Chiude oggi un’edizione brillante dell’antiquariato a Firenze, dov’è nato il mecenatismo e il collezionismo rinascimentale, città che oggi torna in primo piano per mercanti, galleristi e collezionisti europei, un punto di riferimento per la qualità delle opere esposte e anche per il dibattito che si è animato intorno alla Biennale, complice anche la felice coincidenza voluta dall’amministrazione pubblica con la Florence Art Week dedicata al contemporaneo.
Gli sconfinamenti anche tra le gallerie in mostra non sono mancati: il moderno e il contemporaneo è di scena in particolare con la Galleria Poggiali, Tornabuoni, Continua, Farsetti, ML Matteo Lampertico.
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a Filippo Bacci Di Capaci, di 800/900 ArtStudio di Livorno,
e Mirco Cattai, dell’omonima Galleria Mirco Cattai FineArt&AntiqueRugs di Milano
video a cura di Giuseppe Joh Capozzolo
La dimostrazione del livello qualitativo è stata, tra le altre, l’acquisizione, a sorpresa per la stessa galleria Gomiero, da parte degli Uffizi della Pietà di Giacomo Manzù, alto rilievo in bronzo realizzato nel 1950 dall’artista, opera per lui stessa salvifica dopo le difficoltà degli anni Quaranta. Girovagando tra gli stand, anche l’attenzione all’allestimento di alcuni spazi, in particolare da Robertaebasta con sede a Milano, dove ha una serie di negozi nella zona di Brera e a Londra. Realtà che nasce dall’attenzione al liberty, focalizzata sulle arti decorative del XX secolo, dal design fino al vintage e al design industriale, con largo spazio alle opere pittoriche dei grandi protagonisti.
Nello spazio allestito come un salone, di grande suggestione, spicca una splendida tela di Carla Accardi del 1954, Negativo (Ideogramma).
L’occasione di una sosta è stata anche foriera di uno sguardo sul mercato inglese, oggi di attualità per l’uscita dalla Comunità europea e per il fermo pandemia che ha isolato particolarmente la piazza di Londra, tanto che galleristi italiani di primo piano hanno chiuso la propria sede londinese e che sempre più si parla di Parigi come del nuovo hub europeo dell’arte.
La Galleria Robertaebasta, che resta con convinzione nella capitale britannica, sottolinea la vivacità della attività grazie ad un mercato locale che merita comunque attenzione.
di Ilaria Guidantoni