Dopo aver presentato un’offerta vincolante a fine 2020 (si veda altro articolo di BeBeez), la società di investimento americana Muzinich ha rinunciato a Sampsistemi, azienda in concordato del gruppo Samp, a sua volta parte del Gruppo Maccaferri specializzata in soluzioni ingegneristiche per la produzione di cavi e fili metallici (si veda Il Resto del Carlino).
Sampsistemi avrebbe dovuto infatti presentare in udienza il 2 febbraio scorso in tribunale il suo piano di ristrutturazione, ma Muzinich non ha inviato il dossier. A questo punto il Tribunale potrebbe decretare il fallimento della società e metterla all’asta. Nel frattempo, però, si dice che sia spuntato un nuovo investitore interessato a rilanciare Sampsistemi, di cui ancora non si conosce l’identità, e che per questo Samp avrebbe chiesto al Tribunale una proroga di 18 giorni. Del resto, si sa che già nei giorni scorsi la capogruppo Samp aveva chiesto un incontro con i commissari allo scopo di ottenere una proroga. Allora serviva più tempo per chiudere la trattativa con Muzinich, ora per studiare le carte del nuovo possibile acquirente.
Ricordiamo comunque che lo scorso settembre anche belga Gauder & Co, affiancata da un partner finanziario, aveva inviato una manifestazione di interesse per Sampsistemi e Sampsistemi Extrusion (si veda altro articolo di BeBeez). Obiettivo di Gauder&Co era la ricomposizione nell’ambito di un unico gruppo delle attività industriali nel settore rotating machinery ed extrusion di Sampsistemi con quelli di Setic e Pourtier, due società con oltre 100 anni di storia, specializzate nella progettazione e realizzazione di macchine rotanti ad alta tecnologia per la produzione di fili e cavi industriali, che Gauder aveva ceduto a Sampsistemi nell’aprile 2018 (si veda altro articolo di BeBeez) e che poi la stessa Gauder si è ricomprata all’inizio dello scorso giugno 2020 (si veda qui Wire Draht Umform).
L’acquisizione delle due società francesi da parte di Sampsistemi nel 2018 era stata finanziata dall’asset manager americano Muzinich tramite i suoi fondi Muzinich Italian Private Debt Fund e Muzinich Pan-European Private Debt Luxco, che avevano sottoscritto un bond di Samp per 25 milioni di euro. Lo stesso bond che ora è alla base di una querelle legale. Nel luglio scorso, infatti, i legali di Muzinich hanno inviato una lettera ai vertici di Samp e della controllante Seci, holding del gruppo Maccaferri, con cui chiedono il risarcimento dei danni per 35 milioni di euro in relazione a una garanzia a prima richiesta rilasciata da Seci e Samp nel 2014 a favore della Bei per un finanziamento erogato alla controllante Seci dalla stessa Bei. Garanzia di cui Muzinich non era a conoscenza quando nel 2018 aveva sottoscritto dei bond di Samp e che è stata poi escussa nel 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). “Qualora l’esistenza della garanzia in questione non fosse stata dolosamente sottaciuta dagli amministratori e dai sindaci di Samp, Muzinich non avrebbe sottoscritto il notes agreement in considerazione della palese, eccessiva e irragionevole rischiosità dell’investimento”, aveva lamentato Muzinich nella sua lettera. A valle di tutto questo, poi, Muzinich poco prima dello scorso Natale aveva depositato in tribunale un’offerta per comprare l’intero capitale di Sampsistemi.
Intanto, i tedeschi di Emag si sono aggiudicati l’asta competitiva davanti ai tribunali di Bologna e Reggio Emilia dei rami d’azienda della Samputensili Machine Tools (altra società in concordato preventivo che fa capo a Samp) e della Clc di Reggio Emilia che, dopo il fallimento di 2 anni fa, era entrata a far parte come ramo d’azienda del gruppo Samp. L’interesse di Emag per la controllata di Samp era emerso già lo scorso novembre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). La complessa operazione, preceduta da una trattativa durata oltre un anno, permetterà la cessione delle due aziende in un lotto unico congiunto. Tale acquisizione consentirà al Gruppo Emag di dare avvio, per la prima volta al di fuori del territorio tedesco, a un nuovo e ambizioso progetto industriale, volto all’inaugurazione di un innovativo polo tecnologico sul territorio emiliano. Nel corso dell’operazione, EY ha supportato il gruppo Emag (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che, contestualmente all’interesse di Emag per Samputensili Machine Tools, lo scorso fine novembre 2020, era emerso l’interesse dell’americana StartCutter per Samputensili Cutting Tools. Quest’ultima in passato avrebbe dovuto siglare una joint venture con StartCutter e ora invece StartCutter sta preparando un piano con aumento di capitale con cui, tribunale permettendo, potrebbe rilevare le quote di maggioranza della società italiana, senza passare per un’asta.
Sempre nel novembre 2020, Seci ha messo in vendita altre due società: Naturalia e SSolar. La prima è una società siciliana attiva nel settore dello zucchero, che vanta 18 dipendenti e un fatturato di 8 milioni di euro. La seconda detiene un pacchetto di 9 impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva di circa 9,5 MW ed è partecipata al 49,9% da Vam MF Invest, una società detenuta da Vam Investments Group e da altri co-investitori (si veda altro articolo di BeBeez).
Infine, si attende il prossimo marzo per capire se potrà entrare nella partita anche Bonfiglioli Riduttori, che ha presentato un’offerta per Sampingranaggi, un’altra delle sei divisioni di Samp messe in concordato nell’autunno 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
A monte della catena, invece, ricordiamo che dal novembre 2020 Seci sta trattando con il fondo londinese Taconic Capital l’erogazione di un finanziamento da 90 milioni di euro per pagare i creditori e soprattutto per rimborsare il bond da 90 milioni di euro emesso nel febbraio 2019 da Seci e garantito dalle azioni delle Manifatture Sigaro Toscano, in modo da evitare che gli obbligazionisti escutano il pegno e sfilino a Seci la proprietà della ricca controllata, che si dice valga circa 200 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Intanto, poco prima di Natale, il Tribunale di Bologna ha bocciato nuovamente il piano predisposto da Ad Hoc Group (AHG) (si veda altro articolo di BeBeez), il gruppo di fondi composto da Carlyle e dai suoi coinvestitori Man GLG e Stellex Capital per Officine Maccaferri. AHG a inizio dicembre 2020 aveva vinto l’asta indetta dallo stesso Tribunale di Bologna per rilevare il 100% di Officine Maccaferri controllata da Seci (si veda altro articolo di BeBeez).