Quando lo scorso giugno è stato comunicato l’elenco delle 25 banche distributrici di polizze Eurovita che hanno firmato l’accordo con le cinque compagnie (Intesa Vita, Generali, Poste Vita, Unipol Sai e Allianz) che hanno accettato di acquistare il portafoglio della compagnia in amministrazione straordinaria, controllata dal fondo Cinven(si veda altro articolo di BeBeez), era passato inosservato il fatto che mancassero all’appello due istituti di credito. Si tratta di Solution Bank (l’ex Credito di Romagna, controllato da SC Lowy) e Banca Cambiano. Lo ha fatto notare ieri Il Sole 24Ore.
Non hanno firmato il maxi accordo su Eurovita anche Banca Aletti e CherryBank, nata a ottobre 2021 dalla fusione del servicer Cherry 106 spa con l’istituto padovano Banco delle Tre Venezie, che a breve integrerà anche Banca Popolare Valconca, e controllata da Giovanni Bossi (si veda altro articolo di BeBeez). Entrambe le banche, però, a differenza di Solution Bank e Banca Cambiano, non erano state convocate al tavolo per via della poca esposizione ai prodotti della società assicurativa.
Per contro, potrebbe invece arricchirsi il gruppo di compagnie assicurative che partecipano al salvataggio degli assicurati. La presidente dell’ANIA, Maria Bianca Farina, nella sua Relazione annuale all’assemblea dell’associazione, lo scorso 4 luglio, ha infatti dichiarato: “Le maggiori compagnie assicurative italiane del comparto vita, Allianz Italia, Generali Italia, Intesa Sanpaolo Vita, Poste Vita e UnipolSai Assicurazioni, e altre potrebbero aggiungersi nel prosieguo, hanno aderito all’operazione di salvataggio, collaborando responsabilmente al fianco delle Istituzioni, con il primario obiettivo di tutelare gli assicurati di Eurovita”.
Ricordiamo che i consigli di amministrazione delle cinque compagnie hanno approvato l’adesione allo schema di salvataggio a tutela degli assicurati di Eurovita, con il portafoglio assicurativo di Eurovita del valore di 15 miliardi di euro, composto da 413 mila polizze detenute da 353 mila clienti, che sarà rilevato dai cinque gruppi assicurativi, per un totale di circa 500 milioni di euro, che diventeranno pertanto le nuove compagnie di riferimento degli attuali clienti.
Il progetto prevede, inoltre, quale passaggio tecnico intermedio, l’iniziale trasferimento delle polizze a una società assicurativa di nuova costituzione (newco), che sarà partecipata dalle cinque compagnie assicurative sopra citate. Le banche distributrici e la newco provvederanno a comunicare ai singoli clienti in una fase successiva quale delle cinque compagnie assicurative acquisirà la loro polizza, dopo l’iniziale passaggio nella società assicurativa di nuova costituzione.
A questo fine le cinque compagnie hanno quindi siglato gli accordi necessari con 25 banche distributrici delle polizze, che sono: Banca Agricola Popolare di Ragusa, Banca di Credito Popolare, Banca di Piacenza, Banca Fideuram, Banca Investis, Banca Popolare dell’Alto Adige, Banca Popolare di Lajatico, Banca Popolare di Puglia e Basilicata, Banca Popolare Sant’Angelo, Banca Profilo, Banco Desio, BNL, Cassa di Risparmio di Volterra, Cassa Lombarda, FinecoBank, Finint Private Bank, Gruppo Banca Monte dei Paschi di Siena, Gruppo BCC Iccrea, Gruppo Cassa Centrale Banca, Gruppo Cassa di Risparmio di Bolzano, Gruppo Credem, Gruppo Credit Agricole, Gruppo Unicredit, Mediobanca, UBS Europe SE – Succursale Italia.
Non solo. Le cinque compagnie hanno siglato accordi anche con Banco BPM, Banca Monte dei Paschi di Siena, BPER, Credit Agricole, Intesa Sanpaolo e Mediobanca, che rivestiranno il ruolo di prestatori di ultima istanza, nel caso in cui i riscatti, una volta de-congelati, raggiungessero una certa soglia e dopo che dovessero essere già state utilizzate a copertura le disponibilità residue di Eurovita e a seguire i finanziamenti delle banche distributrici.
Intanto, sempre lo scorso giugno, l’IVASS ha disposto la proroga del congelamento dei riscatti anticipati sino al prossimo 31 ottobre, proprio per consentire l’ordinato trasferimento delle polizze.