Vulcano spa, società proprietaria del centro commerciale Vulcano Buono di Nola (Napoli), ha siglato ieri con le banche l’accordo di ristrutturazione dei debiti ai sensi dell’articolo 182-bis della legge fallimentare. Il debito in questione ammonta a circa 150 milioni di euro e le banche esposte sono Unicredit, Banco Bpm, Ubi Banca, Bnl e Banca Montepaschi di Siena.
Gli advisor finanziari della ristrutturazione sono stati lo studio Vasquez e Associati e lo studio Zulli Tabanelli e Associati. Quest’ultimo ha assistito le banche creditrici, insieme a Molinari e Associati. Vulcano è stata assistita dallo studio legale Grasso e Associati, mentre lo studio legale Bellini ha assistito Ceetrus Italy. Nei prossimi giorni sarà quindi presentato l’accordo e il piano di rilancio al Tribunale di Nola ai fini dell’ottenimento dell’omologa, che potrebbe arrivare già a settembre.
La società è controllata al 55% dalla finanziaria Cisfi e al 45 % da Ceetrus Italy spa (già Gallerie Commerciali, gruppo Auchan) ed è guidata dall’amministratore delegato Gian Marco Nicelli.
Il piano elaborato da Nicelli con il supporto dei consulenti di EY permetterà a Vulcano Buono di avviare un importante piano di rilancio e di riqualificazione, sia immobiliare sia operativa, strutturato su un arco di 5 anni. Come ha sottolineato Nicelli a MF-Milano Finanza, il rilancio vertirà in particolare su due direttrici, “da una parte l’adeguamento e l’aggiornamento infrastrutturale del centro, inaugurato nel dicembre 2007, dall’altra l’adeguamento del format commerciale, che consentirà di recepire le nuove tendenze e i cambiamenti avvenuti, nell’ultimo decennio, nelle modalità di consumo”.
Il centro commerciale, progettato dall’architetto Renzo Piano, è stato aperto nel dicembre 2007. Occupa 500 mila mq nei pressi del CIS – Interporto campano di Nola. Conta 140 negozi, 8.000 posti auto e un ipermercato Auchan, che è stata recentemente rilevato da Conad. Il bilancio del 2016 di Vulcano spa (l’ultimo depositato) presenta ricavi per 16,2 milioni di euro, un ebitda di 7,24 milioni di euro e un debito netto di 135,9 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).