Punta a 25 milioni di euro di ricavi quest’anno e ad almeno 35 milioni nel 2023 la Zeis Excelsa spa, la società di Montegranaro (Fermo) produttrice e distributrice di calzature sia con brand di proprietà, con i marchi Docksteps, Cult, Sonora, OXS e Virtus Palestre, e una volta anche Bikkembergs, sia con marchi commercializzati su licenza, ormai rinata dopo la grave crisi che l’aveva portata nel 2018 a chiedere il concordato in bianco al Tribunale di Fermo (si veda altro articolo di BeBeez), a ottenere l’ammissione alla procedura di concordato preventivo nel marzo 2019 (si veda qui il portale dei creditori) e finalmente a ottenere l’omologa del concordato nel dicembre 2020 (si veda qui il decreto di omologa del concordato, disponibile agli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data).
A snocciolare i numeri della società è stato il presidente e azionista di riferimento Maurizio Pizzuti ieri in un’intervista rilasciata a BeBeez Live, la trasmissione tv settimanale di BeBeez in onda su Finanza Now (rivedi qui i video).
Zeis Excelsa, fondata nel 1948 da Dino Pizzuti, padre di Maurizio, tuttora controllata dalla famiglia PIzzuti, è partecipata al 19,9% dal 2012 dal Fondo Italiano d’Investimento, che allora, quando ancora era gestito da Fondo Italiano d’Investimento sgr, aveva acquisito la quota in aumento di capitale per 12 milioni di euro, sottoscrivendo nel contempo 8 milioni di euro di obbligazioni convertibili (si veda qui il Rendiconto del Fondo al 31 dicembre 2013). Oggi il fondo è in gestione a Neuberger Berman e le quote del fondo sono possedute da fondi di Neuberger Berman e da NB Aurora.
La società. ha ricordato Maurizio Pizzuti a BeBeez Live, aveva “toccato il suo massimo fulgore nel 2011, quando aveva fatturato 138 milioni di euro e aveva chiuso il bilancio con un utile di 5,5 milioni”. Allora era appena stata chiusa l’acquisizione di tutti i marchi Bikkembergs creati dall’omonimo stilista belga, che era rimasto come direttore creativo delle linee (si veda qui Il Resto del Carlino). Zeis Excelsa già operava su licenza con Bikkembergs nel settore delle calzature prevalentemente in Italia e con l’operazione è passato a gestire un marchio di proprietà, ampliando il proprio raggio d’azione anche nell’abbigliamento di alta gamma a livello internazionale.
L’acquisizione era stata quasi un atto dovuto, ha spiegato Pizzuti a BeBeez Live, perché “nel 2010 il fatturato che ci arrivava dalla produzione delle scarpe a marchio Bikkembergs rappresentava per noi circa 50 milioni di ricavi su 100 milioni di fatturato complessivo. L’operazione ci è costata parecchio, anche in quel caso quasi 50 milioni di euro, ma allora le banche ci hanno dato fiducia e ci hanno sostenuto e lo abbiamo fatto, perché perdere quel marchio sarebbe stato un grande problema. Ma poi c’è stata la tempesta perfetta. C’è stato lo spread che è andato a 700 punti base nel 2012, io che nel 2013 ho avuto un infarto e sono stato fuori azienda per mesi, disaccordi in famiglia su come gestire la società. Le banche allora hanno smesso di credere nell’azienda e, se le banche spengono il rubinetto, poi non hai alternative”.
Nel frattempo per riequilibrare la situazione finanziaria già nel luglio 2015 Zeis Excelsa aveva venduto il 51% della controllata Levitas spa, proprietaria del marchio Bikkembergs, al private equiity cinese Canudilo
Nei due anni di picco della crisi, ha ricordato ancora PIzzuti, “il 2019 e 2020, Zeis Excelsa aveva registrato soltanto 7-8 milioni di euro di ricavi, ma che quest’anno la prima stagione è andata benissimo, siamo cresciuti del 70-80% e ora per la prossima stagione andiamo verso il 100%”. E non è tutto. Pizzuti ha aggiunto: “Abbiamo iniziato a pagare tutti i creditori privilegiati e finiremo in pochi mesi. Riusciremo quindi a rispettare il piano perché non solo abbiamo fatto aumentare il fatturato, ma avremo anche un ebitda positivo“. Peraltro, ha ricordato ancora Pizzuti, “è vero che l’indebitamento al momento dell’omologa della procedura era di una cinquantina di milioni, ma è anche vero che per contro l’azienda vantava un attivo importante, con un patrimonio immobiliare che in termini di valore di ricostruzione era di 15 milioni, altrettanto valeva il magazzino e altrettanto valevano i nostri crediti. Inoltre il nostro pacchetto di marchi valeva una decina di milioni”.
Dal punto di vista finanziario, nel corso della procedura il supporto è arrivato da Generalfinance. Come spiegato da Stefano Ceasario, sales agent di Generalfinance, anche lui ospite di BeBeez Live, infatti, il factor ha supportato l’azienda sin dal momento del deposito della domanda di ammissione al concordato in bianco e via via ha ampliato il plafond messo a disposizione, passando da 2,5 milioni a 4 e poi ora a 5,5 milioni. Un supporto che è passato soprattutto dalla gestione della clientela: grazie a un’attenta gestione e selezione dei debitori, la società è riuscita a dimezzare la percentuale di insoluti, passata da un picco del 35% all’attuale 15%, con un numero di controparti che da 270 è arrivato a circa 700. Oggi abbiamo anche messo a disposizione una linea di reverse factoring verso fornitori e fatto anticipo contratti e commesse”.
Insomma, il piano concordatario è stato rispettato e il peggio è ormai alle spalle e infatti ora Pizzuti sarebbe pronto a proseguire da solo. Fuori onda Pizzuti ha infatti confidato a BeBeez: “Ho chiesto al fondo se mi rivende le sue quote. Mi hanno risposto che ci pensano”. I fondi hanno già svalutato tempo fa e completamente la quota detenuta in Zeis.