Come riportato dall’Associated Press, il presidente francese Emmanuel Macron ha ufficialmente annunciato che tra un anno, con ogni auspicio l’8 dicembre 2024, la cattedrale di Notre-Dame di Parigi sarà nuovamente visitabile. Nonostante l’incendio sia avvenuto il 15 aprile 2019, i lavori di ricostruzione del tetto e della guglia della cattedrale hanno preso avvio solo nel 2022 a causa della pandemia e delle numerose scoperte archeologiche sotto le fondamenta della chiesa, avvenute durante le verifiche per assicurarsi che la struttura potesse sostenere i lavori. A questo si aggiungono i divisivi progetti di modernizzazione che avrebbero voluto veder sostituita la guglia del XIX secolo con un “gesto architettonico contemporaneo”. Intenzione promossa dallo stesso Macron, ma che dovette essere abbandonata dopo numerose proteste pubbliche.
Il progetto di restauro è stato avviato con circa 800 milioni di euro, vedendo la partecipazione dei noti imprenditori, e mega collezionisti, francesi François Pinault e Bernard Arnault che, subito dopo l’incendio, promisero rispettivamente 100 e 200 milioni di euro. In particolare, grande attenzione è stata dedicata alla ricostruzione della guglia secondo il progetto originale dell’architetto Eugène Viollet-le-Duc risalente al 1859, con travi monumentali a supporto del tetto che sono state realizzate seguendo le tecniche di carpenteria medievali. “Non è la più grande, né forse la più bella ma è l’incarnazione dell’anima di una nazione”, chiosa Olivier Ribadeau Dumas, il sacerdote di Notre-Dame, sempre durante la visita del presidente Macron.
Il presedente francese ha poi indetto un concorso per la realizzazione di sei vetrate contemporanee, affinché anche il XXI secolo entri a far parte dell’identità della cattedrale. Infine, sempre Macron ha anticipato l’intenzione di realizzare un Museo dell’Opera di Notre-Dame, nei locali del vicino Hotel-Dieu sull’Ile de la Cité.