Nuova tegola per i clienti del gruppo assicurativo Eurovita, controllato dal private equity paneuropeo Cinven, dopo il nulla di fatto con il pretendente JC Flowers (si veda altro articolo di BeBeez), a cui nelle ultime settimane, secondo quanto riferito da MF Milano Finanza, si era affiancato in cordata anche il riassicuratore tedesco Munich Re e che avrebbe potuto ricapitalizzare la compagnia come richiesto ormai da mesi dall’IVASS (si veda altro articolo di BeBeez).
Così l’IVASS non ha più voluto aspettare altre soluzioni e ha deciso nella serata di lunedì 6 febbraio di sospendere temporaneamente i riscatti “dei contratti di assicurazione e di capitalizzazione” stipulati con la società (si veda qui il comunicato stampa). La misura, si legge nella nota dell’autorità, resterà in vigore fino al 31 marzo, ma “non incide sulle richieste di riscatto presentate, ai sensi delle condizioni contrattuali, anteriormente alla sospensione”, e non si applica “ai riscatti e alle anticipazioni di cui alle forme pensionistiche complementari disciplinate dal decreto legislativo n. 252 del 5 dicembre 2005”.
Una decisione che segue quella di pochi giorni fa di commissariamento di tutto il management di Eurovita ed Eurovita Holding a soli pochi mesi dal suo insediamento, con la nomina di Alessandro Santoliquido come commissario straordinario (si veda qui comunicato stampa). Peraltro i vertici si erano insediati da pochissimo tempo: lo scorso ottobre il nuovo amministratore delegato Giuseppe Sica, ex direttore finanziario di MPS ed ex managing director dell’Investment banking di Morgan Stanley; lo scorso dicembre il presidente Camillo Candia, ex vicepresidente di Cattolica.
Intanto a fine novembre Eurovita Holding aveva presentato all’IVASS un piano di risanamento per far fronte alla necessità di un rafforzamento dei ratios patrimoniali (si veda qui il comunicato stampa). Il piano, si legge nella nota, “comprende diverse alternative, tra cui un aumento di capitale e la riduzione nel tempo del profilo di rischio della compagnia”. Ma poi appunto le cose non sono andate nel verso voluto.
Ricordiamo che l’IVASS da tempo spinge per una ricapitalizzazione del gruppo assicurativo specializzato nel ramo vita costruito a partire dal 2016 da Cinven, con l’acquisizione e l’integrazione di Ergo Previdenza, Old Mutual Wealth Italy (ex Skandia) ed Eurovita Assicurazioni, a cui a fine 2019 si è aggiunta anche Pramerica Life (si veda altro articolo di BeBeez). Nei mesi scorsi si era parlato di una richiesta dell’IVASS nell’ordine dei 250 milioni di euro, dopo aver segnalato un problema di solvency ratio di Eurovita. Così la scorsa estate si era riaperta l’asta per la cessione della società, nella quale si era fatto avanti come accennato il fondo americano JC Flowers con un’offerta, si dice, da 300 milioni di euro, una cifra quindi superiore alle richieste dell’autorità e sufficiente in teoria a rimettere in carreggiata la società assicurativa (si veda altro articolo di BeBeez).
Ma quello che sarebbe potuto essere un ritorno a casa per Eurovita, visto che nel 2013 il fondo americano aveva comprato il controllo dell’allora Eurovita Assicurazioni da Banco Popolare, Aviva e Finoa (si veda altro articolo di BeBeez), per rivendere poi la compagnia a Cinven qualche anno (si veda altro articolo di BeBeez), è finito con un passo indietro da parte di JC Flowers che, proprio nel momento in cui sembrava pronta a chiudere, si è ritirata dall’offerta lasciando Eurovita di nuovo in cerca di un acquirente. Non si sa se quello del fondo Usa sia stato un abbandono definitivo o solo una mossa laterale per provare a strappare il deal a costi più bassi nei prossimi mesi. Ma quello che è certo è che la mancata operazione ha fatto alzare qualche sopracciglio in IVASS.