di Mark Zünd
Head of Private Equity Investment Team di Unigestion
Nel decennio successivo alla crisi finanziaria globale abbiamo beneficiato di una ripresa economica robusta, anche se con alcuni alti e bassi, e i mercati hanno reagito di conseguenza. Tuttavia, è improbabile che il prossimo decennio sia altrettanto positivo e gli investitori si trovano oggi ad affrontare una serie di rischi. E cioé
- ulteriore escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina: al centro vi è la profonda competizione per la supremazia tecnologica e geopolitica
- valutazioni a rischio bolla: dopo la forte corsa degli ultimi anni, le valutazioni sono molto elevate e sembrano vulnerabili
- rallentamento cinese: il paese non sta trasformando abbastanza rapidamente il proprio modello economico a fronte di un rallentamento delle esportazioni, mentre gli elevati livelli di indebitamento rappresentano un fattore preoccupante
- recessione globale: sta terminando uno dei cicli di crescita più lunghi dalla seconda guerra mondiale e gli indicatori economici segnalano ora un rallentamento, soprattutto in Europa.
In questo contesto di incertezza, come possono trovare valore gli investitori? Nel corso dell’ultimo decennio, i trend di fondo hanno superato la dinamica macro/momentum di settore in termini di importanza. Infatti, sulla scia della forte ed estesa ripresa a seguito della crisi finanziaria, i trend di fondo sono diventate una misura chiave quando bisogna valutare un asset nel lungo periodo. Durante gli anni di crisi, le aziende trend-driven si sono dimostrate in realtà più resilienti all’ambiente macro, in particolare le pmi erano meglio posizionate per capitalizzare queste tendenze, aiutate dal fatto che sono spesso più focalizzate sul pure play.
Pertanto, gli investitori preoccupati per i loro rendimenti futuri e per la resilienza degli investimenti al macro scenario dovrebbero cercare di costruire un portafoglio che contempla società guidate da fondamentali solidi. Un portafoglio di questo tipo non dovrebbe ridurre solamente le correlazioni con l’andamento economico e dei mercati finanziari, ma dovrebbe anche essere meno soggetto a problemi di liquidità, grazie alle mancate exit durante le fasi di correzione del mercato. Ciò si deve al fatto che tali società tendono a rimanere target strategici di acquisizione sia per acquirenti industriali sia finanziari durante l’intero ciclo.
Quali sono questi trend? Crediamo che ci siano complessivamente tre megatrend su cui gli investitori dovrebbero focalizzarsi. E cioé
- trend demografici: l’invecchiamento della popolazione porterà a una vita lavorativa più lunga e a una maggiore necessità di riqualificazioni multiple nel corso della vita delle persone; ci sarà anche un maggiore bisogno di assistenza sanitaria e di prodotti e servizi specificamente progettati per gli anziani; tuttavia, questo megatrend va oltre il semplice invecchiamento e contempla, ad esempio, il ricambio generazionale e le migrazioni; tutti fattori che avranno un impatto significativo
- sfide ambientali: riguardano tutto ciò che va dal cambiamento climatico al riscaldamento globale all’inquinamento, fino all’esaurimento delle risorse naturali.
- progresso tecnologico: ruota attorno all’integrazione della tecnologia nella nostra vita quotidiana, la quale incide su ogni cosa, dal lavoro al tempo libero, fino al benessere economico.
Tutti questi megatrend stanno già avendo un impatto significativo sulle imprese e gli individui a livello globale, e la loro importanza è destinata ad aumentare, dato il potenziale di modificare profondamente la linearità dei bisogni umani, come mostrato nella Figura 1.
Infine, è importante sottolineare che questi megatrend creeranno anche controtrend e quindi ulteriori opportunità d’investimento. Ad esempio, nonostante un mondo sempre più high-tech che ruota attorno ai social media, c’è un crescente interesse per i giochi da tavolo e il gioco delle carte, mentre le persone cercano di recuperare l’interazione sociale.
Come tradurre i trend in temi d’investimento? Se questi sono i megatrend complessivi, dobbiamo scavare un po’ più a fondo per trasformarli in temi significativi sui quali gli investitori possono agire.
Nella Figura 2, il nostro private equity investment team ne ha identificati nove e molti di questi sono guidati da più di un megatrend. È importante sottolineare che questi temi sono in gran parte in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, creati nel 2015 con la finalità di costruire un mondo migliore per le generazioni future. I temi individuati consentono quindi agli investitori di perseguire sia “ritorni solidi” sia “investimenti socialmente responsabili”.
Naturalmente, i temi più solidi sono quelli supportati da molteplici megatrend. Consumo responsabile e localizzazione delle forniture sono due di questi. All’interno del consumo responsabile possiamo includere una serie di importanti driver. Data la crescente consapevolezza dell’impatto ambientale dei consumi e la volontà di condurre stili di vita più sani, si assiste ad un notevole spostamento delle preferenze dei consumatori verso prodotti più locali, equi, sostenibili e biologici. I consumatori vogliono anche avere tutto, ovunque, facendo aumentare le esigenze di servizio e mobilità. Gli investitori possono scommettere su questo tema tramite diversi settori, tra cui alimentazione, tessile, tempo libero e viaggi, automotive e trasporti, media e intrattenimento.
Il tema del consumo responsabile si collega anche alla localizzazione delle forniture. La tendenza, dalle catene di approvvigionamento globali a quelle locali, sta acquistando importanza, trainata da una combinazione data da consumatori più consapevoli e da una migliore industrializzazione, tecnologia e logistica. I consumatori e le imprese sono ansiosi di vedere catene di fornitura più corte che riducano trasporti, tempi di consegna, rischi di approvvigionamento ed efficientino l’uso delle risorse. Vi è anche la crescente necessità di seguire leggi e standard più rigorosi, ad esempio per quanto riguarda la fornitura di prodotti alimentari, nonché nuove tecnologie che consentono una produzione su scala ridotta e maggiormente personalizzata. Industria, trasporti e logistica, agricoltura e tessile sono tra i settori che ne beneficeranno maggiormente.