Harmonic Innovation Hub e Azimut Libera Impresa sgr, che agiscono, rispettivamente, in nome e per conto di Harmonic Innovation Group e del Fondo Infrastrutture per la Crescita – ESG (IPC), hanno chiuso un accordo vincolante volto alla realizzazione nel sud Italia del più grande hub per l’innovazione del Sud d’Italia, volto a favorire il progresso tecnologico e imprenditoriale di tutta l’area del Mediterraneo (si veda qui il comunicato stampa).
Più in dettaglio, Il Fondo Infrastrutture per la Crescita – ESG di Azimut Libera Impresa investirà oltre 35 milioni di euro per la realizzazione dell’Harmonic Innovation Hub. Quest’ultimo si svilupperà su una superficie di 20 mila mq vicina al polo universitario, direzionale ed industriale di Catanzaro, nel Comune di Tiriolo, a 10 minuti dallo snodo intermodale di Lamezia Terme e dal suo aeroporto. Il progetto verrà realizzato acquistando una struttura oggi di proprietà di Central sicaf spa, che senza alcuna aggiunta di nuovi volumi edilizi verrà riqualificata in ottica green sulla base di un concetto architettonico sviluppato da Progetto CMR di Massimo Roj, primario studio di progettazione e autore di interventi di rilievo in tutto il mondo. Il cantiere sarà aperto entro fine anno per una durata di circa 20 mesi. La realizzazione dei lavori sarà gestita in via diretta dal Fondo IPC sulla base del progetto di CMR, già definito tra le parti.
Nell’operazione, per Harmonic Innovation Hub lo Studio Tonucci&Partners ha agito in qualità di legal advisor e il Gruppo Ferraro in qualità di main partner tecnico. Per il Fondo IPC, la Studio Legance Avvocati Associati ha agito quale legal advisor, e il Politecnico di Milano e Human Foundation, quali advisor scientifici le attività ESG e di sostenibilità dell’investimento.
Harmonic Innovation Hub, firmatario dell’accordo, è presieduto dall’ex rettore dell’Università della Calabria Gino Mirocle Crisci e sarà partecipato dalla Holding Harmonic Innovation Group Benefit spa, che sta subentrando nella titolarità delle diverse attività già in essere, ed è promossa da importanti operatori dell’innovazione e della finanza quali Santo Versace, Genesy Group, 2Effe Holding e Famir Invest assieme a Entopan Innovation, acceleratore del gruppo calabrese Entopan, provider integrato di innovazione che accompagna le aziende in percorsi di open innovation e digital transformation, fondato da Francesco Cicione (ex vicesindaco di Lamezia Terme) e operativo dal 2015.
Obiettivo del progetto è la creazione di un centro di ricerca e sviluppo di soluzioni tecnologiche all’avanguardia, capaci di dare risposte efficaci alle principali criticità ambientali, sociali ed economiche dell’area del Mediterraneo promuovendo al contempo la crescita, lo sviluppo e il progresso sostenibile ed equo delle stesse aree. Le attività si concentreranno in particolare su economia circolare, innovazione rurale, smart industry, smart society, scienze della vita. Tale impostazione costituisce un’evoluzione del modello promosso nel corso degli ultimi anni da Entopan, che ha saputo mettere in contatto startup e grandi aziende, attivando il sostegno di capitali privati, coinvolgendo partner industriali, scientifici e finanziari di caratura internazionale.
All’interno dell’Harmonic Innovation Hub si integreranno attività di accelerazione, ricerca, sviluppo, trasferimento tecnologico e formazione. Si prevede di sviluppare un network operativo in cui interagiranno stabilmente 50 grandi player nazionali e internazionali, 100 tra startup innovative, spin-off universitari e pmi, 200 ricercatori, innovation manager e 40 centri di competenza. In tale ambito, sono già più di 100 le manifestazioni di interesse ricevute da aziende, startup, enti di rappresentanza, istituti di ricerca e formazione, per occupare spazi all’interno dell’infrastruttura. Inoltre, l’Harmonic Innovation Hub riserverà per i professionisti più attenti ai temi dell’innovazione circa 200 postazioni a condizioni agevolate tramite la definizione di specifici accordi con gli ordini e le casse professionali di riferimento, investitori del Fondo Infrastrutture per la Crescita.
Il progetto nasce potendo contare già su un network di oltre 600 tra startup, pmi, grandi corporate, centri di competenza e fondi di investimento. Fondamentali anche i partner che, oltre a Fondazione Bruno Kessler (main partner scientifico dell’hub) annoverano una compagine significativa per ampiezza e standing. Si tratta di NeXt Nuova Economia per Tutti, Banca Etica, Sefea Impact Sgr, Fondazione Fiorentino Scoppa, C.H.I.C.O., Unindustria Calabria, Wish Innovation, Gruppo Rubbettino, Pactum Italia e The Techshop, arricchita da collaborazioni stabili con A Colorni-Hirschmann International Institute e con il sistema universitario regionale e nazionale.
La governance di progetto vede coinvolti giovani innovatori come Pietro Pollichieni accanto a personalità accademiche di standing consolidato come Vittorio Coda e Luca Meldolesi, protagonisti dell’innovazione in campo politico e sociale, come Antonio Viscomi e Gianni Speranza, alfieri dell’innovazione digitale e del fintech come Riccardo Maria Monti e Alessandro Lerro. L’iniziativa, a forte impatto ambientale e sociale, è stata valutata anche con la consulenza scientifica specialistica della School of Management del Politecnico di Milano e di Human Foundation, che supportano il Comitato Tecnico del Fondo IPC nell’analisi e nella verifica degli obiettivi e dei risultati ESG.
Andrea Cornetti, amministratore delegato Real Estate e Infrastrutture di Azimut Libera Impresa sgr, ha commentato: “L’investimento in Harmonic Innovation Hub giunge ad esito di un approfondito dialogo con Entopan e rappresenta la sintesi di quanto avevamo immaginato quando abbiamo iniziato a progettare il Fondo IPC, uno strumento dedicato alle infrastrutture sociali che segue un approccio di impact investing per produrre effetti sociali e ambientali positivi e allo stesso tempo ritorni finanziari. Il nostro scopo è investire in infrastrutture che guardano al futuro svolgendo attività utili per il territorio e per il Paese capaci di generare una redditività di lungo periodo e in poco tempo dal lancio del fondo abbiamo realizzato diversi progetti, ciascuno con spiccate caratteristiche ESG riconducibili anche agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda ONU 2030”.
Ha aggiunto Cicione: “Questo progetto è la la testimonianza di come idee buone e innovative possano attrarre investimenti anche nei nostri territori e di come l’incontro tra una impresa creativa e un capitalismo generativo, possa promuovere modelli sostenibili di investimento anche in prospettiva pubblico/privata”.
Azimut si sta impegnando molto nello sviluppo dell’innovazione nell’area mediterranea. Solo pochi giorni fa Azimut e la piattaforma di sviluppo dell’innovazione nel mondo B2B Gellify hanno lanciato ufficialmente un fondo di venture capital da 50 milioni di dollari riservato agli investimenti nelle startup che sviluppano software B2B ubicate in Nord Africa e Medio Oriente (Mena), a esclusione di Abu Dhabi (si veda altro articolo di BeBeez).
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