Giordano Vini, controllata dalla holding quotata all’Aim Italia, Italian Wine Brands, fa open innovation e compra l’intero capitale di Promozione Distribuzione Vendita srl, società proprietaria della piattaforma online B2C Svinando, uno dei wine club emergenti e più innovativi sul mercato italiano (scarica qui il comunicato stampa).
Advisor dell’operazione per Giordano Vinisono stati Osborne Clarke e Chiaravalli Reali e Associati per la parte di due diligence contabile e fiscale e Oaklins Arietti in qualità di advisor finanziario.
Riccardo Triolo, fondatore di Svinando, resterà nel team di Giordano Vini come head della divisione ecommerce. Anche il fratello Lorenzo Triolo dopo l’esperienza di Svinando, continuerà il suo percorso professionale all’interno di Giordano Vini come responsabile del dipartimento product management – vino.
Svinando è stato il primo operatore a introdurre in Italia il modello delle vendite private applicato al settore vinicolo, arricchendolo con un approccio fortemente editoriale. Nel wine club di Svinando è possibile acquistare, a prezzi esclusivi, bottiglie di pregio selezionate e recensite da un team di esperti del mondo vinicolo. La società vanta oggi più di 100.000 utenti registrati e un fatturato di circa 1 milione di euro e un ebitda positivo.
Svinando è stata incubata da 2i3T, incubatore dell’Università di Torino, nel dicembre 2012, ed è diventata start up innovativa nel 2013. Dopo un primo seed di 100 mila euro da parte dei fondatori e di family&friends, nel giugno 2014 nel capitale della startup sono entrati con un investimento di 180 mila euro i business angel del Club degli Investitori, gruppo di investitori privati piemontesi, presieduto da Giancarlo Rocchietti (si veda qui il comunicato stampa).
Italian Wine Brands è il gruppo vinicolo nato dall’aggregazione di Giordano Vini e Provinco Italia operata da Ipo Challenger, una formula evoluta di Spac, con la quale le sue società si sono fuse e sono sbarcate in Borsa nel gennaio 2015 (si veda altro articolo di BeBeez).
Il presidente e amministratore delegato di IWB, Alessandro Mutinelli, ha detto ieri che, “dopo aver presentato i dati di bilancio 2017, che hanno visto una crescita del business e della redditività, la determinazione di IWB è di crescere ed acquisire quote di mercato, anche attraverso mirate operazioni di acquisizione”. IWB ha chiuso il 2017 con 149,79 milioni di euro di ricavi (da 145,94 milioni nel 2016), un ebitda rettificato di 16,09 milioni (da 11,32 milioni) e un debito finanziario netto di 2,31 milioni (da 10,47 milioni) (si veda qui il comunicato stampa).