si confronta con la regia di Emma Dante di qualche anno fa alla Scala. L’orchestra e il suo direttore, i cantanti e tutte le figure artistiche sono giovani diplomandi del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Un allestimento site specific che omaggia la forte vocazione musicale del Carcano che già nell’800 ospitava le opere di Donizzetti e Bellini. Una scelta questa che preannuncia i temi cari alla direzione artistica tutta al femminile (Lella Costa e Serena Sinigaglia) come la centralità sullo sguardo dell’universo della donna, trasversalità di generi e forme d’arte, partecipazione, esercizio e stimolo della libertà di pensiero. E proprio a Lella Costa tocca aprire il cartellone della prosa con Giovanna: la pulzella, la fanciulla e l’allodola (19-22/10) testo di Gabriele Scotti che si riferisce ovviamente alla vicenda di Giovanna d’Arco attraverso le tante biografie spesso discordanti tra loro, per arrivare a una sintesi inconsueta, anche dal punto di vista musicale, grazie alle partiture verdiane affidate al Faccini Piano Duo, coppia di virtuosi dello strumento.
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Si annuncia come l’evento della prossima stagione: parliamo del debutto di Nanni Moretti a teatro nella vicina Torno. Il regista, ancora sugli schermi con il godibilissimo Sol dell’avvenire, ha scelto per questo atteso esordio il dittico composto da due commedie di Natalia Ginzburg, Dialogo e Fragole e panna, riunite sotto al titolo Diari d’amore. Si mostrano nuclei familiari disarmonici, gente che si lascia vivere senza entusiasmi, esseri deboli dai valori etici inconsistenti, con il velo che si alza su intimità domestiche nelle quali il conflitto cede il posto all’indifferenza. La Ginzburg gioca con i valori cari alla società borghese: matrimonio, fedeltà, maternità e amicizia, sono trattati con parole di una tal leggerezza che ne rivela tutta la fragilità. Leggerezza che però al tempo stesso si fa denuncia di una società che rimane indifferente di fronte ai fatti della vita, che non partecipa mai per davvero, che rimuove quel poco senso di colpa che a volte affiora. Moretti affronta “il teatro delle chiacchiere” della scrittrice per metterci davanti a uno specchio che ci mostra inadeguati, spettatori indifferenti davanti alle complessità e alle tragedie della vita. Sotto la sua guida in scena ci sono Valerio Binasco, Daria Deflorian, Alessia Giuliani, Giorgia Senesi e Arianna Pozzoli. Diari d’amore sarà in scena al teatro Carignano dal 9 al 29 ottobre, poi in tournée all’Arena del Sole di Bologna (31/10-5/11), Piccolo Grassi (14-26/11), per poi far tappa in Francia e in Svizzera al Lac di Lugano (20 e 21/12).
a cura di Mario Cervio Gualersi