Sul fronte del turnoaround aziendale sinora i numeri in Italia sono poco rassicuranti. Giorgio Gobbi, a capo del Servizio stabilità finanziaria della Banca d’Italia, la scorsa settimana in occasione della presentazione dell’indagine della Sda Bocconi sui crediti deteriorati corporate (si veda altro articolo di BeBeez) ha pubblicato una statistica tanto inquietante quanto poco sorprendente, visto che risultati simili erano già stati anticipati sempre in Bocconi, nel maggio 2015, in occasione della presentazione di una ricerca sul successo o insuccesso dell’applicazione dell’art. 182-bis della Legge fallimentare (si veda altro articolo di BeBeez).
Le slide di Gobbi (scarica qui la presentazione), pubblicate da MF Milano Finanza in edicola sa sabato 5 marzo, dicono chiaro e tondo che solo una minoranza delle aziende che è passata da un qualche tipo di ristrutturazione riesce a mantenere l’equilibrio finanziario negli anni successivi. Uno studio condotto su aziende che avevano chiuso la prima ristrutturazione tra il 2009 e il 2010 mostra che dopo quattro anni solo il 10% si trovava in equilibrio, mentre il 30% era passata di nuovo per il medesimo tipo di procedura, il 33% era passata a un altro tipo di procedura, il 23% era stato liquidato o era fallito e il 5% era cessato o era stato incorporato.