Il gruppo di costruzioni Pizzarotti di Parma si fa avanti per C.M.C. (Cooperativa Muratori e Cementisti) di Ravenna, una delle principali società di costruzioni italiane, in concordato preventivo in bianco dallo scorso 7 dicembre (si veda altro articolo di BeBeez). CMC il prossimo 29 marzo ha in previsione il consiglio di amministrazione, che dovrà approvare il piano di ristrutturazione da sottoporre per l’approvazione al Tribunale di Ravenna entro il 6 aprile, dopo la proroga di 60 giorni concessa il 6 febbraio scorso (si veda qui il comunicato stampa).
CMC in una nota aveva spiegato a dicembre che il piano concordatario allo studio “è volto a conseguire il risanamento dell’esposizione debitoria delle società e il riequilibrio della propria situazione finanziaria attraverso il presumibile ricorso al concordato con continuità aziendale ex art. 186-bis L.F.”
La manifestazione di interesse di interesse di Pizzarotti non è però la sola a essere arrivata sul tavolo del management di CMC, che intanto in questi giorni sta definendo il perimetro delle commesse e degli asset che resteranno nel gruppo e quelli che invece andranno ceduti.
Come riferito da Radiocor, nelle settimane scorse Cmc si è già liberato di alcune commesse particolarmente onerose, che non era in grado di portare avanti. Ha chiesto e ottenuto l’autorizzazione al Tribunale allo scioglimento del contratto con Cassa depositi e prestiti per la costruzione a Roma della sede dei servizi segreti (Dis, Aisi, Aise), un lavoro da oltre 100 milioni di euro per la ristrutturazione di un edificio di Cdp in piazza Dante, a Roma, affidato nel 2011 (governo Berlusconi) e da allora non ancora completato. Il lavoro è a circa l’85% di avanzamento, ma Cmc ha dichiarato l’impossibilità di procedere all’ultimazione, preferendo rescindere il contratto. Chiesta al tribunale anche l’uscita dal lavoro Anas per la Ss 1 Aurelia (231 milioni di euro, 72% di Sal, Cmc all’80% di quote): qui la richiesta è di cedere quel che resta del contratto al socio Itinera (Gruppo Gavio).
CMC ha attualmente due bond quotati alla Borsa del Lussemburgo: quello da 325 milioni di euro a scadenza 15 febbraio 2023 e cedola 6%, che era stato emesso nel novembre 2017 per rimborsare in anticipo il bond da 300 milioni a cedola 7,5% in scadenza nel 2021; e l’altro da 251 milioni a scadenza 1° agosto 2022 e cedola 6,875%. Le negoziazioni dei due bond sono state sospese lo scorso dicembre.
Alla fine di giugno la semestrale del gruppo (scarica qui la presentazione agli analisti) indicava che la posizione finanziaria netta di CMC era salita a 815,3 milioni di euro, dai 659 milioni di fine 2018 e dai 589,2 milioni di fine giugno 2017, a fronte di ricavi per i sei mesi di 488,2 milioni e di un ebitda di 64,8 milioni, mentre il 2017 si era chiuso con 1,085 miliardi di ricavi e 171,6 milioni di ebitda.