Il Tribunale di Ravenna ha ricevuto nei giorni scorsi la domanda di ammissione alla procedura di concordato in bianco da parte di C.M.C. (Cooperativa Muratori e Cementisti) di Ravenna, una delle principali società di costruzioni italiane, e i bond quotati alla Borsa del Lussemburgo sono crollati a livelli minimi: il titolo a scadenza 2023, per esempio, è ora fermo a quota 7,9 centesimi.
Si tratta dell’ennesima società di costruzioni entrata in crisi in questi mesi, in compagnia tra le altre di Condotte, Astaldi, Grandi lavori Fincosit e Impresa di Costruzioni ing. E. Mantovani spa.
CMC ha attualmente due bond quotati alla Borsa del Lussemburgo: quello da 325 milioni di euro a scadenza 15 febbraio 2023 e cedola 6%, cheera stato emesso nel novembre 2017 per rimborsare in anticipo il bond da 300 milioni a cedola 7,5% in scadenza nel 2021; e l’altro da 251 milioni a scadenza 1° agosto 2022 e cedola 6,875%.
Le premesse c’erano già tutte un mese fa, quando CMC aveva dato mandato a Mediobanca e al prof. Andrea Zoppini, rispettivamente con il ruolo di advisor finanziario e legale, “per intraprendere tutti gli approfondimenti necessari a gestire la contingente situazione di tensione finanziaria, peraltro caratteristica di tutto il comparto di mercato in cui la cooperativa opera” (si veda altro articolo di BeBeez). A inizio novembre, però, i bond quotavano ancora attorno a 33 centesimi.
CMC in una nota ha spiegato che il piano concordatario allo studio “è volto a conseguire il risanamento dell’esposizione debitoria delle società e il riequilibrio della propria situazione finanziaria attraverso il presumibile ricorso al concordato con continuità aziendale ex art. 186-bis L.F.” (si veda qui il comunicato stampa). I bondholder da parte loro si stanno organizzando in vista dell’assemblea alla quale sarà sottoposto il piano concordatario, una volta pronto, così come faranno le banche.
CMC di Ravenna, fondata nel 1901, è tra le principali società di costruzioni italiane, e opera a livello internazionale da oltre quarant’anni. A oggi il portafoglio ordini sfiora i 5 miliardi. Tra i principali lavori terminati o in corso di realizzazione negli ultimi anni si ricordano: i lavori per l’adeguamento a 4 corsie della SS 640 fra Agrigento e Caltanissetta, l’ammodernamento della nuova Aurelia a Savona, la costruzione di un tunnel idraulico a Manila, gli impianti idroelettrici in Kenya e le due gallerie stradali della tangenziale di Stoccolma.
Alla fine di giugno la semestrale del gruppo indicava che la posizione finanziaria netta di CMC era salita a 815,3 milioni di euro, dai 589,2 milioni di fine 2017, a fronte di ricavi per i sei mesi di 488,2 milioni e di un ebitda di 64,8 milioni, mentre il 2017 si era chiuso con 1,085 miliardi di ricavi e 171,6 milioni di ebitda.