Il Ministero dello sviluppo economico, tramite il Fondo Salvaguardia Imprese gestito da Invitalia, si è fatto parte attiva per sostenere il piano di rilancio del sito produttivo e dei lavoratori della Ideal Standard Industriale srl, azienda da anni impegnata nel settore della fabbricazione di articoli sanitari in ceramica (si veda qui il comunicato stampa).
Lo scorso 23 settembre è stato formalizzato il closing dell’operazione che ha dato vita a una newco denominata Ceramica Dolomite spa, partecipata dalla Delfin di Del Vecchio, dalla holding della famiglia Rossi Luciani, dalla Zafin (della famiglia Zago, fondatore del gruppo Progest), e da Banca Finint: le quattro componenti hanno versato complessivamente 8 milioni (per una quota complessiva pari al 53,33%), cioè due milioni di euro per ciascun socio. A ciò si affianca il Fondo Salvaguardia Imprese e lavoratori gestito da Invitalia per conto del Mise, che partecipa con un capitale di sette milioni di euro (cioè una quota pari al 46,67%). Un investimento complessivo pari a 15 milioni di euro per rilanciare un’azienda gloriosa e salvaguardare completamente i posti di lavoro.
L’operazione prevede l’acquisizione da parte della NewCo Progetto C.D. srl del ramo d’azienda relativo allo stabilimento industriale di proprietà di Ideal standard industriale (ISI) sito in Borgo Valbelluna, Trichiana (BL) nonché altri asset direttamente o indirettamente relativi allo stabilimento. L’operazione prevede un apporto totale pari a 15 milioni di euro interamente versato a titolo di incremento di equity.
L’operazione prevede inoltre la salvaguardia occupazionale di più di 400 dipendenti anche tramite l’utilizzo di un contratto di espansione che prevede l’assunzione di ulteriori 60 dipendenti.
Ideal standard industriale rappresenta una realtà industriale (che vede le sue origini all’inizio del ‘900) leader sul mercato internazionale dei prodotti ceramici sanitari e di arredo per il bagno. L’attività produttiva è interamente svolta nello stabilimento di Trichiana (Bl) e riguarda prodotti ceramici sanitari come lavabi, piatti doccia e water a marchio Ideal Standard ed a marchio Ceramica Dolomite.
Negli anni, caratterizzati da grande crescita e processi di ristrutturazione, in Italia resistono gli stabilimenti di Trichiana, per la produzione, Bassano Bresciano, per il polo logistico e Milano per il polo commerciale. Il gruppo diventa di proprietà delle società di investimento di private equity Anchorage Capital Group e CVC Credit Partners e a seguito di un’ulteriore ristrutturazione, Anchorage Capital ne diventa comproprietario insieme a Bain Capital.
La dimensione del mercato globale dei sanitari in ceramica è pari a circa 35 miliardi di euro nel 2020 e si prevede che raggiungerà un valore di circa 75 miliardi entro il 2030. I principali player globali delle ceramiche sanitarie sono collocati principalmente tra l’Europa Occidentale, Medio Oriente ed Asia. Anche il mercato europeo delle ceramiche sanitarie è in crescita ed ha un valore stimato in 26 miliardi di euro nel 2020. Il mercato delle ceramiche sanitarie europeo è dominato da 5 paesi: UK, Francia, Italia, Spagna e Russia. Nel 2020 tali paesi possedevano una quota di mercato pari al 60%. Si prevede che in tale area si possa registrare un’ulteriore crescita nel periodo 2021-2030, arrivando ad un valore pari a 35 miliardi di euro nel 2030. Nonostante l’andamento complessivamente negativo del mercato occorso nel corso del 2020 causa Covid-19 e la correzione dei primi mesi del 2022 ascrivibile alle incertezze relative alla guerra in Ucraina, i principali player del mercato delle ceramiche sanitarie hanno evidenziato un trend costante e consistente di crescita nell’ultimo decennio.
Tornando all’operazione in cui il Fondo Salvaguardia del Mise rappresenta il socio singolo con l’impegno di maggiori risorse finanziarie, il Piano di ristrutturazione prevede di riportare lo Stabilimento all’originaria configurazione di player rilevante ed autonomo nel mercato di riferimento tramite il rilancio commerciale e produttivo del celebre marchio Dolomite nonché tramite la produzione conto terzi per altri players nazionali non dotati di impianti in grado di attuare il ciclo completo di produzione, sostituendo le attuali importazioni dalla Turchia e Cina (operando sostanzialmente un’azione di reshoring produttivo in favore del mercato italiano).
Con questa operazione d’investimento sulla newco Progetto C.D., che di fatto ha rilevato Ideal Standard, si conferma la validità di un metodo di intervento introdotto dall’allora ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti per rilanciare la Corneliani di Mantova e che è stato poi applicato con successo anche per altre imprese.
Ricordiamo che il 30 maggio 2022, la belga Ideal Standard sa, che faceva capo ai fondi Anchorage Capital e CVC Credit Partners, annunciava la firma dell’accordo per la cessione, con effetto dal 1° giugno, dello stabilimento produttivo stabilimento di Trichiana nel Comune di Borgo Valbelluna (Belluno) e del marchio Ceramica Dolomite alla cordata di investitori formata da Finint spa, Delfin sarl (la holding lussemburghese dell’imprenditore Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica-Essilor), Luigi Rossi Luciani sapa (holding dell’imprenditore Luigi Rossi Luciani, presidente e azionista di controllo di Carel Industries spa, leader mondiale nelle soluzioni di controllo per condizionamento, refrigerazione e riscaldamento e nei sistemi per l’umidificazione e il raffrescamento, quotato sul segmento Star di Euronext Milan) e Za-Fin srl (la holding dell’imprenditore Bruno Zago, azionista di riferimento del gruppo cartario Pro-Gest) (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che già nel 2018 un altro stabilimento ex Ideal Standard, quello situato nel comune di Roccasecca (Frosinone) era stato acquisito da Saxa Gres nel contesto di un progetto di riconversione attuato tramite la creazione di una partecipata al 100%, la Saxa Grestone spa. Solo due anni prima Saxa Gres aveva riavviato l’attività nel settembre 2016 con la produzione di piastrelle in gres porcellanato spessorato in quella che era una volta la fabbrica ex Marazzi Sud di Anagni (Frosinone), riassumendo 80 persone al servizio di un innovativo processo produttivo che utilizza parte del materiale inerte proveniente dal termovalorizzatore di San Vittore (si veda altro articolo di BeBeez).
Ideal Standard sa era stata acquisita nel 2018 da Anchorage Capital, attraverso la holding Ceramo sarl, con una quota dell’80,035%; e da CVC Credit Partners, attraverso CVC Credit Partners Global Enached Loan EUR sarl, per il restante 19,965%. I fondi avevano rilevato il 100% della società da Bain Capital, che a sua volta aveva acquisito Ideal Standard nel 2007, nell’ambito di un processo di ristrutturazione finanziaria, che dal 2008 a fine 2020 si è sviluppato con la chiusura di 13 stabilimenti, di cui 4 a partire dal 2018 e con ulteriori tagli di costi che hanno portato dal 2018 al 2020 a risparmi per 75 milioni di euro, come si legge nel report di Fitch Ratings pubblicato in occasione del collocamento di un bond da 350 milioni di euro nel luglio 2021, che assegnava al’emissione il rating preliminare B-. Nella medesima occasione, Moody’s aveva assegnato al bond rating preliminare B3. Ideal Standard ha chiuso il 2020 con 760 milioni di euro di ricavi.
Il deal Standard brand è nato nel 1949, a seguito dello spin-off da American Standard company. Nel 2007, American Standard ha poi venduto il business cucine e bagno a Bain Capital per 1,745 miliardi di dollari, sulla base di ricavi per 2,4 miliardi di dollari. Contestualmente le attività in Nord America e in Asia sono state vendute, rispettivamente, a Sun Capital e al gruppo edilizio giapponese LIXIL, mentre le attività in Europa e in America Latina erano state mantenute nel perimetro di Ideal Standard.
Ma torniamo al Fondo Salvaguardia Imprese, che è molto attivo. Dopo la conclusione dell’operazione di acquisizione del 100% di Conceria del Chienti, marchio storico marchigiano di interesse nazionale, da parte del club deal di AVM Gestioni sgr e del Fondo Salvaguardia Imprese di Invitalia (si veda altro articolo di BeBeez), lo scorso settembre lo strumento gestito da Invitalia per conto del Ministero dello Sviluppo Economico insieme a Hawk – Eye DMCC, operatore di private equity con sede a Dubai, sono andati al salvataggio di Titagarh Firema spa (Firema), storica azienda di Caserta, specializzata nella progettazione, costruzione e riparazione di materiale ferroviario, che impiega circa 400 dipendenti tra i siti di Caserta e Savona, in forte difficoltà finanziaria (si veda altro articolo di BeBeez). I due nuovi soci acquisiscono il 44% della società in aumento di capitale (si vedano qui il comunicato stampa del MISE, qui il Bollettino Antitrust e qui l’avviso al mercato e qui The Times of India).
Ricordiamo che il cosiddetto Fondo salvaimprese di Invitalia ha poi investito in una serie di aziende italiane in difficoltà, a partire da Corneliani, la griffe della moda maschile made in Italy, che aveva visto il fondo nell’estate del 2020 sottoscrivere l’accordo per un investimento di 10 milioni di euro assieme a Investcorp (che aveva investito a sua volta 7 milioni, si veda altro articolo di BeBeez). Tutta la storia si è poi però prolungata e si è definitivamente conclusa lo scorso ottobre con l’omologa del concordato (si veda altro articolo di BeBeez).
A inizio agosto, invece, il Fondo di Salvaguardia aveva partecipato al salvataggio di Conbipel spa, la catena italiana di abbigliamento prima controllata dal fondo americano Oaktree Capital Management e finita in amministrazione straordinaria nel gennaio 2021. Invitalia ha infatti affiancato il fondo Grow Capital Global Holdings PTE, operatore di private equity di Singapore fondato nel 2019 dai fratelli Ajay and Arvind Vij, che a inizio agosto ha formalmente acquisito i complessi aziendali di Conbipel (si veda altro articolo di BeBeez). A inizio giugno, invece, era stata la volta della Società Appalto Lavori Pubblici (Salp), player italiano nel settore petrolifero, che ha deliberato un aumento di capitale che è stato sottoscritto per 4 milioni di euro dal Fondo salvaimprese, per 4 milioni da Friulia, la finanziaria regionale di sviluppo del Friuli, e per 5,3 milioni da Salp International. Inoltre Invitalia e Friulia hanno garantito anche la sottoscrizione di un prestito obbligazionario convertibile di 5 milioni di euro complessivi (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso febbraio, inoltre, il Fondo di Invitalia si è inserito nel salvataggio di Wal-cor, storico produttore cremonese di uova di Pasqua e monete di cioccolato, il cui concordato preventivo è stato omologato dal Tribunale di Verona, sulla base di un piano che prevede, oltre all’intervento del team Global Special Situations di JP Morgan Asset Management, appunto anche del Fondo Salvaimprese di Invitalia (si veda altro articolo di BeBeez). Peraltro poi l’operazione si amplierà anche a Pernigotti, visto che a fine agosto sempre JP Morgan Asset Management ha siglato il contratto di compravendita relativo al salvataggio dello storico produttore di cioccolato e torrone di Novi Ligure, controllato dal luglio 2013 dal gruppo familiare turco Toksöz (si veda altro articolo di BeBeez). Il progetto del fondo Usa è infatti quello di accorpare i due gruppi in modo da creare un unico polo del cioccolato. Nel luglio 2020, infine, ricordiamo che il Fondo di Salvaguardia aveva sottoscritto un aumento di capitale di Canepa, produttore comasco di tessuti di alta gamma (si veda altro articolo di BeBeez).