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Si avvia verso il gruppo Miroglio la proprietà della fashion maison Trussardi, sinora partecipata dall’omonima famiglia e controllata al 60% da QuattroR sgr dal 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). Manca ancora l’ufficialità del Tribunale di Milano, ma la comunicazione formale sarebbe ormai solo questione di ore. Lo riferiscono più fonti. Le voci a proposito delle trattative con Miroglio circolavano dallo scorso autunno (si veda qui Il Corriere della Sera).
Il gruppo un anno fa aveva aperto la procedura di composizione negoziata della crisi (si veda altro articolo di BeBeez). L’accesso alla procedura era stato chiesto dopo che già due anni prima il fondo aveva proposto senza successo alle banche di vendergli a sconto i loro crediti (si veda altro articolo di BeBeez) e dopo che nel 2022 era stato avviato un piano di rilancio da 30 milioni di euro (si veda Verità&Affari). L’apertura della procedura di composizione della crisi era arrivata dopo le dimissioni dell’intero consiglio di amministrazione e, in particolare, del presidente Francesco Conte, amministratore delegato di Quattro R, e dell’amministratore delegato Sebastian Suhl. Era stato quindi nominato chief restructuring officer, Angelo Rodolfi, partner della società bergamasca specializzata in ristrutturazioni aziendali 3XCapital
Il Tribunale di Milano ha quindi scelto la soluzione proposta Miroglio per il salvataggio e rilancio di Trussardi, che sarebbe stata preferita all’offerta della società Miriade di Napoli.
L’offerta di Miroglio non includerebbe Palazzo Trussardi di piazza della Scala a Milano, che sarà riconsegnato alla famiglia Trussardi che potrebbe decidere di darlo in affitto. Si dice già che LVMH si sia fatta avanti, ma l’idea della famiglia Trussardi potrebbe essere anche quella di far ritornare in loco un ristorante stellato, come era stato in passato, quando il palazzo aveva ospitato il Ristorante Trussardi by Giancarlo Perbellini (si veda qui Il Corriere della Sera).
L’impianto della proposta del gruppo Miroglio, presieduto da Giuseppe Miroglio e guidato dall’amministratore delegato Alberto Racca, 35 anni, ex McKinsey, prevede che Miroglio, a fronte di un aumento di capitale da 50 milioni, utilizzi quelle risorse per rimborsare in parte i creditori (per circa 10 milioni) e per rilanciare l’azienda.
Ricordiamo che nel marzo 2018 le banche creditrici (BNL, UniCredit, Intesa Sanpaolo, UBI Banca, Banco BPM e MPS) avevano firmato con Trussardi un contratto di finanziamento da 51,5 milioni, al quale si era aggiunto un aumento di capitale da 5 milioni di euro sottoscritto dai soci, che prevedeva un preammortamento di due anni e un rimborso a rate crescenti nei tre anni successivi. Alla fine dello stesso anno, contestualmente alle trattative tra QuattroR e Trussardi per l’ingresso del fondo nella casa di moda, QuattroR aveva proposto alle banche di congelare il credito e di attendere l’attuazione del piano di rilancio. Il fondo aveva però chiesto una corsia prioritaria nel rimborso della nuova finanza messa a disposizione, ma le banche avevano rifiutato la cosiddetta waterfall, cioè la scala di priorità della proposta di rimborso concordata fra Trussardi e QuattroR (si veda altro articolo di BeBeez).
Da parte sua Miroglio ha chiuso il 2023 con un fatturato in crescita attorno ai 550 milioni di euro di ricavi e con un ebitda vicino al 10%, come anticipato dal presidente Giuseppe Miroglio, vicepresidente di Confindustria Cuneo, a fine ottobre durante l’evento Motore Italia Piemonte Langhe-Roero-Monferrato 2023.
Il 2022, invece, si era chiuso con 498 milioni milioni di euro di ricavi, un ebitda di 14,3 milioni e un debito finanziario netto di 35 milioni, a fronte di un patrimonio netto di 187 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).