di Salvatore Bruno e Giuliano Castagneto
illimity Credit & Corporate Turnaround Fund (icct), il fondo che investe in Utp gestito da illimity sgr, ha acquisito il 5% del Gruppo Nespoli, tra le realtà leader a livello internazionale nella produzione di pennelli, rulli e strumenti professionali per pittura ed edilizia leggera (metal tools, nastri e teli di copertura, vernici spray, cere per cuoio e legno). Il gruppo riceverà anche nuove linee di factoring da illimity Bank. Il progetto si inserisce nell’ambito di un più ampio programma di rilancio condiviso con l’omonima famiglia fondatrice, affiancata dal nuovo amministratore delegato Vito Germinario che assieme al resto del management team guiderà il percorso di crescita e valorizzazione a medio-lungo periodo dell’azienda che potrebbe prevedere anche la quotazione in borsa. (si veda qui il comunicato stampa).
I creditori finanziari sono stati assistiti da Studio LegaleGiovanardi per gli aspetti legalie fiscali. Nespoli ha ricevuto assistenza dall’advisor finanziario PwC e dallo StudioLegale Associato DMC.
Il Fondo icct potrà incrementare sino al 15% la sua quota nel corso dei prossimi 5 anni. L’operazione annunciata lunedì 20 giugno rientra nel nuovo piano industriale del Gruppo Nespoli.
Viene da chiedersi come mai un fondo la cui vocazione è il sostegno finanziario ad aziende in crisi finanziaria ma con un buon potenziale di rilancio investe in un’azienda che va piuttosto bene, al punto da studiare lo sbarco in borsa, seppure entro sei anni, come riferito dal presidente Luigi Nespoli al Sole 24Ore lo scorso febbraio. E nel 2021 il gruppo Nespoli ha fatturato 186 milioni di euro con una quota di export vicina all’80%, dando lavoro a circa 1.300 addetti sparsi in 10 siti produttivi.
Premesso che il fondo ICCT di illimity investe anche in crediti “higher risk” di categoria Stage 2, fonti vicine all’operazione hanno dichiarato a BeBeez che il gruppo, essendo cresciuto negli ultimi anni piuttosto velocemente grazie a una serie di acquisizioni finanziate con un largo ricorso al debito, aveva nel tempo messo sotto notevole stress la struttura finanziaria. I bilanci completi per il 2020 e il 2021 non sono disponibili, ma in effetti già nel 2019, a fronte di un fatturato di 188,9 milioni, l’ebitda si era praticamente azzerato (era 9,3 milioni l’anno precedente) innescando una perdita di 9,3 milioni mentre il debito netto si manteneva a 69 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
Situazione riconosciuta dallo stesso Luigi Nespoli che lo scorso febbraio aveva dichiarato che l’assorbimento di risorse legato alla crescita dimensionale tramite acquisizioni ed il lockdown per il Covid avevano creato per il gruppo una situazione di stress finanziario rendendo necessario un nuovo business plan e un accordo con le banche. Ma i problemi “sono stati superati” aveva assicurato Nespoli “perché 2020 e 2021 sono andati decisamente meglio. L’azienda è in bonis e non prevediamo altri interventi sull’organico oltre a quello operato in Francia. Inoltre, ora sono in arrivo nuove risorse attraverso un aumento di capitale, grazie all’ingresso di un fondo che potrà arrivare fino al 15%”. Appunto il fondo ICCT.
Certo nel 2021 il boom dell’edilizia legato al superbonus ha consentito un notevole rimbalzo a tutte le aziende del settore, e Nespoli non ha fatto eccezione. E proprio questa ripresa fa sì che le linee di factoring concesse da illimity bank consentano a Nespoli di migliorare la liquidità senza esporre a eccessivi rischi la banca guidata da Corrado Passera. Tra l’altro, riferiscono a BeBeez le stesse fonti, al momento non è previsto alcun intervento sul debito di Nespoli.
Nel dettaglio, il piano di “rilancio” prevede il rafforzamento della struttura manageriale, l’ottimizzazione della base produttiva, lo sviluppo dei brand e dei brevetti di proprietà, la valorizzazione e il miglior presidio degli attuali canali distributivi, lo sviluppo internazionale in selezionati paesi tra cui gli Stati Uniti, la concentrazione delle risorse in attività di R&D e la digitalizzazione dei processi produttivi e distributivi. Peraltro l’ingresso del fondo nel capitale del Gruppo Nespoli è avvenuto in piena sintonia e collaborazione con la famiglia e con unagovernance chiara e condivisa.
L’operazione in oggetto conferma la vocazione del Fondo iCCT di affiancare storiche realtà del tessuto imprenditoriale italiano con solidi fondamentali industriali solidi e un forte posizionamento di mercato, supportandole nel loro percorso di rilancio attraverso l’apporto di capitale e competenze specialistiche volto a valorizzare il potenziale del Gruppo nel medio-lungo periodo.
Nata negli anni ’40 in Brianza come bottega artigiana, la Società ha implementato una strategia di espansione e diversificazione geografica attraverso un percorso di crescita per acquisizioni, consolidando la propria posizione di leadership nel mercato europeo, principalmente in Italia, Germania, Francia e Spagna. Oggi il gruppo è proprietario del più alto numero di brevetti e disegni tecnici registrati nell’industria degli attrezzi per la pittura, ed è fortemente impegnato nella ricerca di nuovi prodotti e soluzioni con un focus sempre maggiore alla sostenibilità, quali ad esempiol’utilizzo di plastichee materiali riciclabili, la riduzione delle colle e di altri prodotti chimici, l’ottimizzazione della gamma prodotti in termini di personalizzazione per il cliente finale.
Paola Tondelli, responsabile dei fondi UTP & turnaround di illimity SGR, ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti di poter contribuire alla crescita di questa eccellenza italiana in partnership con la famiglia Nespoli con cui siamo entrati da subito in sintonia condividendone valori e obiettivi”.
Luigi e Alessandro Nespoli hanno commentato: “Diamo il benvenuto a illimity SGR nel nostro capitale e a Germinario come amministratore delegatodel Gruppo. Il nostro team si arricchisce di nuove esperienze e competenze che ci inducono a guardare con grande fiducia al futuro e alle sfide che ci attendono”.
Ha commentato Germinario: “Ringrazio i soci per la fiducia accordatami. Ho trovato in Nespoli competenze, spirito di innovazione ed una naturalevocazione internazionale che rappresentano presupposti essenziali per la crescita futura”.
Ricordiamo che alla fine di Aprile il fondo Credit & Corporate Turnaround è stato regista di un’articolata operazione tramite la quale il gruppo Schneider, uno dei maggiori operatori nel commercio di lane fini, cashmere, seta e fibre pregiate, ha ridefinito l’indebitamento finanziario (si veda altro articolo di BeBeez e qui il comunicato stampa).
Il fondo nel luglio 2021 aveva infatti acquisito da Cooperatieve Rabobank 57,25 milioni di euro lordi di UTP verso G. Schneider spa, derivanti da un contratto di finanziamento erogato nel 2012 da un pool di banche, inclusa appunto Rabobank (si veda qui la Gazzetta Ufficiale). I crediti acquisiti verso il gruppo tessile fanno parte del totale di 80 milioni di UTP acquisiti dal fondo nel corso della seconda parte del 2021, grazie ai quali il fondo ha raggiunto una raccolta complessiva di 280 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Schneider aveva chiuso il 2020 con 134,3 milioni di euro di ricavi (in crollo dai 219 milioni del 2019), un ebitda negativo per 4,1 milioni (da uno positivo per 11,1 milioni) e un debito finanziario netto di 96,5 milioni (da 111,9 milioni) (si veda qui il report Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Grazie all’intervento di illiimity bank che ha znche concesso, come nel caso di Nespoli, nuove linee di factoring a sostegno del circolante e al coinvolgimento attivo della famiglia Schneider, il gruppo nel 2021 ha poi recuperato fatturato, chiudendo l’anno con circa 183 milioni di euro di ricavi.
L’operazione si innestava nel nuovo piano industriale del gruppo finalizzato alla sua sostenibilità finanziaria a lungo termine e all’ulteriore sviluppo con una forte attenzione agli aspetti ambientali. Nel dettaglio, il piano prevede, sotto la guida della nuova ceo Laura Ros, il consolidamento della propria leadership nelle lane superfini destinate alla tessitura e la crescita nei settori della maglieria in lana, facendo leva sulle relazioni di lungo periodo con selezionati clienti specializzati ed ottimizzando la gestione degli stock di materie prime e semilavorati.
Ricordiamo anche che Il fondo Icct a fine dicembre ha raggiunto una raccolta complessiva di 280 milioni di euro, (ma l’hard cap è posto a 600 milioni). La nuova raccolta è il risultato dell’apporto di nuovi crediti, che sono stati conferiti sia dai quotisti del fondo, che hanno così ampliato la loro sottoscrizione, sia da due nuovi gruppi bancari, che hanno portato a 40 il numero delle aziende debitrici in portafoglio; e dall‘incremento di nuova finanza da investitori istituzionali che hanno visto nell’iniziativa un interessante opportunità di bilanciamento fra rischio e rendimento si veda altro articolo di BeBeez).