Il Tribunale di Treviso, con decreto emesso lo scorso 10 gennaio (non ancora disponibile), ha omologato il concordato preventivo in continuità diretta della trevigiana Calzaturificio Skandia attiva, da oltre 40 anni, nella produzione di scarpe tecniche di alta qualità per primari marchi di caratura internazionale (si veda qui il comunicato stampa) e controllata da un gruppo di locali famiglie imprendtoriali. Il gruppo di Casier è noto per la fornitura di calzature da montagna e da trekking, nonché da motociclismo (fornisce la BMW per le scarpe recanti il marchio della casa di Monaco) e sebbene i margini di profitto non fossero dei più alti, aveva chiuso gli anni fino al 2021 in utile o comunque con perdite molto limitate (si veda qui l’analisi di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente).
“La crisi è scoppiata improvvisamente nel 2022, a causa della guerra in Ucraina che ha congelato le vendite in Russia, mercato che ha un peso importante sia sul fatturato che sui margini del gruppo” racconta Andrea Porcaro, partner dell’omonimo studio di commercialisti che ha svolto il ruolo di advisor del gruppo nelle negoziazioni con i creditori, in primis banche ma anche fornitori e, in misura marginale, il Fisco. Lo Studio Iura Avvocati Associati ha invece curato gli aspetti legali. “Nel frattempo” continua Porcaro “Calzaturificio Skandia aveva consolidato a medio lungo termine il debito a breve nel quadro delle misure anti-Covid. L’accordo con le banche prevedeva che la quota di capitale restituita sarebbe stata rifinanziata come debito a breve. Ma le improvvise difficoltà hanno bloccato questo meccanismo”. L’annus horribilis dell’azienda, si è chiuso con una perdita di 11 milioni, cui ha contribuito in misura determinante una svalutazione del magazzino di oltre 7 milioni, che ha spinto in negativo il patrimonio netto per circa 2 milioni. La momentanea impossibilità di far fronte agli impegni finanziari ha indotto il Calzaturificio, a gennaio del 2023, a presentare al Tribunale di Treviso domanda di ammissione a Concordato in Continuità Diretta, approvata dal foro veneto nel luglio successivo.
In soli sei mesi, aiutato dalla riattivazione delle vendite anche in Russia, il gruppo è riuscito a negoziare una ristrutturazione del debito che prevede la restituzione in cinque anni del debito consolidato, per 13,5 milioni, da finanziare con la liquidità generata dalla gestione, un saldo e stralcio di circa 9,5 milioni, e un aumento di capitale da 2 milioni che porterebbe in pari il patrimonio netto. “Il piano è stato approvato da 11 classi di creditori su 12” puntualizza Porcaro.
Negli 11 mesi da gennaio a novembre 2023 Calzaturificio Skandia ha fatturato circa 26 milioni di euro con un Ebitda positivo e una perdita trascurabile (si veda qui il bilancio depositato in Tribunale). Il bilancio per tutto il 2023 è ancora in fase di elaborazione, ma è disponibile il fatturato, circa 30 milioni, evidenziando una ripresa importante delle vendite in dicembre e margini ancora superiori.