La pmi innovativa Iride Acque ha raccolto oltre 660mila euro in poche ore nella sua campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma Opstart, avvicinandosi all’obiettivo massimo di 700 mila, sulla base di una valutazione pre-money di 9,6 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa).
Per la società si tratta del secondo round, dopo la campagna di equity crowdfunding chiusa nel 2021 sulla piattaforma CrowdFundMe in cui aveva raccolto 700 mila euro, sulla base di una valutazione pre-money di 3,5 milioni.
I nuovi capitali raccolti dalla società, che è una pmi benefit company specializzata nel trattamento delle acque industriali, saranno utilizzati, oltre che per il potenziamento della struttura commerciale, dei canali di vendita e dell’attività di marketing, soprattutto per acquisire la maggioranza di BiEmme Engineering, in modo da aumentare la propria capacità produttiva e mpliare l’offerta, entrando nel mercato dei trattamenti dell’acqua potabile per le industrie.
Con sede a Parma e fondata da Matteo Folloni, Monica Casadei e Francesco Capoti, Iride Acque ha sviluppato e brevettato una soluzione che permette di contenere i costi e di ottimizzare i processi di depurazione e disinfezione dei liquidi trattati, consentendone il loro riutilizzo e riducendo l’impatto derivante dal loro scarico. Fra le altre attività, la società sta creando una rete di water manager in grado di aiutare i propri clienti nella gestione della risorsa acqua a 360°. Nel futuro Iride Acque ha poi intenzione di espandere la sua attività in nuovi mercati, in Europa, in Cina, India e Usa, puntando a una crescita importante sia in termini di fatturato sia di utile.
“Un tempo, quando la sensibilità per il rispetto dell’ambiente era ancora poco diffusa, le industrie scaricavano i reflui industriali in fognatura, pagando una deroga. Oggi un comportamento dannoso di questo genere, fortunatamente, è sempre meno possibile. E sono tante le realtà interessate a operare in modo ecologico e sostenibile”, ha detto Monica Casadei, ceo e co-founder di Iride Acque.
Il principale punto di forza di Iride Acque è proprio il suo processo brevettato di depurazione dei reflui industriali, efficace anche con le acque di scarto più difficili da trattare. “Abbiamo sviluppato un processo che ci permette di costruire impianti che occupano poco spazio, riducendo così i costi. In un periodo di tempo compreso tra i 18 e i 24 mesi le aziende che di solito si affidano a terzi per smaltire i reflui e scelgono di passare a Iride Acque hanno già ammortizzato le spese. Mentre per coloro che usano altri impianti in situ, stimiamo un risparmio medio in termini di costi per acquisire l’asset (Capex) e spese operative (Opex) compreso tra il 50 e il 70%“, ha spiegato la ceo.
Oggi sono tante le realtà industriali che si affidano a questa pmi per dare nuova vita all’acqua, rimettendola nel sistema. Tra queste citiamo Mutti, Iren e la Tintoria Emiliana collegata al gruppo Moncler. “Con loro stiamo sviluppando progetti innovativi che contribuiranno concretamente alla tutela del patrimonio idrico”, ha specificato Casadei.