E’ stato annunciato ieri l’atteso accordo tra Pillarstone Italy, Premuda e le tre principali banche creditrici (Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banca Carige) del gruppo armatoriale quotato a Piazza Affari, da tempo in default sui propri debiti e uno dei principali operatori nei servizi di trasporto marittimo e nel noleggio di navi per il trasporto di rinfuse liquide e secche ed è inoltre proprietario di FPSO (ovvero sistemi di estrazione, stoccaggio e ridistribuzione di prodotti petroliferi mediante strutture galleggianti) (si veda altro articolo di BeBeez).
L’accordo prevede (scarica qui il comunicato stampa di Premuda e quello di Pillarstone) che le tre banche cedano a Pillarstone Italy i rispettivi crediti verso Premuda, che verranno cartolarizzati. La tranche senior dei titoli risultati dall’operazione sarà sottoscritta dalle banche mentre quella equity sarà sottoscritta da Pillarstone che immetterà anche nuova finanza nella società per permetterne il rilancio. La nuova finanza avrà carattere supersenior rispetto alla vecchia finanza.il tutto nell’ambito di un piano attestato sulla base dell’art. 67 della Legge Fallimentare. La nota di Premuda precisa anche che “è previsto anche il trasferimento a Pillarstone del credito di un istituto nei confronti della collegata Four Jolly, il cui consiglio di amministrazione si riunirà entro la fine del mese”.
“Con il trasferimento delle posizioni creditorie dei tre istituti, Pillarstone diventerà di gran lunga il principale creditore del gruppo, parteciperà alla ripresa delle negoziazioni con le altre banche e potrà fornire un impulso all’auspicata finalizzazione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti che potrebbe prevedere la conversione di parte del debito acquisito da Pillarstone in capitale”, si legge nella nota di Premuda, che avverte: “L’ingresso di Pillarstone è, in chiave prospettica, certamente positivo per un possibile rilancio del Gruppo Premuda, ma potrebbe comportare un ulteriore allungamento del processo di ristrutturazione, a causa della necessità di discutere e definire con il nuovo creditore ed anche con le altre banche nuovi termini. Ciò potrebbe incrementare ulteriormente i già significativi dubbi sulla sussistenza della continuità aziendale”.
La nota continua dicendo che “Il Consiglio di Amministrazione della Società, costantemente impegnato a monitorare la situazione e le sue prevedibili evoluzioni, continua comunque a ritenere che l’esito delle trattative possa condurre alla messa in sicurezza della Società e del Gruppo e valuta tale risultato più probabile rispetto ad altri scenari di natura concorsuale e/o liquidatoria e su tale presupposto il bilancio dell’esercizio 2015 è stato predisposto sulla base della continuità aziendale”.
I numeri con i quali Premuda ha chiuso il 2015, infatti, non sono per nulla buoni. Il gruppo ha registrato una perdita consolidata di 81,4 milioni dopo ammortamenti per 24,3 milioni, svalutazioni di navi per 18 milioni, perdite da cessione navi per 20,5 milioni, rivalutazioni di partecipazioni per 1,5 milioni e 4,5 milioni di differenze cambio negative da valutazioni. Il 2014 si era chiuso invece chiuso con una perdita di 41,8 milioni. Il tutto con un debito finanziario netto di 320,3 milioni a fine 2015 dai 354,9 milioni di fine 2014, a fronte di ricavi netti consolidati per 59,8 milioni (da 68,4 milioni) e un risultato operativo negativo per 63,7 milioni (da -21,5 milioni).
La nota di Premuda sottolinea quindi che “In ragione della perdurante debolezza dei mercati marittimi, con particolare riferimento al comparto dei carichi secchi, è ragionevole ritenere che anche l’esercizio 2016 continuerà a realizzare risultati negativi. Le future prospettive del gruppo non possono che fondarsi sul presupposto del raggiungimento di un accordo con gli istituiti di credito per la ristrutturazione dell’indebitamento. L’atteso subentro di Pillarstone nelle posizioni creditorie dei tre principali istituti (che ha consentito di mantenere i presupposti di continuità aziendale per il bilancio 2015) fa intravvedere possibilità di futuri sviluppi, in quanto potrebbe consentire l’accesso a nuove fonti di finanziamento, necessarie a cogliere le opportunità che si potrebbero presentare nell’attuale negativa congiuntura dei mercati”.
Grazie a questa operazione, oltre a Intesa Sanpaolo e Unicredit, anche Banca Carige aderisce alla piattaforma di Pillarstone Italy, divenendo così il terzo istituto bancario italiano a partecipare a questo progetto. L’annuncio riguardante Premuda segue l’accordo raggiunto nei mesi passati con Intesa Sanpaolo e Unicredit per trasferire le loro esposizioni ad un portafoglio selezionato di 5 asset a Pillarstone Italy, che includono Burgo, Lediberg, Manucor, Alfa Park, e Cuki.