Skins, una multinazionale di abbigliamento tecnico ha lanciato in contemporanea una campagna di equity crowdfunding cross border in Europa e in Oceania. Si tratta della prima campagna intercontinentale di crowdfunding. Lo scrive Crowdfundingbuzz, precisando che il fine è soprattutto di marketing.
Skins non è una startup, ma una società australiana, ma con sede Svizzera, che produce abbigliamento sportivo tecnico presente sul mercato da 20 anni e che, tra l’altro, nell’ultimo campionato mondiale di rugby, ha sponsorizzato l‘Australia. Ha creato la categoria di abbigliamento sportivo “sport compression”, con una tecnologia brevettata, e distribuisce i suoi prodotti nei mercati di Europa, Oceania, Nord e Centro America, Asia, Sud Africa, Russia, Israele e Medio Oriente.
SI tratta di un mercato globale ma di nicchia e ora Skins vuole entrare con i suoi prodotti nel mercato più ampio dell’abbigliamento sportivo di massa. Per finanziare gli investimenti in marketing ha deciso di ricorrere all’equity crowdfunding e ha lanciato una campagna cross border intercontinentale, la prima al mondo nella pur breve storia dell’equity crowdfunding.
Skins nel 2015 ha generato un fatturato di 38 milioni di sterline e un ebitda di 4 milioni. Parte dei fondi raccolti saranno spesi per accelerare la ricerca e lo sviluppo della tecnologia brevettata, ma la maggior parte andrà a brand e consumer marketing con il lancio di una più ampia gamma di prodotti sportivi ,come felpe e berretti, facendo leva sulla reputazione dei prodotti “compression”.
Da pochi giorni, sono partite due campagne tra loro coordinate: una per 2 milioni di sterline sulla piattaforma inglese Seedrs per gli investitori europei, pari al 10% del capitale (valutazione pre-money di 18 milioni di sterline) e una sulla piattaforma neo-zelandese Equitise destinata agli investitori australiani e neozelandesi con un target di raccolta compreso tra gli 800 mila dollari neozelandesi (o 741 mila dollari australiani) e 1,99 milioni di dollari neozelandesi (o 1,85 milioni di dollari australiani). Il tutto per un totale equivalente massimi di 4.85 milioni di sterline (o 9,83 milioni di dollari neozelandesi o 9,1 milioni di dollari asutraliani).
Seedrs conteggia anche i fondi raccolti dalla vendita di azioni nella campagna su Equitise e vice-versa in modo che gli investitori siano consapevoli della dimensione del round e del suo andamento globale. Tali fondi appaiono infatti su Seedrs sotto l’etichetta “Equitise Placement”. Per garantire pari diritti ai nuovi sottoscrittori dei due continenti, i termini della campagna su Equitise sono sostanzialmente gli stessi del round su Seedrs.
Il caso Skins, è interessante ovviamente per il fatto che sia la prima campagna cross-border intercontinentale, ma lo è anche per le caratteristiche della società. Si tratta di una società consolidata, una media impresa, innovativa certo, ma con più di 20 anni di vita, che ha deciso di ricorrere all’equity crowdfunding sicuramente per finanziarsi, ma, soprattutto, per sfruttare a fini di marketing la cassa di risonanza che un’operazione del genere può dare.