A Palazzo Blu di Pisa in mostra una selezione di disegni originali di Igort fino al 10 settembre 2023 – il catalogo a cura di Felici Editore sarà disponibile da fine maggio – esposizione realizzata con il sostegno della Fondazione Pisa.
Il mondo di Igort, uno dei più apprezzati artisti italiani contemporanei, è protagonista della mostra Attraversare le forme, curata da Giorgio Bacci, docente di storia contemporanea dell’Università di Firenze, non solo noto e apprezzato fumettista le cui storie sono tradotte in tutto il mondo, ma anche regista inventivo e colto, editore ricercato, musicista sperimentale, e molto altro ancora.
Come spiega l’artista, «se mi guardo indietro vedo che ho disegnato con tutte le tecniche: olio, acrilico, matite colorate, grafite, carboncini, gessetti, acquerelli, ecoline, acquerelli Radiant, colori a cera, smalti. E su tutti i supporti, dal vetro alla carta, liscia, porosa, porosissima, carta da lucido, carta millimetrata, ai fogli di nylon per arrivare allo spazio luminoso di uno schermo di computer». Lo stesso discorso è valido per i generi, ma dal reportage dei Quaderni (Giapponesi, Ucraini, Russi), al giallo-poliziesco dell’Alligatore e di Sinfonia a Bombay, a il noir di 5 è il numero perfetto, o il biografico di Fats Waller e Parole di Chandler. Vanno inoltre menzionate le illustrazioni e le collaborazioni come articolista e saggista con numerosi periodici e giornali, da La Repubblica a Il Manifesto, da Il Corriere della Sera a Vanity. Igort è stato in prima persona anche fondatore di riviste (Dolce vita, Fuego, Due, Black) e di case editrici dedicate al fumetto (Coconino Press e poi Oblomov Edizioni).
La mostra di Palazzo Blu valorizza una selezione di tavole originali realizzate per quattro opere centrali nella produzione artistica di Igort: 5 è il numero perfetto, Fats Waller, Brillo. La guerra degli ovetti e i Quaderni Giapponesi.
Molto interessante l’allestimento che integra perfettamente i lavori dell’artista con il palazzo storico, in un dialogo che crea un contraddittorio stimolante. L’esposizione si articola in cinque sale e inizia a piano terra nella sala Giusti, ex Biblioteca dei Giusti, oggi adibita a mostra temporanee, con una ricca decorazione realizzata dal pisano Nicola Torricini, che ha lavorato anche in altre sale del Palazzo, firmata e datata 1884, uno degli artisti su parete più attivi in città tra l’ottocento e il Novecento.
L’esposizione consente di ammirare una selezione di disegni originali tratti da alcuni tra i maggiori successi di Igort e ruota intorno alle molteplici tecniche con cui l’artista si è confrontato nel corso del tempo e anche alla varietà dei generi di scrittura con cui si è misurato. Igort, pseudonimo di Igor Tuveri, nato a Cagliari il 26 settembre 1958, è oggi uno degli artisti italiani contemporanei più importanti, dotato di uno straordinario talento poliedrico.
Da 5 è il numero perfetto, volume uscito per la prima volta nel 2002 e tradotto in quindici Paesi, è stato tratto l’omonimo film, tra i cui interpreti figurano Toni Servillo, Valeria Golino e Carlo Buccirosso, che consente di approfondire il versante noir e aprire, con i suoi tagli repentini e il ritmo incalzante della visione su un fondo quasi monocromatico, all’ambito cinematografico e all’omonimo film. Il lavoro è importante perché ha creato il linguaggio nuovo per il romanzo a fumetti in momento in cui la graphic novel era agli esordi.
Fats Waller immerge il lettore in un’affascinante atmosfera jazz, ricordando una delle passioni di Igort, la musica appunto, che determina la struttura sintattica del volume. Non solo la vicenda di un grande musicista jazz negli ultimi anni della sua vita, dal 1937 al 1943, ma un affresco della società occidentale sconvolta dalla Seconda Guerra Mondiale. Brillo. La guerra degli ovetti funziona da cerniera di collegamento tra universi lontani, trasportando e rivisitando il personaggio di Yuri nel mondo occidentale dominato da una guerra insensata, vista attraverso la lente distopica della Nuova Oggettività tedesca. Infine, i Quaderni giapponesi invitano a riflettere sull’incontro di culture e sul linguaggio logo-iconico del fumetto, frutto dell’unione inscindibile tra immagine e scrittura. Sono tavole di grande raffinatezza, allo stesso tempo malinconiche di paesaggi e ambientazioni e intriganti come le raffigurazioni di geishe in conviti erotici con teschi. Un video, con sottotitoli in inglese, racconta il ritorno al viaggio inteso come “poesia contemplativa tesa a cogliere l’attimo”. Il video racconta anche piccole curiosità come i block notes non logo, molto economici, fatti per scrivere che ha cominciato ad acquistare in un supermercato. Ad un certo punto ha deciso di utilizzarli per disegnare e ha visto che funzionavano e tenevano bene anche l’acquerello, così sono diventati una ventina, una squadra di compagni di viaggio.
a cura di Ilaria Guidantoni