INCA (Industria Nazionale Cosmetici e Affini) spa è stata ammessa lo scorso 4 giugno alla procedura di concordato con riserva, chiesta pochi giorni prima al Tribunale di Varese, che ha concesso alla società sino al prossimo 20 settembre per la presentazione del piano concordatario oppure della domanda per un accordo di ristrutturazione del debito sulla base dell’art. 182 bis della Legge Fallimentare (si veda qui il Decreto del Tribunale).
Con sede a Porto Valtravaglia (Varese), INCA è nata negli anni ’40, fa capo alla famiglia Faverio ed è specializzata nella realizzazione di packaging in alluminio e plastica per tutte le applicazioni della cosmetica nel settore lusso, ma ha anche un’attività di formulazione e riempimento cosmetici e prodotti per il makeup per conto terzi, in particolare rossetti, lipgloss, lipbalm, mascara e fondotinta.
Nella sentenza di ammissione alla procedura si legge che la società “versa in stato di crisi e, anzi, di conclamata insolvenza (non essendo in grado di soddisfare integralmente gli ingenti debiti maturati nei confronti dell’Erario e dell’Inps) e, tuttavia, vuole tentare di continuare/proseguire l’attività d’impresa”. INCA aveva chiuso il 2016 con 22,8 milioni di euro di ricavi, 1,9 milioni di ebitda e un debito finanziario netto di 2,8 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).