Prossimamente sugli store digitali il nuovo singolo dei Rumba dei Bodas sul tema del pregiudizio verso l’estraneo e dell’accoglienza, questo fine settimana Live arriva a Bologna sabato 18 gennaio al Mercato Sonato e domenica 19 gennaio alla manifestazione nazionale delle Sardine (dove la band si esibirà affianco ad artisti quali Marracash, Moni Ovadia e Matilda de Angelis, Casa del vento, Bandabardò, Afterhours e Subsonica).
Dopo gli album Just Married (2012), Karnival Fou (2014) e Superpower (2018) – quest’ultimo edito dall’etichetta discografica Irma Records – i Rumba de Bodas tornano a calcare i palcoscenici nazionali e internazionali con un nuovo singolo interamente autoprodotto sul senso duplice di isola come crocevia di incontri e isolamento.
La band, nata nel 2008 a Bologna – formata da Rachel Doe, voce; Guido Manfrini sax contralto e sax baritono; Mattia Franceschini, tastiere e synth; Pietro Posani, chitarre; Giacomo Vianello Vos, basso; e Alessandro Orefice, batteria – con alle spalle numerose partecipazioni a importanti festival europei in Italia, Svizzera, Austria, Belgio, Albania, Inghilterra, Scozia e Germania, un tour in Corea del Sud e la conquista del pubblico russo esibendosi davanti a 5000 persone al Kaliningrad Jazz Festival – si prepara a una nuova sfida proponendo per la prima volta un brano scritto in italiano e dalle sonorità completamente inedite da quelle he la sua platea è solita sentire.
Rispetto al sound tipicamente swing, ska e reggae dei primi album e ai ritmi funk, soul ed elettronici dell’ultimo disco, l’atmosfera di Isole è epica e sognante, impregnata di un lirismo senza precedenti nell’excursus musicale della band.
Ispirato alla vita della cantante del gruppo Rachel Doe – figlia di un immigrato ghanese, ma cresciuta in Romagna con la sua cultura contraddittoria, a metà tra la diffidenza e il pregiudizio dell'”estraneo” e la mentalità ospitale dei residenti – il singolo affronta il tema dell’accoglienza e del “diverso” ponendo l’accento sul periodo storico attuale caratterizzato da una generale regressione umana.
Il titolo Isole è un rimando alla forte immagine delle piccole imbarcazioni gremite di uomini, che attraversano il Mar Mediterraneo sperando in una via di fuga dalla realtà, una sorta di tregua dalle difficoltà e un’ancora di salvezza; ma “isole” è anche metafora di solitudine, quella condizione quasi obbligata di cui l’uomo è preda nella quotidianità, alienante soprattutto per chi viene percepito come diverso.
A rafforzare e veicolare il messaggio del brano, il videoclip a cura di Daniele Poli di Street Style Studio, che racconta momenti di vita di alcuni immigrati extracomunitari che risiedono in Italia: una vera e propria immersione naturale nell’intimo quotidiano di uomini. Dall’idealizzazione alla realtà, la produzione del video si pone come osservatore discreto di un momento, un’istante, sia che esso si manifesti in un gesto, una danza folkloristica, un gioco tra una mamma e il suo bambino o cogliendo un frammento della ripetizione giornaliera di un lavoro. E come “isole” apparentemente lontane tutto si ricongiunge ritrovandosi nell’emozione spontanea e umana che annulla qualsiasi distanza.
Dopo le due date bolognesi i Rumba de Bodas saranno impegnati tra gennaio e febbraio all’Internationale Kulturbörse Freiburg a Friburgo e al SulaFest in India.
Chi sono i Rumba?
I Rumba de Bodas nascono a Bologna nel 2008 dall’incontro di un gruppo di compagni di scuola. Il loro nome deriva dall’unione di due espressioni bolognesi: “rumba”, ovvero far rumba, far casino, e “bodas” che deriva dai matrimoni, spesso teatri delle prime esibizioni della band, e anche simbolo del connubio tra i generi musicali con cui il gruppo sembra ancora oggi non riuscire a decidersi. Per anni si esprimono prima per le strade cittadine, con un’attività di busking che li porta a girare e a ed esibirsi nelle piazze europee e italiane. Già nei primi anni della loro formazione iniziano a fare le prime apparizioni in alcuni festival importanti del continente: il Boomtown Festival in Inghilterra, il Fusion Festival in Germania e il Cous Cous Festival in Sicilia.
Negli anni il gruppo abbandona definitivamente la sua anima street e colleziona apparizioni in alcune delle manifestazioni musicali più importanti d’Europa: Montreux Jazz Festival (Svizzera), Saalfelden Jazz Festival (Austria), Copacabana (Belgio), Hemingway Jazz festival (Albania). Dal 2014 al 2019 è resident band all’Edinburgh Jazz Festival in Scozia, dove registra numerosi eventi sold out. Nel 2018 per la prima volta il gruppo esce dai confini Europei per una tournée in Corea del Sud, dove la band si esibisce nei famosissimi Seoul Music Week e Jazz Tonic Festival. Nella stessa estate conquistano il pubblico russo dopo un concerto davanti a 5000 persone al Kaliningrad Jazz Festival.
All’intensa attività live si aggiunge una produzione discografica che vede la pubblicazione di tre album: Just Married (2012), Karnival Fou (2014) e Superpower (2018), il primo disco del gruppo edito da un’etichetta discografica, la Irma Records. Il sound del gruppo cambia drasticamente rispetto all’inizio del progetto, e quello che era cominciato come un progetto vicino allo swing, allo ska e al reggae si sposta verso il funk, il new soul e l’elettronica. Nel 2015 il progetto si arricchisce della presenza del batterista Alessandro Orefice e della cantante Italo-Ghanese Rachel Doe, e nel 2019 del chitarrista Pietro Posani, (Rovere, Amici).
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a cura di Ilaria Guidantoni