L’esposizione, con oltre cento opere della Belle Époque, pone la capitale sabauda al centro di una rivoluzione sociale, artistica e architettonica che ha travolto il mondo. Si veda qui ArtTribune.
Torino come centro dell’ascesa del Liberty: sono circa cento opere ad argomentare, in una grande mostra a Palazzo Madama, il fondamentale ruolo della capitale sabauda nel definire un’esperienza sociale, architettonica e artistica che ha travolto il mondo. L’esposizione Liberty. Torino Capitale, in programma dal 26 ottobre 2023 al 10 giugno 2024 e curata da Palazzo Madama e dalla Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino (con la collaborazione di MondoMostre), punta a favorire l’ingresso di Torino nel RANN – Réseau Art Nouveau Network di Bruxelles e la sua candidatura a Città Patrimonio Mondiale UNESCO per il Liberty, valorizzando in questo modo gli oltre 500 capolavori risalenti al quarantennio della cosiddetta Belle Époque distribuiti su tutto il territorio cittadino, dalle botteghe al Parco del Valentino.
La mostra, articolata in cinque sezioni, analizza la società e la cultura della seconda metà dell’Ottocento, fino al passaggio al Novecento, da più punti di vista: ora analizzando l’immagine della donna attraverso opere di grandi artisti come Boldini e Bistolfi, Corcos e Canonica; ora illustrando il passaggio architettonico alla Casa Moderna (dentro un bow window di Palazzina Turbiglio); ora dando la possibilità di apprezzare l’eleganza degli abiti del tempo, l’arredamento e gli accessori – sotto la luce di un lampadario dell’Officina Mazzucotelli – e prendendo coscienza del ruolo della danza (con opere come il vaso portafrutta di Leonardo Bistolfi). Il tutto, osservando le declinazioni del Liberty nei più diversi contesti, dal domestico all’industriale e dal privato all’urbanistico, anche grazie alla spinta della rivoluzionaria Esposizione Internazionale del 1902.