Il patrimonio immobiliare del gruppo Milano 90 srl, che fa riferimento all’imprenditore romano Sergio Scarpellini, arrestato per corruzione e ora posto agli arresti domiciliari, è passato ufficialmente sotto il controllo del fondo Trophy Value Added gestito da Idea Fimit sgr, interamente sottoscritto da Tristan Capital, York Capital e Feidos (il veicolo di Massimo Caputi, tra i registi dell’operazione).
Gli immobili in questione sono otto trophy asset situati in zone centrali di Roma, tra i quali Palazzo Marini (fino a un paio d’anni fa affittato dalla Camera dei Deputati per gli uffici dei parlamentari e per la mensa di Montecitorio) e l’ex hotel Bologna, entrambi per la verità già passati al fondo al momento della costituzione nell’aprile 2016 (si veda altro articolo di BeBeez); e poi la sede del Tar del Lazio, il quartier generale della società di consulenza internazionale EY, il palazzo che ospita la stampa estera nella Capitale.
L’operazione si è conclusa in questi giorni dopo un anno di trattative con le banche creditrici. La Milano 90 aveva infatti un debito bancario complessivo di 400 milioni, gran parte dei quali nei confronti di Aareal Bank (esposta per 261 milioni), mentre Unicredit vantava un credito di 67,8 milioni e Intesa Sanpaolo uno di 25 milioni. L’altro istituto esposto è Royal Bank of Scotland (con 19,2 milioni). Alla fine le banche creditrici riporteranno a casa il 100% dei loro crediti. L’operazione nel suo complesso vale circa 700 milioni, Il gruppo Scarpellini deterrà quote del fondo di classe B per oltre 200 milioni, subordinate a quelle dei nuovi investitori.
Nell’operazione Idea Fimit sgr è stata assistita sul piano legale da DLA Piper, mentre le banche sono state supportate dallo studio Molinari. Gli studi legali Rcc e Gianni Origoni Grippo Cappelli&Partners hanno invece asssistito, rispettivamente, Tristan Capital e York. Il pool di investitori è stato infine assistito dall’advisor finanziario Negentropy Italia.