Il nostro percorso nella miriade delle iniziative che hanno caratterizzato la settimana del design a Milano si è snodato lungo il design legato al valore dell’esuberanza. Ambasciatori nel mondo della creatività francese, Le French Design – da quarant’anni al sostegno dell’innovazione nell’arredamento e nell’interior design, contribuendo alla trasformazione delle industrie creative e promuovendo nei cinque continenti uno stile di vita francese più digitale, nomade e sostenibile – e Mobilier National – sostenitore dell’alto artigianato e della manifattura francese fin dal XVII secolo, si occupa di arredamento per gli alti luoghi della Repubblica francese e alle varie residenze presidenziali – hanno presentato An Innovative Tour of the French Panache: una ricognizione della vivacità del design d’Oltralpe presente in città, fuori e dentro il Salone Internazionale del Mobile. La creatività francese si riconosce in dieci valori, secondo quanto sottolinea uno studio realizzato da Le French Design, che ha visto la partecipazione di designer, architetti e interior designer, accanto a stilisti, giornalisti, curatori, chef e industriali. Art de vivre, che favorisce il tipico fascino e lo spirito francese; creatività
e industria, che connette il mondo artistico con il settore manifatturiero; eleganza con un tocco di lusso, che elegge la raffinatezza francese come stile e anche come stato d’animo; innovazione duratura, che adotta una produzione rispettosa dell’ambiente; audacia, che osa utilizzare colori e materiali originali anche per gli oggetti più funzionali; savoir-faire, che ricerca l’eccellenza anche nei minimi dettagli; equilibrio, che ricerca la coerenza di un oggetto anche nella sua relazione con il mondo circostante; patrimonio, che rispetta la tradizione e abbraccia la modernità e le nuove tecnologie; apertura culturale, che favorisce i talenti internazionali. Ora l’ultimo valore è proprio panache, un’attrattiva combinazione di vitalità e glamour, di immaginazione e impertinenza. A tal fine è stato realizzato un itinerario per conoscere il miglior design francese presente a Milano per la Design Week 2023.
Frizzante, leggera, ariosa l’atmosfera delle case francesi, ricostruite dai setting visitati: dominano i colori della terra, dai verdi, agli ocra, fino all’arancio e al mattone; le forme sono morbide, sinuoso, al bando spigoli e forme geometriche definite. Molto verde negli spazi vestiti da tessuti che appaiono caldi come velluti e lane bouclé anche per l’estivo, con molta attenzione alle prestazioni, dall’antimacchia, al carattere ignifugo, con ampia scelta di tessuti adatti all’outdoor. L’idea è di reinventare materiali e forme, utilizzando uno stile contemporaneo, ardito quanto semplice e avvolgente da inserire in ambienti classici, palazzi storici e ambientazioni con alcuni mobili antichi a fare da sfondo. C’è un’eco diffusa vintage reinterpretata. La proposta si è mossa dalle Manufacture des Emaux de Longwy 1798 e la mostra Surprise
Party di Constance Guisset nel distretto delle 5 VIE; a La Manufacture @ Casa Manzoni; a Pierre Frey e Guillaume Delvigne per Pierre Frey, Lelievre e Jean-Michel Wilmotte x Lelievre, Pierre Gonalons x Pinton, Noe Duchaufour Lawrence x Saint-Louis e Dior x Starck nel distretto di Brera; fino a Petite Friture in corso Garibaldi; Delcourt Collection e Collection Paticuliere presso la Fondazione Mudima;
e Roche Bobois e Roset SAS in Centro.
La prima tappa del nostro viaggio inizia all’l’institut Francais Milano presso il palazzo delle Stelline con la mostra SURPRISE PARTY che l’Institut français Milano ha dedicato a Constance Guisset, allestita fino al 13 maggio 2023. Il visitatore può scoprire le creazioni della designer in una bolla colorata, una scenografia festosa ed evanescente che trasforma l’incontro in una performance. Attraverso un gioco di luci colorate, gli oggetti saranno svelati in modo inaspettato, rivelando le loro silhouette e i loro materiali. L’installazione è un invito a intraprendere un viaggio spettacolare tra ricerca e produzione, ad avventurarsi in una nebbia colorata, a prendersi del tempo per la contemplazione di oggetti, disegni, schizzi, filmati d’ispirazione ma anche progetti
di installazione, architettura d’interni e scenografie. La prima parte è una miscellanea di oggetti realizzati nel corso del tempo con alcune sedie e una panca da chiesa con schienale modificabile realizzata per la Chiesa Saint-Eustache di Parigi, accanto a gioielli in ceramica o una bottiglia iconica del profumo Shiseido in cui si gioca con le trasparenze. Il box, concepito come una seconda stanza presenta due allestimenti, rispettivamente per il complesso di tre edifici di Van Cleef&Arpels realizzati a Parigi tra il 2019 e il 2023; e una installazione scenografica di Veuve Cliquot realizzata a Tokyo e Los Angeles come Solaire Culture; l’ultima stampa a complemento di una carriera, un progetto per una scenografica di cui è presentato il video.
A Palazzo Litta come negli altri luoghi il percorso si è snodato tra il cortile e l’interno in una dialettica molto vicina all’abitare francese e all’idea di pensare un progetto unico per esterni ed interni. Qui tra i saloni affrescati in particolare le opere di Pierre Gonalons, in parte di origine italiana – Maestro d’arte Craman-Lagarde – due ‘tavoli’ per Emblem, diventano un’installazione vera e propria. Sono tavoli in legni pregiati e metalli che ricordano le bare, da poter appoggiare a terra, diventando mobili contenitori con grandi cassetti. Pierre ci ha raccontato che la metafora è quella dell’arte che coglie l’attimo, la precarietà della vita e la rende immortale. Il gioco tra l’attimo fuggente e la lunga durata, tra la vita brevis come recita la scritta di un cassetto che contiene un fiore che è presto appassito e l’ars longa con il labirinto della vita che contiene il cassetto al capotavola opposto, sottolinea con un richiamo al classico la lotta tra impermanenza e desiderio di
eternità. Da notare anche Pierre Marie – Maestra d’arte Lison de Caunes – per Lison de Caunes con la La boîte à soleil scrigno in intarsio di paglia, specialista riconosciuta del settore, dove la leggerezza e il colore contrasta con l’idea tradizionale della scatola dei preziosi. Interessanti anche The Enchanted Tree, totem in ceramica smaltata a mano di Julien Michaud – maestro d’arte Emaux de Longwy 1798 – per Emaux de Longwy.
Il design contemporaneo de La Manufacture dialoga con la storicità della prestigiosa Casa Manzoni: immersi in un’atmosfera sospesa, vengono presentati i nuovi prodotti di Sebastian Herkner insieme alle collezioni di Neri&Hu, Nendo, Luca Nichetto, Patrick Norguet, Noé DuchaufourLawrence, Front, Ana Moussinet e altri prestigiosi designer. Ligne Roset si presenta a Milano con Chiaroscuro. Neri profondi, marmi e ottoni: dall’opulenza nasce un mix di materiali ricchi, impercettibili e vibranti. Il lavoro di allestimento, per chi conosce la cupa casa dell’autore de I Promessi Sposi è sorprendente pur rispettoso della storicità del luogo e vivificatore. L’idea è quella infatti di far rivivere anche il carattere bucolico della campagna lombarda attraverso una
produzione di quasi 60 pezzi, complessa e di grande raffinatezza, che conferisce un senso di leggerezza all’abitare. Indovinata la scelta dell’illuminazione con dei neon moderni applicati alle librerie antiche cariche di libri, in legno scuro che occupano in alcuni ambienti pareti intere.
Da Pierre Frey, il senso di continuità tra esterni e interni è intimo, con una proposta che attinge anche a pezzi delle collezioni non nuove, o reinterpretazioni di progetti del 1930 come le poltrone di Georges Bourgeois. Tutto è giocato su toni terrosi, sfumature su misura che creano combinazioni sartoriali, linee morbide, molto legno anche scuro, sempre più presente nelle case che conferisce preziosità e raffinatezza. L’azienda si caratterizza in particolare per un matrimonio intimo tra legno e tessuto che caratterizza anche la doppia attività.
Lelière Paris veste la casa presentando nel 2023 due collezioni, rispettivamente Big Tie, ispirata alle cravatte da uomo e l’Envolé fantastique, ispirato al mondo dei volatili, con un intreccio singolare di trazioni e modernità. Il richiamo alla tradizione è presentato in particolare nella saletta Tassinari, azienda rilevata negli Anni Novanta del Novecento che ha un’impronta storica ancora con telai a mano.
Ecart International espone ad ALCOVA i nuovi prodotti nella loro custodia del famoso blu amato dalla designer Andrée Putman. Ci sono, tra gli altri, la poltrona Elephant, la sdraio del 1929 e lo scrittoio in metallo di Jean-Michel Frank e Adolphe Chanaux, lo screen Reiko e la sedia Wolf bridge di Laurent Maugoust e Cécile Chenais. Objekto porta alla Design Week una collezione di varie sedute – poltrone, sedie, divani – sviluppata dall’architetto Cristian Valdés, con modelli riprendono il design delle iconiche racchette da tennis Dunlop in legno laminato. All’interno del Salone Internazionale del Mobile 2023 presenta invece la poltrona cult e colorata Paulistano, firmata da Paulo Mendes da Rocha, nella sua versione adattata per uso esterno con tessuti Sunbrella. Petite Friture presenta Design with puff con un collettivo dallo spirito libero e un programma non convenzionale: conferenze su invito con designer (Studiopepe, Constance Guisset, Tom Chung, Justin Donnelly da Jumbo Studio, Farg&Blanche e Brichetziegler); un happening di strada con il fotografo Hubert Crabieres; nuove collezioni di illuminazione surreale; e l’icona Vertigo. Con la collezione 2023 Passage, Rinck esplora i legami tra la natura e l’intervento dell’uomo, proponendo elementi per l’ingresso della casa – punto simbolico di passaggio dall’esterno all’interno, dalla vegetazione alla civiltà – caratterizzati da materiali naturali come il legno grezzo, che imitano la natura grazie con un effetto trompe-l’œil che ricorda l’onice.
a cura di Ilaria Guidantoni