Da Gaggenau Hub a Milano il 20 novembre alle ore 19:00 inaugura la mostra personale di Paolo Scirpa “Sconfinamento” curata da Sabino Maria Frassà. La mostra raccoglie sculture, dipinti e fotografie ed è ispirata ad Alice nel Paese delle Meraviglie, perché l’arte può elevare l’uomo, liberandone mente e corpo … anche se per brevi istanti. Gaggenau e Cramum concludono con questa mostra il progetto artistico 2019 “In Material – Quando la Materia si fa Pensiero”.
Attraverso le sue opere, Paolo Scirpa indaga l’infinito quale dimensione a cui l’uomo tende, senza pretesa o presunzione di rappresentarlo. Eternità e infinito sembrano essere solo il movente, l’inizio del viaggio. “Quanto tempo è per sempre?” chiedeva Alice al Bianconiglio. Guidandoci nel suo Mondo anche Paolo Scirpa, come il Bianconiglio, sembra risponderci: “A volte, solo un istante”.
Per l’artista, arte è sconfinare, ovvero un percorso di libertà mentale e fisica: senza non c’è progresso né evoluzione. I suoi Ludoscopi sono opere tridimensionali che propongono la percezione di profondità fittizie, veri iperspazi-luce in cui è abolito il limite tra il reale e l’illusorio, che mirano a liberare e elevare l’essere umano, ad approcciare e percepire l’infinito anche solo per un secondo.
Come ricorda il curatore Sabino Maria Frassà: “Le opere di Scirpa sprigionano una vertigine di gioia, una possibilità di riassaporare quello stupore e quella meraviglia propria dei bambini, ancora incoscienti e non pienamente consapevoli di sé e dei propri limiti. La mostra “Sconfinamento” riesce a far provare tutte queste emozioni: a ogni angolo i ludoscopi site-speicifc incantano e ipnotizzano chi li guarda, mentre i Progetti Urbanistici (fotografie) ingannano l’occhio mostrando una Milano come se fosse stata sviluppata da architetti futuristi. Terminata questa esperienza immersiva, ognuno di noi penserà come Alice a conclusione del suo viaggio che nulla è impossibile e che basta un secondo per capire che l’infinito è solo l’inizio”.
—————————-
Paolo Scirpa è nato a Siracusa nel 1934. Vive e lavora dal 1968 Milano. Ha insegnato Accademia di Belle Arti di Brera fino al 2001. L’artista diventa noto al grande pubblico per i Ludoscopi, opere tridimensionali che propongono la percezione di profondità fittizie, veri iperspazi-luce in cui è abolito il limite tra il reale e l’illusorio. Nel corso degli anni realizza anche grandi opere di denuncia consumistica – tra le quali Megalopoli consumistica del 1972 – delle installazioni e delle pitture che sono quasi una rappresentazione bidimensionale dei Ludoscopi. Negli anni ’80 sviluppa i primi interventi progettuali inserendo le sue voragini luminose in architetture e ambienti di grande prestigio. Dal 2018 aderisce al progetto Cramum partecipando alla mostra collettiva “Il cielo sopra di me” a Villa Bagatti Valsecchi di Varedo. Sue opere sono in importanti collezioni e musei tra i quali, il Museo del Novecento, le Gallerie d’Italia, le Civiche Raccolte delle Stampe Achille Bertarelli al Castello Sforzesco, la Biblioteca dell’Accademia di Belle Arti di Brera, il MAPP (Milano); il MAGA (Gallarate); la VAF-Stiftung del MART di Trento e Rovereto; La Galleria Nazionale e La Collezione Farnesina, raccolta d’arte contemporanea del Ministero degli Affari Esteri (Roma);il Museum Ritter (Waldenbuch) e il Musée des Beaux Arts (Caen).