Il banchiere Roberto Nicastro ha rilevato l’1,6% di Bandyer, piattaforma di videocomunicazione via browser senza l’installazione di software. Bandyer è stata fondata a Milano nel gennaio 2017 da Filippo Rocca, Simone Mazzoni e Francesco Durighetto. Tramite ricapitalizzazione, è entrato poi nel capitale con l’1,1% Dario Frigerio, top manager di Unicredit.
La startup a oggi ha raccolto finanziamenti per 3,2 milioni di euro attraverso 7 round. Nel dettaglio, ha raccolto 200 mila euro in un round seed nel dicembre 2014; altri 425 mila in un altro round seed nel giugno 2015; 300 mila in un round seed nel settembre 2016; altri 300 mila in un altro round seed nell’ottobre 2017. Nel gennaio 2018 ha incassato 400 mila euro grazie a una convertible note sottoscritta da Intesa Sanpaolo e nel dicembre 2018 altri 350 mila grazie a un angel round. Infine, nel giugno 2019 ha chiuso un round da 1,2 milioni di euro (si veda Crunchbase). Lo scorso giugno Bandyer è stata selezionata tra le tre startup vincitrici della call for equity crowdfunding Assolombarda-Opstart (si veda qui il comunicato stampa).
Nicastro è stato direttore generale di Unicredit ed ex presidente delle quattro good-bank (Carichieti, Banca Marche, Banca Etruria e Cariferrara, si veda altro articolo di BeBeez). Attualmente è vicepresidente di Ubi Banca e senior advisor per l’Italia del fondo Cerberus dal marzo 2018 (si veda altro articolo di BeBeez).
Nicastro è noto per i suoi investimenti nel fintech. Nell’agosto scorso ha fondato insieme ad altri sei soci Pbi, un nuovo veicolo di investimento dedicato al settore fintech. Nicastro è il primo azionista con una quota del 37,6% del capitale, seguito da Federico Sforza, head of multichannel direct bank Italy di Unicredit, con il 36,8%. Gli altri soci sono Alessio Marras, Francesca Lauro, Federico Provinciali, Stefano Gallotti e Andrea Correale. L’amministratore unico della newco sarà Francesca Lauro. La società è partita con un capitale iniziale di 50 mila euro. Oggetto sociale di Pbi è “elaborare e sviluppare investimenti in progetti industriali innovativi finalizzati alla prestazione di servizi e prodotti finanziari attraverso le più avanzate tecnologie dell’informazione, cosiddetto fintech” (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel fintech Nicastro è già coinvolto dal 2016 nella veste di senior advisor per i rapporti con le banche della piattaforma di invoice financing Workinvoice , di cui è anche socio con una piccola quota (si veda altro articolo di BeBeez), mentre da luglio 2018 è presidente di Officine CST, società di gestione del credito verso la Pubblica Amministrazione, controllata da Cerberus e proprietaria di Creho, piattaforma fintech dedicata all’acquisto di crediti verso la PA (si veda altro articolo di BeBeez).
Sul fronte degli investimenti, nel maggio scorso ha partecipato al round seed da 5,4 milioni di dollari di Yapily, startup fintech fondata a Londra dal ceo Stefano Vaccino, che offre ai fornitori di servizi un modo semplice per recuperare i dati finanziari e effettuare pagamenti in maniera sicura, collegandosi direttamente a tutte le Open Banking API delle banche retail (si veda altro articolo di BeBeez).
Nell’aprile 2018 Nicastro aveva costituito un altro veicolo per investire nel fintech, la Rnk srl (si veda altro articolo di BeBeez). In quanto presidente di Rnk, Nicastro siede nell’advisory board di Deus Technology, startup partecipata da Gellify, che sviluppa tecnologie per gli investimenti finanziari, operando nell’ambito delle decisioni di investimento che possono beneficiare del contributo della tecnologia per divenire digitali ed automatizzate (si veda altro articolo di BeBeez).
Nicastro ha anche investito in startup e scaleup di altri settori, per esempio nelle scaleup DoveVivo, piattaforma online specializzata nell’offerta di alloggi in condivisione (si veda altro articolo di BeBeez e qui i nomi dei principali soci privati) e Talent Garden, leader del co-working italiano (si veda altro articolo di BeBeez).