Pifim Group, holding di investimento di diritto inglese fondata e guidata dall’italiano (sardo) Davide Pinna, insieme alla Port of Amsterdam International ha presentato un’offerta per rilevare il Porto Canale di Cagliari (si veda qui il comunicato stampa).
E’ stata infatti depositata un’istanza di concessione ex articolo 18 della legge 84/94 che l’Autorità di sistema portuale (AdSP) del Mare di Sardegna ora dovrà valutare. Alla valutazione seguirà la pubblicazione della domanda per un periodo di almeno 60 giorni, termine entro il quale anche altri soggetti interessati potranno presentare richieste in concorrenza, osservazioni oppure opposizioni.
Secondo Ship2Shore, l’offerta prevede un piano di investimenti da 181 milioni di euro in 5 anni, una zona franca doganale interclusa e un collegamento alla zona economica speciale di oltre 1.600 ettari, attesa da oltre un anno e mezzo.
Il bando per il porto Canale di Cagliari era stato pubblicato dalla AdSP lo scorso dicembre 2019 e i termini di presentazione delle offerte erano stati prorogati più volte, sino all‘ultima data del 31 agosto. Il Porto Canale è costituito da quasi 400 mila quadri di piazzale, con 1.600 metri lineari di banchina (incrementabili così come previsto dal piano regolatore), 16 metri di fondale fabbricati da adibire ad uffici, mensa, spogliatoi, depositi attrezzature, nonché un punto di ispezione frontaliero (ai quali si aggiunge la possibilità di locale o acquistare dal Consorzio Industriale Provinciale di Cagliari il relativo parco gru e mezzi per la movimentazione).
Il Porto Canale di Cagliari era in precedenza gestito da Contship Italia che però ha deciso di lasciare per concentrarsi su altri porti mediterranei. Contship ha licenziato 200 lavoratori, la cui cassa integrazione è scaduta ieri. Nei giorni scorsi a Roma c’è stato un incontro convocato dal ministero per lo Sviluppo economico dove si sono ritrovati Regione, sindacati e Contship in cui è stato chiesto di rivalutare l’ipotesi di blocco dei licenziamenti, i quali però sono stati confermati.
Per questo motivo, uno dei criteri di valutazione più importanti per l’offerta, oltre al piano operativo e quello degli investimenti, è il piano occupazionale, perché il nuovo concessionario dovrà garantire un determinato numero di lavoratori e un riassorbimento del maggior numero possibile di quelli provenienti dal terminalista precedente, Contship Italia.
Massimo Deiana, presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna, ha commentato: “Anche se è un po’ prematuro per cantare vittoria e trarre conclusioni, quello odierno si può considerare un risultato di grande importanza, che apre nuovi ed importantissimi scenari per il futuro del Porto Canale di Cagliari. Dopo un accurato lavoro di stesura della sollecitazione internazionale di mercato per la concessione ex articolo 18 del compendio, ma, soprattutto, una silenziosa e ostinata attività di scouting e promozione a livello mondiale, possiamo finalmente mettere un primo punto fermo: quello di avere agli atti dell’ente una prima proposta ufficiale per il rilancio del transhipment nel Porto Canale di Cagliari. Obiettivo non scontato e che solo la tenacia profusa in questa operazione di stimolazione internazionale del mercato ha reso possibile”.