Slittano ancora di un mese i tempi sulla ricapitalizzazione della Sampdoria. Ieri, infatti, la squadra di calcio genovese sul sito internet ha precisato che l”’azionista di maggioranza assoluta non presenzierà (né delegherà il legale rappresentante del socio Sport Spettacolo Holding srl) alla prima convocazione dell’Assemblea Straordinaria degli Azionisti fissata per domani, giovedì 5 gennaio 2023, alle ore 15.00 presso la sede sociale della società. Si ricorda che l’Assemblea Straordinaria era già stata fissata anche per il giorno martedì 10 gennaio 2023 in seconda convocazione, per il giorno venerdì 20 gennaio 2023 in terza convocazione e per il giorno giovedì 2 febbraio 2023 in quarta convocazione” (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che già poco prima di Natale il club aveva visto andare deserta l’assemblea degli azionisti fissata in seconda convocazione, con l’azionista di maggioranza Sport Spettacolo Holding srl che aveva chiesto di riconvocarla nei primi giorni di gennaio (si veda altro articolo di BeBeez).
Visti i chiari di luna, sarà ragionevolmente quindi il 2 febbraio la data in cui si tireranno le somme degli sforzi che in queste settimane stanno conducendo da un lato i consiglieri di amministrazione della società e dall’altro l’ex presidente del club Massimo Ferrero, per trovare i capitali freschi che permettano alla Sampdoria di restare operativa.
In particolare Ferrrero si sta adoperando per trovare ulteriori linee di credito che gli permettano di coprire il fabbisogno immediato della società e nel frattempo verificare se esiste una alternativa reale all’offerta vincolante presentata nelle scorse settimane dal fondo britannico Merlyn Partners, attraverso il suo advisor Lazard.
Secondo quanto risulta a BeBeez, gli sforzi di Ferrero stanno già avendo qualche risultato. Sul primo fronte, infatti, è in trattative avviate con Banca Sistema per rinnovare le linee di factoring anche per la stagione futura 2023/2024, come ha già fatto in passato. Come già ricordato a metà dicembre da BeBeez, infatti, nella Relazione al bilancio 2021, si legge che “in linea con gli esercizi precedenti, la società ha coperto il proprio fabbisogno finanziario corrente con il ricorso ad anticipazioni finanziarie costituite dalla cessione di crediti per diritti audiovisivi della Stagione 2021/2022 e attivando una linea di credito collegata all’anticipazione dei diritti televisivi della Stagione 2022/2023, garantita con il sistema del c.d. ‘paracadute’”. In totale si tratta di 17,2 milioni di euro di linee di credito già erogate da Banca Sistema Factor a fronte di cessione di crediti commerciali per diritti audiovisivi maturandi nei confronti dei broadcaster. Ma appunto si tratta di linee autoliquidanti e a oggi la banca, secondo quanto risulta a BeBeez, sarebbe ben disponibile a continuare a supportare il club.
Sull’altro fronte, cioé quello della ricapitalizzazione, attesa per 30 milioni, sempre secondo quanto risulta a BeBeez, Banca Sistema starebbe studiando insieme al gruppo australiano Macquarie, uno dei principali finanziatori della Sampdoria, che ha erogato al club prestiti con garanzia SACE (senza pegno sulle azioni del club), la strutturazione di bond convertendo, sempre nell’ordine di 30 milioni, che sarebbe emesso dalla holding della Sampdoria, sarebbe garantito dalle azioni del club e sarebbe sottoscritto da investitori istituzionali specializzati, per esempio il fondo Oaktree di cui è trapelato il nome nei giorni scorsi, ma non solo. La holding, poi, a sua volta, andrebbe a ricapitalizzare il club e nel frattempo proseguirebbe con più tranquillità la ricerca di un investitore stabile nel capitale della società.
Peraltro, se Ferrero riuscisse a trovare un acquirente, gli obbligazionisti del convertendo verrebbero rimborsati, se invece non trovasse un investitore, allora i bondholder convertirebbero il titolo e diverrebbero proprietari del club. Il punto però è che in quest’ultimo caso i bondholder dovrebbero essere pronti anche a investire capitali freschi per riequilibrare la situazione finanziaria e quindi almeno i 30 milioni di aumento di capitale di cui si parla, ma probabilmente di più, vista la struttura dell’offerta del fondo Merlyn che prevede appunto come noto, non solo la sottoscrizione integrale di un aumento di capitale da 30 milioni di euro da parte del fondo, ma anche la messa a disposizione di altri 20 milioni di euro di nuova finanza (si veda altro articolo di BeBeez). Il tutto, secondo quanto risulta a BeBeez, a condizione che l’equity attuale venga valutato zero e che quindi l’attuale socio di maggioranza Sport Spettacolo Holding srl si faccia completamente da parte. Ma è proprio questo il punto. Perché l’ex presidente Massimo Ferrero non ha intenzione di lasciare la presa gratis. Una cifra ufficiale per la contropartita non è mai stata definita, ma si sa che per risolvere i problemi personali a monte sulle altre holding di famiglia attualmente in concordato ci vorrebbero circa 20–30 milioni.
Ricordiamo che, sebbene continui a essere l’eminenza grigia dietro la squadra, Ferrero da fine 2020 non ricopre più alcun ruolo nel club e nelle sue società, dopo le tensioni giudiziarie che lo hanno interessato (si veda altro articolo di BeBeez). Per salvare le sue Eleven Finance e Farvem Real Estate, entrambe entrate in concordato, Ferrero aveva infatti messo in vendita la società sportiva già nel gennaio 2020 (si veda altro articolo di BeBeez), costituendo Rosan Trust, un trust regolato dalla legge di Jersey, Isole del Canale della Manica, e trasferendo al trustee Trust Services di Venezia, rappresentato da Gianluca Vidal, il 100% di Spettacolo Holding, che detiene fra l’altro appunto il 99,96% della Sampdoria ed è controllata al 100% da Holding Max srl, che a sua volta è detenuta da Vanessa Ferrero (figlia di Massimo) all’80%, da Giorgio Ferrero (nipote di Massimo) al 15,24% e da Unione Fiduciaria per il restante 4,76%.
Da un lato, quindi, Ferrero ha bisogno di vendere la Sampdoria in cambio di soldi per risolvere i suoi problemi personali e dall’altro la Sampdoria ha bisogno di un’iniezione di capitali freschi che la mettano in sicurezza. I numeri del 2021 come noto non sono stati belli, con una perdita netta di 24,4 milioni di euro, il terzo esercizio consecutivo chiuso in rosso per il club ligure (-14,7 milioni nel 2020), a fronte di un valore della produzione di 76,3 milioni (dai 75,7 milioni del 2020), con una perdita operativa di 81,2 milioni (ebitda negativo per 14,9 milioni nello schema Asset quality Review 2) e con un debito finanziario netto di 66,4 milioni (90,4 milioni nello schema Asset Quality Review 2), seppure a fronte di un patrimonio netto positivo per quasi 50 milioni (si vedano qui il report Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente; e qui il bilancio ufficiale). Ora il 2022 si chiuderà con altre perdite e un patrimonio netto che dovrebbe essere comunque ancora positivo sebbene si dice sceso attorno ai 15 milioni.
Ma certo le cose potrebbero mettersi peggio se il Cda decidesse di svalutare conservativamente alcune poste di bilancio e pare che i consiglieri stiano proprio subendo pressioni da alcuni potenziali investitori, in particolare da Merlyn, perché lo facciano.