Nei giorni scorsi il Tribunale di Torre Annunziata ha condannato con pene fino a sette anni di reclusione gli azionisti di RBD Armatori, accusati di evasione fiscale per oltre dieci milioni di euro. La sentenza di primo grado ha previsto pene maggiori di quelle richieste dal pubblico ministero: sono stati inflitti sette anni di reclusione a Orsola Bottiglieri e sei anni e mezzo ciascuno per Giuseppe Mauro Rizzo, Roberto Rizzo, Ugo De Carlini e Grazia Bottiglieri.
E’ stato condannato a quattro anni e mezzo anche il manager lussemburghese Federico Cannizzaro di Balmontino e a tre anni l’avvocato Vincenzo Ussani D’Escobar, accusati di avere sostenuto i soci di RBD in un’operazione volta a sottrarre al fisco italiano appunto oltre dieci milioni di euro. Nessuna pena invece a Nicola Coccia, fiscalista ed ex presidente di Confitarma, per il quale anche il PM Sergio Raimondi aveva chiesto l’assoluzione. Contestualmente è stata disposta la confisca di beni per 9 milioni e 859mila euro.
In una nota, le famiglie De Carlini Bottiglieri e Rizzo Bottiglieri hanno annunciato che ricorreranno in appello “nella piena e assoluta certezza che verrà accertata la loro totale estraneità e innocenza rispetto alle contestazioni e ai fatti addebitati nel processo”.
Secondo l’accusa, i soci della compagnia armatoriale di Torre del Greco (Napoli) hanno incassato somme di denaro in contanti attraverso il rimborso di un prestito obbligazionario privo di valide ragioni economiche emesso da una società lussemburghese.
Intanto un paio di settimane fa Pillarstone Italy , che pochi mesi fa ha rilevato i crediti incagliati di Rbd Armatori in portafoglio a Mps e Banco di Napoli per un valore nominale complessivo di 560 milioni su un’esposizione totale di 890 verso le banche e un passivo di oltre un miliardo, ha presentato agli azionisti e ai creditori un’offerta per tutti gli asset dell’azienda.
Secondo quanto riferito da MF Milano Finanza, rispetto dunque alle navi che di fatto il fondo già controllava per via delle ipoteche relative ai crediti rilevati, Pillarstone si è fatto avanti con una proposta per rilevare l’intera flotta (13 unità) più gli immobili. Il tutto ovviamente a fronte di un successivo stralcio del debito, con iniezione di liquidità e conseguente azzeramento delle quote azionarie che finirebbero interamente in mano al veicolo d’investimento. Dall’offerta presentata ai soci sono escluse tre navi che la scorsa primavera Deutsche Bank, con l’autorizzazione dei curatori fallimentari, aveva già provveduto a cedere ad acquirenti asiatici.
La proposta di Pillarstone ha già ottenuto il via libera da parte delle famiglie Rizzo, Bottiglieri e De Carlini e ora al piano dovranno lavorare nel dettaglio i tre risanatori indipendenti Enrico Laghi, Andrea Zopini e Corrado Gatti nominati nel cda di Rbd a fine luglio.