Il fondo Usa Cerberus, principale creditore di Saco spa (Santarelli Costruzioni), ha detto no alla proposta di salvataggio dell’azienda ascolana del settore delle costruzioni del cavaliere del lavoro Pietro Santarelli. Lo riferisce il Corriere Adriatico, precisando che la decisione sarebbe stata presa in una riunione a livello internazionale che ha coinvolto anche Lady Moon, società veicolo del fondo americano specializzata nelle cartolarizzazioni e incaricata di seguire la vicenda Saco.
Cerberus aveva acquisito i debiti di Saco nell’ambito dell’acquisto degli Npl di Banca Marche, che erano all’interno del portafoglio Rossini, da 760 milioni di euro lordi, ceduto a Cerberus nel novembre 2017 da Rev, la bad bank dove sono confluiti i 10,3 miliardi di crediti deteriorati di Banca Etruria, Carichieti, Cariferrara e Banca Marche (si veda altro articolo di BeBeez). Il debito di Saco verso Banca Marche ammontava a 135 milioni e secondo Il Sole 24 Ore, le trattative tra Seco e Cerberus per far rientrare i crediti incagliati erano in corso dal giugno 2018.
La società marchigiana del settore delle costruzioni aveva accumulato un debito totale di 250 milioni di euro a causa della crisi dell’edilizia italiana. L’azienda aveva poi richiesto il concordato in bianco nell’aprile scorso al tribunale di Ascoli, che aveva poi prorogato il termine per depositare il piano concordatario fino a ieri (si veda qui il decreto di concessione del termine). Visto lo stop di Cerberus, non sarà presentato nessun piano di salvataggio e quindi l’azienda è destinata al fallimento e alla liquidazione delle sue attività, per un valore stimato di circa 130 milioni di euro: unità immobiliari e aree edificabili in tutta Italia, dal quartiere San Lorenzo a Roma, agli appartamenti a Guidonia, in zona Cardeto ad Ancona (l’ex Umberto I) fino a Fermo, oltre a 200 piccole unità immobiliari consistenti per lo più in frustoli di terreno, posti auto e garage.